Nel 2025 vedremo il lancio della serie Pixel 10, i cui modelli useranno il nuovo processore Tensor G5 di Google, primo SoC dell'azienda realizzato sul nodo produttivo 'N3E' di TSMC a 3nm. Il chip, noto come "Google Frankel", è stato testato su Geekbench 6 con Android 15, rivelando delle prestazioni che potrebbero lasciare a desiderare.
Il Tensor G5 non impiegherà i nuovissimi core Cortex-X925 di ARM, preferendo mantenere un Cortex-X4 e aggiungendo cinque core Cortex-A725 e due core a basso consumo Cortex-A520. Questa configurazione non ha brillato nei test, con un risultato di soli 1323 punti in single-core e 4004 punti in multi-core. Questi risultati si confrontano negativamente anche rispetto a quelli del chipset Tensor G4, che supera il punteggio single-core del Tensor G5.
Nonostante i punteggi bassi, un esecutivo di Google aveva precedentemente ammesso che il precedente Tensor G4 non puntava a stabilire nuovi record, ma a migliorare l'esperienza utente.
Questa filosofia potrebbe spiegare le prestazioni inferiori del nuovo chip, sottolineando un possibile focus meno intenso sull'alta potenza del processore, importante tuttavia per applicazioni come i modelli linguistici di grande dimensione o i giochi di alta qualità. Al momento, resta da vedere se vi saranno migliorie nei risultati delle prestazioni di Tensor G5 prima del lancio dei nuovi dispositivi Pixel.
Google sembra quindi puntare più su un'esperienza utente ottimizzata piuttosto che sul puro potere computazionale, una scelta strategica che potrebbe distinguere i suoi dispositivi in un mercato altamente competitivo.
Come sappiamo il cuore dei chip Tensor è la NPU ad alta velocità ed efficienza per l'esecuzione dei task legati all'IA ed al machine learning, oltre all'ISP per migliori prestazioni fotografiche. Agli utenti meno interessati a certe caratteristiche, tuttavia, potrebbe sembrare che Google sia rimasta indietro nella tecnologia dei SoC.