Qualcuno ha comprato per $1000 un badge Apple probabilmente fasullo

Un'incredibile asta su eBay ha destato l'interesse dei collezionisti: in vendita il badge del decimo dipendente assunto da Apple, ma sarà vero?

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a cura di Giulia Di Venere

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Questa storia curiosa nasce da un'asta su eBay per la vendita di un oggetto alquanto peculiare: il badge di una dipendente che ha iniziato a lavorare durante i primissimi giorni di Apple, precisamente la decima persona assunta, di nome Sherry Livingston. Tuttavia, qualche particolare ha suscitato dubbi sulla sua autenticità.

Il badge mostrava segni di usura e il logo Apple appariva corretto, ma i dettagli non convincono del tutto. É stato notato come l'usura sembrasse artificiosa e come le imperfezioni apparissero eccessivamente forzate. Inoltre, la parte del badge dove erano indicati i dati della dipendente sembrava troppo uniforme per essere stata digitata con una macchina da scrivere, come si usava in quel periodo.

Durante l’analisi del badge è emerso anche il commento di Chris Espinosa, dipendente Apple con il badge numero 8, ancor oggi parte dell'azienda e assunto a soli 14 anni. Espinosa dichiara che sia il badge in vendita sia le altre prove fornite sarebbero falsi.

Il sospetto cresce quando il venditore tenta di dimostrare la provenienza del badge attraverso una ricevuta di un presunto acquisto dalla Deutsches Rotes Kreuz (Croce Rossa Tedesca), datata 2001. Nonostante l'aspetto ufficiale del documento e il riferimento alla valuta precedente all'introduzione dell'euro, i dettagli sembrano troppo studiati. 

Un adeguato controllo della community ha confermato i dubbi: le prove aggiuntive erano anch'esse un falso. Nell'immediato, il venditore non ha fornito altre risposte, alimentando ulteriormente i sospetti su una truffa ben orchestrata. Purtroppo, l'oggetto è stato venduto prima che l'indagine potesse essere completata, a un prezzo di 946 dollari

Questa vicenda invita a prestare grande attenzione a oggetti venduti come storici o di rilevante valore appartenenti a marchi iconici come Apple, verificando scrupolosamente l'autenticità degli oggetti e senza affidarsi ciecamente all'apparenza e alle testimonianze non verificate.

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