La serie Realme 5 è la prova tangibile di come il marchio cinese voglia conquistare la fascia medio-bassa del mercato andando a scontrarsi senza mezze misure con gli smartphone Redmi. O meglio, la casa madre OPPO si sta ponendo come il rivale numero uno di Xiaomi seguendo la stessa strategia utilizzata da quest’ultimo per conquistare il Vecchio Continente.
Realme 5 si presenta con caratteristiche tecniche simili a quelle del Redmi Note 8T ma con un prezzo di listino inferiore, seppur rinunciando a qualche dettaglio. I più lampanti sono la risoluzione dell’ampio display da 6,5 pollici ferma all’HD+ e la presenza della porta micro-USB al posto di quella Type-C, una soluzione che comincia a diventare inaccettabile anche in questa fascia di prezzo. Di contro, può contare su un’autonomia straordinaria e su ben 128 Gigabyte di memoria interna espandibile (una caratteristica non facile da trovare in questo segmento).
Lo smartphone è disponibile in Italia a 179,90 euro, una cifra che lo rende certamente un candidato agli oscar dei best-buy. La corsa però potrebbe essere rallentata da altri rivali come appunto gli smartphone a marchio Redmi e Xiaomi o anche dal fratello maggiore Realme 5 Pro che sto testando in questi giorni e che per le ottime prestazioni garantite potrebbe diventare preferibile al modello base, per un prezzo che aumenta di qualche decina di euro (229 euro). Ora occupiamoci di Realme 5.
L’autonomia fa la differenza
Realme 5 fa dell’autonomia il suo grande punto di forza. Lo smartphone riesce a coprire agevolmente anche due giornate lavorative con un utilizzo medio-alto. La percentuale della batteria segnava 23% dopo oltre 37 ore dall’ultima ricarica e con tempi del display attivo che hanno raggiunto le 7 ore e mezza. Risultati davvero eccezionali merito di molti fattori, tra cui capacità della batteria e caratteristiche dello schermo.
La batteria è da 5.000 mAh senza supporto alla ricarica rapida, una mancanza che data la tenuta non si fa molto sentire. Questa è chiamata a gestire un display che seppur ampio (6,5 pollici e rapporto di forma in 20:9) non è molto energivoro in quanto – come già detto – si tratta di un pannello IPS LCD con risoluzione solo HD+.
I difetti di una tale risoluzione su un display così grande si vedono. L’esperienza visiva è discreta così come gli angoli di visuale. I neri sono poco profondi e i colori risultano sempre un po’ spenti. Insomma, alcuni dispositivi nella stessa fascia di prezzo riescono a far meglio. La visibilità all’aperto è leggermente limitata in giornate molto soleggiate, ma in generale non si avranno grandi problemi di leggibilità.
Le dimensioni del display e della batteria hanno un impatto sull’ergonomia. Realme 5 è davvero grande (164.4 x 75.6 x 9.3 mm per un peso di 198 grammi). Difficilmente lo si può usare con una sola mano. La scocca è realizzata in policarbonato e riproduce i soliti giochi di colore a cui ormai siamo abituati. Due le colorazioni disponibili: Crystal Purple e Crystal Blue (quest’ultima è quella in nostro possesso).
Nonostante le dimensioni, i vari pulsanti sono perfettamente raggiungibili (accensione a destra, bilanciere del volume a sinistra e sensore biometrico sul posteriore). Il sensore biometrico funziona senza esitazioni e con rapidità. Ho piacevolmente notato che anche il riconoscimento del volto affidato alla sola fotocamera anteriore funziona egregiamente a differenza – per esempio – di quanto succede su OPPO A9 2020 dove ho riscontrato qualche problema di troppo.
Prestazioni e comparto fotografico nella media
Il cuore pulsante di Realme 5 è lo Snapdragon 665 di Qualcomm accoppiato a 4 Gigabyte di RAM e 128 Gigabyte di memoria interna espandibile tramite micro-SD. La parte grafica è affidata invece alla GPU Adreno 610. Una configurazione in grado di assicurare ancora delle buone prestazioni ma mi sarei aspettata di più. In alcune circostanze, la navigazione è risultata un po’ instabile e lo smartphone ha avuto qualche esitazione nello svolgere le attività richieste.
Un comportamento anomalo che sono convinta sia dovuto a qualche bug momentaneo e che Realme possa risolvere attraverso un semplice aggiornamento software. Ho infatti avuto modo di provare OPPO A9 2020 che è basato sulla stessa piattaforma hardware e – per quanto anche in quella occasione ho evidenziato alcuni rallentamenti in determinati casi – non ho riscontrato gli stessi problemi.
Perfetta invece la dissipazione del calore (impercettibile attraverso la scocca). Discreta la connettività. I punti a favore sono la presenza del jack audio da 3,5 mm e la possibilità di utilizzare contemporaneamente la doppia SIM e la micro-SD grazie alla presenza di uno slot a tre. Le note dolenti, invece, sono l’assenza dell’NFC e della porta Type-C, una scelta quest’ultima davvero anacronistica. Mentre l’Europa si batte affinché venga adottato uno standard unico per le porte di ricarica, Realme utilizza ancora la vecchia micro-USB.
La parte software è affidata ad Android 9 Pie con personalizzazione dell’interfaccia grafica ColorOS 6. Sotto alcuni aspetti, c’è ancora molto da lavorare. Bisogna affinare le traduzioni, rendere più intuitivi i menu di navigazione e aggiungere magari altre piccole chicche come la possibilità di passare dalla modalità silenziosa alla sola vibrazione alla suoneria dal bilanciere del volume. È certamente possibile impostare che il telefono vibri in modalità silenziosa a partire dalle impostazioni, ma dai pulsanti si può solamente scegliere tra suoneria o silenzioso.
Passiamo ora al comparto fotografico di Realme 5 che è composto da ben quattro fotocamere. Il sensore principale da 12 Megapixel (f/1.8) è accoppiato a un secondo ultra-grandangolare da 8 Megapixel (f/2.2) e due sensori da 2 Megapixel (f/2.4) rispettivamente utilizzati per raccogliere le informazioni sulla profondità di campo e per gli scatti in modalità macro.
In generale, le foto scattate di giorno sono di buon livello. La fotocamera riesce a raccogliere una buona dose di dettagli e mette in mostra un’ampia gamma dinamica. I colori risultano vivaci senza discostarsi molto dalla naturalezza anche se – in alcuni casi - tendono a impastarsi un po’ in presenza di fasci di colore uguali, come potete notare sulla chioma degli alberi presenti nelle immagini all’interno dell’articolo.
Come sempre accade, il livello cala con la fotocamera grandangolare o in notturna dove diminuiscono i dettagli e aumenta il rumore. C’è una modalità notte che tenta di migliorare il risultato catturando più luce e aumentando il contrasto ma in quel caso le colorazioni virano verso il giallo/arancione. Le foto in modalità “ritratto” rientrano nella media. I contorni non sempre sono ben delineati e le foto fatte in modalità macro sono preferibili.
Realme 5 infine ospita una fotocamera frontale da 13 Megapixel (f/2.0) all’interno di un notch a goccia. I selfie sono soddisfacenti in ottime condizioni di luce anche se la fotocamera ha la tendenza a sovraesporre il soggetto e gode di una gamma dinamica più ridotta rispetto al comparto posteriore. In notturna, subentra del rumore digitale ma riesce a tirar fuori comunque degli scatti utilizzabili a meno che non ci si trovi in un ambiente con un'illuminazione davvero molto bassa. Per concludere, ci troviamo di fronte a un comparto fotografico non esente da difetti ma soddisfacente considerando la fascia di prezzo in cui va a inserirsi.
Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?
Se siete alla ricerca di uno smartphone con un’ottima autonomia e un’ampia memoria interna (128 Gigabyte), Realme 5 è lo smartphone su cui puntare. Venduto a 179,90 euro, è in grado di offrire delle prestazioni soddisfacenti, un’autonomia sopra la media che copre due giornate lavorative e un comparto fotografico adeguato al proprio segmento di appartenenza.
Insomma, è uno smartphone che potrebbe rispondere alle esigenze di una grande fetta di utenti, soprattutto di quelli più attenti al budget. Ci sono però delle rinunce da fare, alcune più accettabili altre meno: bassa risoluzione del display, mancanza dell’NFC e presenza della porta micro-USB anziché Type-C.
Peccato che il successo di Realme 5 potrebbe essere intaccato proprio dal fratello maggiore Realme 5 Pro, la cui recensione verrà pubblicata nei prossimi giorni, se quest'ultimo dovesse subire il solito calo di prezzo. Senza dimenticare la concorrenza di altri dispositivi, come OPPO A9 2020 – presente peraltro nelle catene di elettronica di consumo – e di Redmi Note 8T.
Al di là di quelli che saranno i risultati di vendita, i nuovi dispositivi del marchio cinese ci dicono molto su quelle che sono le intenzioni future della società in Europa: conquistare la fascia medio-bassa del mercato smartphone presentando prodotti dalle buone caratteristiche a prezzi accessibili. In tal senso, Xiaomi ha mostrato la via e chi vuole giocare un ruolo importante nel Vecchio Continente non può fare altro che seguire la stessa filosofia basata sulla ricerca dell’ottimo rapporto qualità/prezzo.