Realme 6 segue la naturale evoluzione di quel processo iniziato dalla società con Realme 3 Pro, primo smartphone del brand a sbarcare in Europa, e proseguito con la serie Realme 5. Le novità rispetto al modello precedente sono tante: NFC, porta Type-C e un software finalmente migliorato. Il punto di forza del nuovo arrivato però è il display caratterizzato da una frequenza di aggiornamento a 90Hz, un elemento più unico che raro attualmente nella fascia di prezzo di appartenenza.
In Italia, si parte da 229,90 euro per la configurazione che prevede 4 Gigabyte di RAM e 64 Gigabyte di memoria interna espandibile. C’è una versione con 128 Gigabyte venduta a 269,90 euro, mentre quella in nostro possesso prevede ben 8 Gigabyte di RAM acquistabile a 299,90 euro. Insomma, tanto basta per ribadire ancora una volta quanto Realme abbia intenzione di rubare la scena a Xiaomi – o meglio a Redmi – nella fascia media e bassa del mercato smartphone.
I progressi fatti sono tangibili, soprattutto in relazione all’interfaccia utente, aspetto che non ho mai particolarmente apprezzato ma su cui sono stati fatti dei notevoli passi avanti. Realme 6 non è assolutamente esente da difetti, come vedremo nel corso della recensione, ma ha tutte le carte in regola per far bene in un mercato in cui sembrava non ci fosse più spazio per nuovi protagonisti.
Display e autonomia
Partiamo dai due aspetti che interessano probabilmente di più di Realme 6: display e autonomia, elementi che inevitabilmente viaggiano di pari passo. Prima di addentrarci nei dettagli, ammetto subito che in generale entrambi mi hanno soddisfatta.
La parte frontale è occupata da un display IPS LCD da 6,5 pollici con risoluzione Full-HD+ e rapporto di forma in 20:9. Parliamo di un pannello con una qualità nella media, con una discreta visibilità all’aperto, con un buon livello di luminosità e con una resa cromatica assolutamente convincente. Siamo ovviamente lontani dalla bellezza di un pannello OLED, una perdita che però porta benefici per quanto riguarda l’autonomia.
Lo schermo occupa gran parte della superficie grazie alla scelta di Realme di integrare la fotocamera anteriore all’interno di un foro posto nell’angolo sinistro. Il foro non crea nessun problema durante la visualizzazione dei contenuti e – personalmente – lo preferisco al notch, che a volte tende a invadere la scena. L’unico vero difetto è il pessimo trattamento oleofobico che tende a sporcare anche il sensore fotografico.
Come abbiamo detto, la peculiarità di questo display è la frequenza di aggiornamento a 90Hz. Chiariamo subito che il refresh rate è variabile. Dalle impostazioni, possiamo scegliere la velocità di aggiornamento: 60Hz, 90Hz oppure automatica. In quest’ultimo caso, sarà il sistema a scegliere la velocità adatta per ogni singola applicazione.
Durante una semplice navigazione sul web, la differenza non è notevole. Personalmente, ho dovuto prestare attenzione per notare la differenza tra 60Hz e 90Hz. Durante le sessioni di gioco, invece, si fa più marcata ed è chiaramente visibile soprattutto se si gioca a titoli che implicano velocità, come per esempio le corse di auto o moto.
In questo caso, la massima frequenza di aggiornamento permette di godere appieno ciò che si sta facendo con una fluidità che non appartiene – almeno per ora – ai dispositivi di fascia media. Insomma, è un aspetto che potrebbe fare la differenza per gli amanti dei videogiochi.
Quanto impatta sull’autonomia una frequenza di aggiornamento a 90 Hz? Dipende. La risposta come sempre dipende dall’utilizzo che se ne fa, da quanto tempo si utilizza il dispositivo e quante volte utilizziamo applicazioni che sfruttano davvero la massima frequenza. Partiamo dai dati tecnici sulla batteria per poi analizzare i risultati ottenuti simulando l’utilizzo di un utente medio.
Realme 6 integra una batteria da 4.300 mAh con supporto alla ricarica rapida a 30W che assicura una ricarica completa in meno di 55 minuti. Ho paragonato le prestazioni in termini di autonomia tra refresh rate fisso a 60 Hz e fisso a 90 Hz sempre nel weekend, giorni in cui generalmente utilizzo di più (e con la stessa intensità) lo smartphone soprattutto in questo periodo di lockdown.
Nel primo test, ho impostato una frequenza di aggiornamento a 60 Hz e con utilizzo intenso anche di WhatsApp ho raggiunto il 20% dopo 37 ore dall’ultima ricarica a fronte di poco più di 5 ore di display attivo. Dati che il weekend successivo, con refresh rate fisso a 90 Hz, si sono trasformati in oltre 7 ore di display attivo dopo 32 ore dall’ultima ricarica.
Nonostante la percentuale di utilizzo e la tipologia di applicazioni possano essere state diverse, mi aspettavo un calo maggiore alla massima frequenza di aggiornamento. È chiaro che se siamo dei giocatori incalliti, il risultato calerà maggiormente come succede d'altronde su qualsiasi smartphone. Insomma, per quanto un leggero calo si possa inevitabilmente registrare in alcune situazioni, non è niente che possa compromettere l’ottima autonomia che Realme 6 è in grado di assicurare.
Per mostrare quanto la tipologia di utilizzo impatti sui risultati, durante il periodo di test il risultato peggiore si è verificato con refresh rate a 60Hz ma dopo lunghissime videochiamate su WhatsApp. Mentre il risultato migliore è stato raggiunto a 90Hz con un utilizzo blando, come potete vedere dagli screenshot pubblicati qui sopra.
Prestazioni e software
Il cuore pulsante di Realme 6 è il MediaTek Helio G90T, processore a 12 nm abbinato alla GPU Mali-G76. È la stessa piattaforma hardware che abbiamo avuto modo di testare su Redmi Note 8 Pro e anche stavolta è stata convincente. Nell’utilizzo quotidiano lo smartphone è sempre veloce e fluido, senza tentennamenti. Non ho mai avuto problemi. Molto buona la dissipazione del calore (difficile da percepire attraverso la scocca) e soddisfacenti anche le prestazioni grafiche.
Ho particolarmente apprezzato il sensore biometrico per il riconoscimento delle impronte digitali, posizionato sul bordo destro sul tasto di accensione. La posizione è ideale. Il riconoscimento è sempre rapido e preciso così come il riconoscimento facciale affidato però alla sola fotocamera anteriore. C’è il jack audio da 3.5 mm sul bordo inferiore, mentre il bilanciere del volume è su quello sinistro.
L’audio è mono e produce una qualità del suono che resta nella media. Ho riscontrato, invece, dei problemi con l’utilizzo del vivavoce in chiamata. Il mio interlocutore riusciva a seguire la voce con difficoltà, evidenziando un volume basso.
Come dicevo in apertura, l’interfaccia grafica è stata notevolmente migliorata. La piattaforma software è affidata ad Android 10 personalizzato con Realme UI che – allo stato attuale – sembra essere una semplice versione rinominata della ColorOS di OPPO. Ci sono ancora dei miglioramenti da apportare, ma i passi avanti si notano.
Un piccolo dettaglio che apprezzo sempre sugli smartphone Realme è la “barra laterale intelligente”, una linea molto discreta che dà accesso immediato alle app preferite e agli strumenti rapidi. Molto carina anche l’animazione luminosa attorno al foro della fotocamera anteriore quando si attiva il display.
Migliora infine la connettività rispetto al predecessore. La porta micro-USB è stata sostituita da una più moderna e diffusa Type-C. Per il resto, troviamo Wi-Fi dual band, Bluetooth 5.0, A-GPS, BDS, supporto Dual-SIM, espansione di memoria e chip NFC.
Design e comparto fotografico
Il design di Realme 6 resta un po’ anonimo. La scocca è realizzata in policarbonato e la sensazione al tatto non è delle più piacevoli. Anche in questo caso, il trattamento oleofobico è pessimo. Le impronte e la polvere sono sempre visibili. Il pannello posteriore ospita le quattro fotocamere con il flash LED. La sporgenza del modulo fotografico è decisamente visibile. Immediatamente sotto, campeggia la scritta “Realme”.
Le dimensioni non sono propriamente compatte. Parliamo di 62.1 x 74.8 x 8.9 mm per un peso di 191 grammi. Insomma, numeri che stanno diventando uno standard in ambito smartphone. L’ergonomia non è eccezionale, dunque. Personalmente non riesco a raggiungere le estremità del pannello, ma i pulsanti si trovano nella giusta posizione (per fortuna).
Il comparto fotografico si compone di un sensore principale da ben 64 Megapixel (f/1.8) abbinato a un grandangolare da 8 Megapixel (f/2.3), uno per le macro da 2 Megapixel (f/2.4) e un sensore di profondità sempre da 2 Megapixel (f/2.2). Probabilmente, sarebbe stato più utile inserire un teleobiettivo.
Di giorno e in ottime condizioni di illuminazione, riesce a tirare fuori degli scatti convincenti in linea con la fascia di prezzo di appartenenza. La resa cromatica non mi ha particolarmente convinta. I colori a volte tendono ad essere troppo saturi e – in presenza di fasci di colore uguali – risultano un po’ impastati.
Il risultato cala molto in notturna. Non riesce a ben gestire la luce artificiale e se non si utilizza la modalità notte, in alcuni casi le immagini sono inutilizzabili. La modalità notte riesce a migliorare un po’ la situazione ma il rumore digitale resta molto visibile. Poco convincente, sia di giorno che di notte, il sensore grandangolare.
Appena sufficienti gli scatti della fotocamera anteriore da 16 Megapixel (f/2.0). Per ottenere scatti soddisfacenti, è necessario trovare la giusta illuminazione. Prestazioni in picco in notturna. Sinceramente ho riscontrato una qualità inferiore rispetto ad altri smartphone Realme che montano lo stesso sensore. Sono certa dunque che l’azienda possa migliorare la resa fotografica generale con qualche aggiornamento software.
Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?
Realme 6 è uno smartphone soddisfacente non esente da difetti. Come abbiamo detto nel corso della recensione, il display a 90 Hz fa la differenza soprattutto nelle sessioni di gioco ma la fotocamera – allo stato attuale - è sottotono e ci sono alcuni problemi con le chiamate in vivavoce. Senza dubbio, la configurazione da scegliere è quella che prevede 8 Gigabyte di RAM e 128 Gigabyte di memoria interna espandibile, venduta a 299,90 euro.
È un dispositivo che potrebbe guadagnarsi una posizione nel segmento di riferimento. È altrettanto vero però che a poco meno è possibile acquistare il rivale di casa Realme X2 che gode di un display AMOLED, di un design più accattivante ed è basato sul processore Snapdragon 730. Insomma, Realme 6 diventa la scelta giusta per chi desidera avere uno schermo con una frequenza di aggiornamento a 90 Hz a prezzi accessibili.