A seguito dell'evento di lancio della serie POCO F6, tenutosi la scorsa settimana a Dubai, abbiamo avuto il piacere di partecipare ad un'intervista di gruppo con Angus Ng, Head of Product Marketing di POCO Global. La conversazione ha toccato le motivazioni alla base della scelta delle specifiche degli smartphone, la necessità di portare sul mercato prodotti più originali e l'apertura del marchio verso nuove prospettive.
POCO ha trovato la sua oasi nel deserto?
Una delle prime domande rivolta ad Angus ha riguardato la location dell'evento. Perché POCO ha scelto proprio Dubai per il lancio della sua serie regina? Si tratta di una mossa commerciale? A quanto pare no, o meglio, non è stata quella la principale preoccupazione.
"Era solo per cercare di farvi venire qui".
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"It was just trying to get you guys over".
La location di Dubai si rivela strategica per essere raggiunta facilmente sia dai media europei che da quelli posizionati nel Medio Oriente. Angus, scherzando, ha aggiunto che le persone meno felici di questa decisione sono forse stati gli americani, i quali hanno sicuramente dovuto affrontare un viaggio più lungo.
"Vogliamo trovare un hub che sia facile da raggiungere in aereo per molti di noi".
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"We're looking for a central hub that's easy for most of us to fly into".
Inoltre, ha continuato, POCO ha voluto sottolineare il fatto che il marchio sta prendendo piede e sta avendo successo. Il lancio della serie più potente in una città come Dubai serve a dimostrare che il brand sta crescendo e vuole giocare nello stesso campionato degli avversari più conosciuti e agguerriti.
Molto più che dei medio-gamma
Una delle "critiche" mosse da Angus ai giornalisti sia durante questa intervista che sul palco dell'evento di lancio riguarda il posizionamento dei prodotti. Secondo lui, è ingiusto chiamare gli smartphone della serie POCO F6 "medio-gamma", è riduttivo e non rappresenta nel migliore dei modi i dispositivi.
"Se si guardano le schede tecniche e si guarda a ciò che lo mettiamo a confronto in questa fascia di prezzo, riteniamo che non sia davvero giustificato perché penso che potremmo essere molto più che dei medio-gamma".
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"If you look at the spec sheets and kind of look at what we put it against in this price range, we feel like it isn't really justified because I feel like we could be much more than midrangers".
Angus ha spiegato che la tecnologia è migliorata così tanto nella fascia 300-600 dollari che presentare questo genere di dispositivi come dei semplici medio-gamma non permette ai consumatori di capire che si tratta di prodotti validi e molto più che sufficienti per molti di loro. Non solo, ha ricordato che il focus principale di POCO è sempre stato, e sarà ancora nel prossimo futuro, quello di massimizzare le prestazioni.
Arriverà mai un vero top di gamma POCO?
Angus vede POCO come un brand curatore della tecnologia. A detta sua l'obiettivo è "trovare i pezzi perfetti da inserire in un puzzle". Quando gli abbiamo chiesto se in futuro esisterà la possibilità di trovare sul mercato un vero top di gamma a marchio POCO, la sua risposta è stata immediata e inaspettatamente onesta.
"L'unica cosa che ci frena in questo momento, dal punto di vista del nostro team, è che crediamo che, in fin dei conti, i marchi che si stanno lanciando in questi segmenti sono ancora molto concentrati sulla fotografia. Per noi, come ho detto al momento del lancio, è una priorità, ma non è ancora la nostra priorità principale.
Nel momento in cui entriamo in quel segmento, mi sembra che perdiamo ciò che abbiamo di speciale. Questo significa che non vogliamo lanciarne uno [di smartphone nel segmento premium]? Al contrario. È solo che attualmente non credo che il nostro marchio sia abbastanza capace. Onestamente penso che abbiamo ancora molto da imparare da questi brand, dai nostri concorrenti e dai nostri amici del settore. Vogliamo ancora essere a nostro agio con quello che abbiamo adesso e prendere il comando in questo segmento prima di prendere in considerazione tale possibilità.
È solo il nostro modo di essere un po' più umili e di imparare. E poi, una volta pronti, spingeremo sicuramente verso un segmento più alto".
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"The only thing that's kind of stopping us right now from our team's perspective is that we do believe that, at the end of the day, the brands who are launching at those segments are still very much focused on camera photography. Which for us, like I said at the launch, it's a priority now, but it's still not our top priority.But the second we go into that [segment], I feel like we lose what's special with us. Does that mean we don't want to launch one? We definitely do. It's just that I don't think currently our brand is capable enough. I honestly think we still have so much more to learn from these brands and our competitors and our friends in the industry. We still want to kind of be comfortable with what we have right now and kind of take the lead in this segment before we can consider something.
It's just our way to kind of be a bit more humble and kind of learn. And then once we're ready, we'll definitely be pushing a higher model".
Se un top di gamma (o comunque uno smartphone dal prezzo superiore) non è completamente fuori dai giochi, non lo sono nemmeno prodotti di altre tipologie. Tutti devono essere rigorosamente collegati in qualche modo agli smartphone, non aspettatevi quindi delle friggitrici ad aria a marchio POCO. Dopo l'annuncio di POCO Watch e degli auricolari TWS gli scorsi anni, infatti, POCO ha appena presentato a Dubai anche il suo primo tablet.
"In fin dei conti, Apple ha dominato lo spazio dei tablet fin dal primo iPad. Ma se si fa un passo indietro e si guarda solo ai tablet Android, penso che forse dal punto di vista dell'Europa occidentale si può dire che è dominato da Samsung, ma da un punto di vista globale non ci sono veri leader nel mondo dei tablet. E non si vedono molti tablet Android, tecnicamente sono ancora considerati una minoranza.
Abbiamo pensato che quest'anno fosse l'anno buono per portare avanti ciò che abbiamo deciso di fare due anni fa, quando abbiamo lanciato per la prima volta i nostri auricolari true wireless e il POCO Watch. Il Poco Watch è stato un fallimento, ma le TWS sono andate bene. Abbiamo quindi voluto spostare l'idea: possiamo provare un nuovo prodotto, ma vogliamo comunque assicurarci che tutti i prodotti che lanceremo nel prossimo futuro siano ancora strettamente collegati allo smartphone.
Non pensiamo quindi di aprire un nuovo ecosistema, come invece hanno fatto altri marchi che hanno lanciato improvvisamente un televisore, un aspirapolvere o un router Wi-Fi, per esempio. In realtà, i router Wi-Fi potrebbero essere presi in considerazione, ma a parte questo...".
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"At the end of the day, Apple has dominated the tablet space ever since the first iPad. But when you take a step back and you only look at Android tablets, I think maybe from the Western Europe point of view you can say it's dominated by Samsung, but on a global point of view there's no real leaders in the tablet world. And you don't see that many Android tablets, it's still technically considered a minority.We thought this year was a good year to kind of push out what we decided to do actually two years ago when we first launched our true wireless earphones and the POCO Watch. Poco Watch was a failure, but TWS was fine. So we wanted to shift the idea, we can try a new product, but we still want to make sure all these products we launch in the near future are still tightly connected to the smartphone.
So we wouldn't really consider opening up a brand new ecosystem, whereas some of the other brands have done, where they suddenly launched a TV, a vacuum cleaner, or Wi-Fi routers, for example. Actually, Wi-Fi routers, I might consider it, but other than that...".
La guerra delle specifiche è finita e POCO ha vinto
Se guardiamo il mercato degli smartphone dal costo compreso tra 300 e 500 euro, difficilmente è facile trovare dei prodotti che a livello di specifiche sono comparabili ai dispositivi POCO. Il marchio ha fatto un ottimo lavoro proponendo agli utenti un portafoglio variegato ma dall'ottimo rapporto qualità/prezzo. Tuttavia, se a livello di specifiche a parità di prezzo la guerra è ormai vinta, come può fare POCO ad aumentare le proprie quote di mercato?
"Ci sono due cose che vogliamo fare davvero. In primo luogo, vogliamo ancora espandere i nostri canali di vendita. Come sapete, la maggior parte dei nostri canali di vendita si concentra online. Stiamo ancora discutendo la possibilità di aprire negozi al dettaglio [...]. Ma a parte questo, pensiamo di avere ancora molta strada da fare per migliorare la presenza del nostro marchio in molti mercati locali".
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"There's two things that we want to really do. First, we still want to expand our sales channels. As you know, most of our sales channels are focused online. We are still discussing the possibility of opening retail stores [...]. But other than that, we also think we have a long way to go when it comes to improving our brand presence in a lot of local markets".
Non solo, Angus ha specificato che ora è necessario continuare a portare sul mercato prodotti dalla stessa qualità e dallo stesso ottimo prezzo, cosa che sul lungo periodo favorirà POCO a livello di vendite. In tono ironico ha affermato che con la serie F5 il team ha fatto un lavoro così buono da rendere difficile progettare la serie F6. Non solo, ora ha detto di non sapere da che parte iniziare per poter creare una serie F7 che sia ancora migliore. Ovviamente non parlava seriamente, ma capiamo perfettamente il sentimento di soddisfazione che ha voluto condividere con queste battute.
Andando nello specifico, ha voluto anche spiegarci il perché delle scelte che sono state fatte per quanto riguarda i chip alla base dei modelli POCO F6 e POCO F6 Pro. Per il più performante della gamma è stato scelto il migliore processore dello scorso anno, seguendo quella che Angus chiama "strategia -1". Usare il migliore SoC per smartphone dell'anno precedente consente a POCO di consegnare nelle mani degli utenti un dispositivo estremamente performante a una frazione del costo. Usare lo Snapdragon 8 Gen 3 avrebbe comportato un prezzo decisamente maggiore per il prodotto finale, e POCO ha preferito non esagerare. Lo Snapdragon 8s Gen 3 che troviamo al cuore di POCO F6 è meno potente dell'8 Gen 2 del fratello maggiore ma conserva tutte le caratteristiche desiderabili di tale chip, come un'architettura moderna e un'alta efficienza energetica, senza sacrificare troppo la potenza massima.
Angus ha accennato al fatto che al momento esiste un certo gap di prestazioni tra i POCO e i top di gamma di quest'anno, soprattutto per quanto riguarda l'IA. In futuro potrebbe esserci la necessità di utilizzare l'ultimo chip flagship per poter mantenere il passo, ma per ora non ne vede la necessità.
"Al momento, credo che stiamo ancora ottimizzando gli algoritmi e i modelli di intelligenza artificiale. È qui che molte aziende sono in vantaggio rispetto a noi, perché siamo ancora un piccolo team e condividiamo ancora molte risorse con il gruppo Xiaomi, quindi ci vorrà del tempo".
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"Right now, I think we're still optimizing the algorithms and the AI models. This is where a lot of companies have the lead against us, because we're still a small team and we still share a lot of resources with Xiaomi Group, so it will take us time".
Spostando l'argomento della conversazione verso l'incredibile sistema di ricarica di POCO F6 Pro, il quale è in grado di raggiungere 120W e di portare lo smartphone dallo 0% al 100% in soli 19 minuti, Angus ci ha spiegato che POCO utilizza un'architettura a singola cella. Il risultato è ottenuto grazie ad un lavoro certosino eseguito a livello di hardware ma anche di algoritmi software. Alla domanda "Vedremo mai smartphone POCO con sistemi di ricarica più veloce?" ha risposto:
"So che alcuni marchi Nella [nostra] stessa fascia di prezzo hanno messo, credo, 200 watt e oltre. Ma come potete vedere dai numeri, il miglioramento da 120 a 200+ è davvero minimo. Si tratta di quasi 3-4 minuti. Ma per ottenere questo risultato, il costo aumenta e si devono cambiare molte tecnologie e strutture. Quindi abbiamo pensato che non ne valesse la pena.
Quindi sì, spero che in futuro presenterà una ricarica da 5 minuti? Non ne sono sicuro. Dipende dalle tendenze del settore e dall'evoluzione della tecnologia. Penso che i 120 watt saranno sempre più comuni. Speriamo di riuscire a portarli in segmenti ancora più bassi, ma è un aspetto su cui probabilmente ci muoveremo più lentamente".
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"I know some of the brands in near price range they put, I think it was 200 something watts. But you can see from the numbers, the improvement from 120 to 200+ is very minimal. It's like almost 3-4 minutes. But in order to do that, the cost goes up, and a lot of technology and structure has to be changed. So we thought it wasn't really worth it to do that.So yeah, would I hopefully in the future be introducing a 5 minutes charging? I'm not sure. That really depends on the industry trend and how technology pushes further. I think 120 watt will be something more and more common. Hopefully we can bring it down to even lower segments, but that's something that we will probably move on slower".
Design, originalità ed edizioni limitate
Parlando del design dei nuovi smartphone annunciati, Angus ci ha ricordato la storia di POCO e ha accennato a quale potrebbe essere il prossimo futuro:
"Abbiamo sempre pensato che il nostro marchio fosse strettamente legato allo spazio. Credo che questo sia dovuto agli "hardcore geek" che sono in noi. Abbiamo sempre pensato a video di prodotto in cui si vedono elementi di astronavi.
Quindi, per questa versione di F6 Pro, abbiamo voluto imitare la Luna in termini di superficie, di sensazione al tatto e di aspetto più elegante. Allo stesso tempo, non al punto da sembrare un oggetto di alta moda, ma al punto da avere un aspetto molto bello, pur mantenendo la tonalità che un utente POCO preferirebbe. Anche l'F6 è più orientato a mantenere la semplicità in questo momento e a offrire un look pulito piuttosto che un design eccessivo. Perché a volte ho l'impressione che quando uno smartphone viene progettato in modo eccessivo, diventa come il lancio di una monetina: o ti piace molto o lo odi. Abbiamo quindi cercato di trovare una via di mezzo e di esplorare la gamma dei colori.
L'anno prossimo, speriamo che, con i nostri nuovi prodotti, saremo in grado di portare il design a un nuovo livello di segmento e di produrre qualcosa di molto diverso".
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We always thought our brand was very tightly related to space. I think that was just the hardcore geek in us. So we always thought a lot about product videos where you see like elements of spaceships.So for this version of F6 Pro, we wanted to kind of mimic the Moon in terms of the surface, how it will feel and how it will look more elegant. But at the same time, not to the point where it's like high fashion, but to the point where it still looks really good, but still maintain the tonality of what a POCO user would prefer. And F6 as well is more about keeping it simple at this time and offering a clean look rather than overly designed. Because sometimes I feel like when we overly design a phone, it becomes like a hit or a miss: either you really like it or you really hate it. So we were trying to find a middle ground on that and kind of explore in the color range.
Next year, hopefully with our new products, we'll be able to take design up into a new segment level and kind of produce something that's very different
Angus non esclude anche la possibilità di collaborazioni con altri brand non legati al mondo degli smartphone per la realizzazione di dispositivi in edizione limitata. A suo dire, molti brand hanno contattato l'azienda dopo che ha passato il traguardo dei 5 anni di vita, dimostrandosi stabile. Aspettiamoci quindi un POCO dalla colorazione e dal packaging in edizione limitata. Ovviamente Angus non ha potuto dirci chi è l'azienda coinvolta in questa collaborazione futura, ma ci ha confermato che lo smartphone "sarà bello"!
Certo, non si poteva non toccare l'argomento "re-brand". POCO è famosa per presentare dispositivi già annunciati magari da Xiaomi o dal sub-brand Redmi con altri nomi in mercati diversi. Ad esempio, il nuovo Poco F6 Pro viene venduto in Asia come Redmi K70. Angus ha nuovamente specificato che, quando questo accade, POCO non si sovrappone mai agli altri due brand del gruppo, di fatto portando nelle mani degli utenti dispositivi che altrimenti non arriverebbero mai in mercati specifici. Non per questo POCO non ha più intenzione di creare smartphone originali, anzi:
"Certo, si può dire che non siamo originali o che non siamo abbastanza creativi. Ma cambiare il design è impossibile, all'inizio. È stata la prima cosa che ho detto al mio capo, quattro anni fa, tipo nel 2020. Ho detto: 'Cambiamo il design'. Lui mi ha detto: 'Amico, costa tipo milioni'.
Allora a quel punto devi alzare il prezzo e penso sappiate qual è stato alla fine il nostro processo decisionale. Ora che abbiamo spedito 16 milioni di smartphone e ci siamo dati un obiettivo, abbiamo guadagnato un po' di trazione, abbiamo un buon business, nel prossimo futuro speriamo di sostituire lentamente modello per modello con quello che consideriamo il nostro design. Ci saranno anche cambiamenti di specifiche in alcuni di questi modelli? Penso di sì".
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"Of course, you can say that we are not original or that we are not creative enough. But changing the design is impossible early on. That was the first thing I said to my boss, four years ago, like in 2020. I said, 'Let's change the design'. He said, 'dude, it costs like mills'.Then at that point you have to raise the price, and I think you know what our decision-making process was in the end. Now that we've shipped 16 million smartphones and we've set a target, we've gained some traction, we have a good business, in the near future we hope to slowly replace model by model with what we consider our design. Will we have spec changes in some of these models? I think so as well."
Per l'azienda si prospetta quindi un futuro luminoso e ricco di novità. Riuscirà a mantenere le sue promesse e continuare a presentare dispositivi dall'incredibile rapporto qualità/prezzo? Avrà modo di crescere sul mercato e maturare fino al punto da scontrarsi con brand storici ad armi pari? Solo il tempo potrà darci la risposta a queste domande.