La giornata di ieri del Tech Summit 2018 di Qualcomm - in corso alle Hawaii, sull'isola di Maui - è stata interamente dedicata allo Snapdragon 855. Dopo averlo annunciato martedì, l'azienda statunitense ne ha finalmente svelato tutti i dettagli tecnici. In attesa che venga implementato nei prossimi smartphone Android top di gamma, la prima impressione è che le novità possano concretamente intervenire nell'esperienza utente quotidiana, molto più di quanto fatto in passato.
Sono quattro gli ambiti su cui Qualcomm si è concentrata per migliorare il già ottimo progetto inaugurato con il predecessore Snapdragon 845: prestazioni, connettività, intelligenza artificiale, fotografia. Il gigante di San Diego ha di fatto scelto di assecondare le tendenze ormai dominanti nel mercato smartphone, per certi versi intervenendo su alcuni aspetti nei quali, negli ultimi dodici mesi, hanno visto sopravanzare i diretti concorrenti come i Kirin di Huawei e gli A12 di Apple.
Prestazioni
Snapdragon 855 è caratterizzato da una CPU octa-core, per la quale sono stati utilizzati i core Kryo 845 con tecnologia ARM Cortex: quattro sono pensati per l'efficienza energetica e possono toccare 1,80 GHz; tre invece entrano in azione nel caso ci fosse la necessità di particolari prestazioni, raggiungendo i 2,42 Ghz; infine, solo l'ultimo è in grado di assestarsi su 2,84 GHz, definito da Qualcomm come "prime core".
In generale, si parla di un incremento di performance che può toccare il 45% rispetto alla generazione precedente. Il processo produttivo è a 7 nm, colmando dunque il gap, da questo punto di vista, proprio rispetto ad Apple e Huawei. La vera forza dell'855 sembra però essere la sua capacità di mantenere le prestazioni anche nel corso di sessioni prolungate. In tal senso, nell'area demo, Qualcomm ha messo a punto una postazione di confronto con lo Snapdragon 845. La nuova generazione mostra effettivamente una costanza di performance durante l'esecuzione continua dei benchmark, che potrebbe risultare cruciale in ambito gaming.
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Per quanto riguarda la parte grafica, è affidata alla GPU Adreno 640, evoluzione della 630 che abbiamo ampiamente imparato a conoscere nel corso del 2018. In questo caso l'incremento delle performance dovrebbe essere del 20%, ma attendiamo ovviamente le prove sul campo. C'è inoltre il supporto fino a 16 Gigabyte di RAM, secondo lo standard LPDDR4x e con frequenza massima di 2.133 Mhz. Considerando come, già quest'anno, si siano toccati i 10 Gigabyte, non è escluso che nel 2019 ci si possa spingere anche oltre.
Intelligenza artificiale
In questo caso l'approccio è stato differente rispetto ai concorrenti. I Kirin di Huawei integrano una NPU (due nel caso del recente 980), ovvero un'unità di calcolo neurale in grado di gestire gli algoritmi di intelligenza artificiale. Per l'855, invece, Qualcomm ha scelto di utilizzare il DSP Hexagon 690 che, di fatto, utilizza a seconda dei casi la GPU Adreno, la CPU con core Kyro o entrambe.
Ne consegue, almeno sulla carta, un raddoppio delle performance dell'intelligenza artificiale confrontate con i competitors, che addirittura triplicherebbero facendo riferimento alle precedenti generazioni di Snapdragon. Come sempre occorrerà testare sul campo tutto questo, ma Qualcomm ha comunque pensato a tutta una serie di ambiti in cui questo potenziamento dell'AI potrà intervenire.
Non solo quello fotografico, di cui ci occuperemo nella sezione specifica, ma anche il riconoscimento del volto, la fruizione dei contenuti multimediali, l'avvio delle applicazioni. In parole povere, l'intera esperienza utente con lo Snapdragon 855 sarà incentrata sull'intelligenza artificiale. Peraltro, il riferimento alla scansione facciale dimostra come, nella visione di Qualcomm, i sistemi di sblocco degli smartphone possano essere molteplici.
L'855 può infatti contare sul nuovo 3D Sonic Sensor, che consentirà dunque la diffusione su larga scala dei sensori per le impronte digitali integrati direttamente nello schermo. Una soluzione che abbiamo già visto in azione su alcuni smartphone quest’anno – soprattutto nella seconda parte del 2018 – come il Mate 20 Pro o lo Xiaomi Mi 8 Pro. Ovviamente, il supporto diretto da parte di Qualcomm rappresenterà un vero e proprio trampolino di lancio per questa tecnologia.
Connettività
Ormai è noto, questo è il primo processore per smartphone a supportare ufficialmente il nuovo standard di rete 5G. Questo è possibile grazie alla presenza del modem Snapdragon X50, di cui vi abbiamo parlato più volte in articoli dedicati. Al fine però di poter offrire un salto generazionale immediato all'utente (ci vorrà del tempo per l'implementazione commerciale del 5G su larga scala), è stata potenziata anche al gestione del 4G.
Quest'ultima è affidata al modem Snapdragon X24, che abilita l'LTE di categoria 20: si possono raggiungere, potenzialmente, i 20 Gbps in download e i 318 Mbps in upload. Non manca ovviamente il support dual-SIM, senza dimenticare il bluetooth 5.0, l'NFC e i vari standard per la localizzazione satellitare (GPS A-GLONASS, BDS, Galileo, Beidou, QZSS, SBAS.
E poi c'è il supporto al Wi-Fi a 60 GHz. In abbinamento al protocollo Wi-Fi 802.11 ax, sarà fondamentale per la fruizione in mobilità dei video in qualità Ultra-HD e 8K oltre che delle applicazioni di realtà virtuale e aumentata. Come già detto in apertura, l'ambito dell'intrattenimento rappresenta una delle grandi novità dell'855, che avremo modo di analizzare nell'apposita sezione.
Fotografia
La parte fotografica è gestita dall'ISP Spectra 380. Può supportare sensori fino a 20 Megapixel in configurazioni con dual-camera, da 32 Megapixel nel caso di una singola fotocamera. Grandi novità per la registrazione dei filmati: il supporto allo standard HDR sbarca nei video in slow-motion con risoluzione HD a 480 fps; la modalità ritratto (effetto bokeh con sfondo sfocato) potrà essere utilizzata anche nei video in 4K HDR; gli smartphone basati sull'855 potranno anche ricollocare soggetti e oggetti della scena in tempo reale, con veri e propri effetti cinematografici.
Tante le funzionalità legate all'intelligenza artificiale, e in tal senso la collaborazione tra Qualcomm e Google è stata profonda. La nota applicazione Lens potrà sfruttare il lavoro svolto dal gigante di San Diego per un riconoscimento ancora più accurato di ciò che si inquadra con la fotocamera, mentre i dispositivi basati sull'855 potranno beneficiare di modalità avanzate come la Night Mode, simile a quella vista sui Pixel.
Insomma, le premesse attorno a questo Snapdragon 855 sembrano ottime. Attendiamo i primi mesi del 2019, quando sul mercato arriveranno i primi dispositivi. Nel frattempo, potete seguire a questo link tutte le novità che sono state annunciate da Qualcomm (e che lo saranno nei prossimi giorni) durante il Tech Summit 2018 alle Hawaii, a cui stiamo partecipando in prima persona.
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