Snapdragon 8+ Gen 1, più che un semplice overclock | Analisi

Quali sono le differenze tra Snapdragon 8 Gen 1 e 8+ Gen 1? Cosa dovreste conoscere? Li abbiamo messi entrambi alla prova per scoprirlo!

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Qualcomm ha annunciato da alcune settimane il suo nuovo chip top di gamma, il meglio del meglio che è in grado di offrire, il processore pensato per superarli tutti, e i primi smartphone dotati di tale chip stanno timidamente raggiungendo il mercato.

Ci sono differenze tangibili con il SoC che l'ha preceduto? Quali sono le differenze tra Snapdragon 8 Gen 1 e Snapdragon 8+ Gen 1? Cosa dovreste conoscere? Li abbiamo messi entrambi alla prova per scoprirlo!

La nostra suite di test comprende in totale cinque smartphone, ognuno scelto per alcune delle sue caratteristiche specifiche:

  • Asus ROG Phone 6 Pro, il primo dispositivo ad arrivare tra le nostre mani con il nuovo chip Qualcomm
  • RedMagic 7s Pro, per testare Snapdragon 8+ Gen 1 con un sistema di raffreddamento diverso da quello di Asus
  • RedMagic 7 Pro, per confrontare Snapdragon 8+ Gen 1 e Snapdragon 8 Gen 1 con un sistema di dissipazione praticamente equivalente in modo da eliminare più variabili possibili
  • Xiaomi 12 Pro e Oppo Find X5 Pro, come esempio di due smartphone con sistema di raffreddamento classico e non "esagerato" da gaming phone

Specifiche tecniche a confronto

Snapdragon 8 Gen 1(SM8450) Snapdragon 8+ Gen 1(SM8475)
Processo produttivo Samsung 4nm TSMC 4nm
Architettura ARMv964 bit ARMv964 bit
CPU Qualcomm Kryo:
  • 1x 3,0GHz (Cortex-X2)
  • 3x 2,5GHz (Cortex-A710)
  • 4x 1,8GHz (Cortex-A510)

Qualcomm Kryo:
  • 1x 3,2GHz (Cortex-X2)
  • 3x 2,75GHz (Cortex-A710)
  • 4x 2,0GHz (Cortex-A510)

GPU Qualcomm Adreno 730 a 818Hz Qualcomm Adreno 730 a 900Hz
DSP / NPU Hexagon Processor:
  • Architettura Fused AI Accelerator
  • Qualcomm Hexagon Vector eXtensions (HVX)
  • Qualcomm Hexagon Scalar Accelerator
  • Qualcomm Hexagon Tensor Accelerator

Hexagon Processor:
  • Architettura Fused AI Accelerator
  • Qualcomm Hexagon Vector eXtensions (HVX)
  • Qualcomm Hexagon Scalar Accelerator
  • Qualcomm Hexagon Tensor Accelerator

ISP Qualcomm Spectra ISP:
  • Triplo ISP a 18 bit
  • Hardware accelerator for computer vision (CV-ISP)

Qualcomm Spectra ISP:
  • Triplo ISP a 18 bit
  • Hardware accelerator for computer vision (CV-ISP)

Supporto RAM LPDDR5 a 3200MHz
  • Bus: 4x 16 bit
  • Banda massima: 51,2Gb/s
  • Capacità massima: 24GB

LPDDR5 a 3200MHz
  • Bus: 4x 16 bit
  • Banda massima: 51,2Gb/s
  • Capacità massima: 24GB

Guardando la scheda tecnica viene facile pensare che, come spesso è capitato nelle generazioni precedenti di chip Qualcomm, la variante "Plus" sia semplicemente un gruppo di chip uguale alla versione base ma in grado di reggere meglio una frequenza operativa maggiore. In pratica un "binning" dei migliori esemplari usciti dalla catena produttiva che vengono poi venduti con un nome commerciale diverso dalla variante base, un po' come fanno Intel, Nvidia e AMD con i propri chip che poi vengono divisi in i3, i5, i7 oppure 3080, 3090, eccetera...

A giudicare dai risultati da noi ottenuti nei test, abbiamo la conferma che non è questo il caso.

Anima incandescente

Tagliamo subito la testa al toro: lo Snapdragon 8 Gen 1 è un chip in grado di generare una quantità notevole di potenza che viene però accompagnata anche da una quantità considerevole di calore.

Il primo passo per migliorare questo chip è stato dunque quello di migliorarne l'efficienza e diminuire i casi di surriscaldamento che abbiamo potuto constatare in alcuni smartphone della prima metà del 2022. Secondo Qualcomm, lo Snapdragon 8+ Gen 1 ha una CPU ed una GPU che sono il 10% più veloci, mentre allo stesso tempo il chip avrebbe un'efficienza energetica migliore del 30%.

Si tratta di miglioramenti che sulla carta potrebbero sembrare esagerati per una versione "Plus" e non una nuova generazione di SoC. Com'è riuscita l'azienda americana ad ottenere un risultato simile?

Semplice: spostando la produzione del proprio processore da flagship dalle fonderie Samsung a quelle di TSMC, in grado di realizzare con il processo produttivo a 4nm dei chip decisamente più efficienti. Lo Snapdragon 8+ Gen 1 credo vivamente sia quello che Qualcomm avrebbe voluto in origine fosse lo Snapdragon 8 Gen 1.

Non fraintendetemi, lo Snapdragon 8 Gen 1 è, alla prova dei fatti, uno dei migliori chip per smartphone mai realizzati e abbiamo premiato la velocità e la potenza degli smartphone che abbiamo provato nella prima parte dell'anno dotati di tale chip.

È perfetto per carichi di lavoro anche molto complessi che però non si protraggono troppo nel tempo. Con i sistemi di raffreddamento classici, il chip tende ad accumulare velocemente calore, dovendo di conseguenza ridurre le proprie frequenze operative per cercare di riportarle a valori normali o perlomeno evitare che aumentino ulteriormente.

È ciò che si può vedere nei benchmark che abbiamo eseguito utilizzando l'applicazione CPU Throttling Test, la quale ci ha aiutato a mettere 30 minuti sotto stress il processore degli smartphone da noi scelti e capirne il comportamento.

In questa prova, si vede come Oppo Find X5 Pro parta al massimo delle proprie potenzialità per poi essere costretto a rallentare nonostante l'ottimo sistema di dissipazione studiato dall'azienda. Xiaomi 12 Pro è un caso ancora peggiore: il grafico sembra mostrare che non ci sia un vero e proprio rallentamento nel tempo, ma se osservate attentamente lo smartphone dell'azienda cinese parte già con prestazioni inferiori a quelle che il dispositivo Oppo ottiene in throttling dopo 30 minuti di test. In pratica parte già in throttling, ouch!

Meglio il RedMagic 7 Pro che però è aiutato da un sistema di raffreddamento decisamente più capace ed è dotato di una ventola in grado di raggiungere le 20.000 rotazioni per minuto.

Più potenza e più autonomia

L'arrivo nel nostro ufficio del nuovissimo RedMagic 7s Pro ci ha offerto una possibilità più unica che rara. Essendo l'ultimo flagship del brand ZTE/Nubia praticamente identico al modello precedente, se non per l'uso di due SoC diversi, ci è possibile confrontare in modo diretto come lo Snapdragon 8 Gen 1 e la sua evoluzione più recente si comportino quando messi nelle stesse identiche condizioni operative.

Già nei benchmark classici si può notare come lo Snapdragon 8+ Gen 1 sia in grado di raggiungere risultati migliori, nello stress test questa tendenza è confermata. Altra conferma, che però non abbiamo potuto quantificare in quanto non abbiamo a disposizione una fotocamera termica per la misurazione delle temperature, lo smartphone dotato del chip prodotto nelle fonderie TSMC ci ha messo più tempo a scaldarsi. Alla fine dello stress test ha comunque raggiunto quelle che al tatto sembrano le stesse ingestibili temperature dell'altro modello, ma ha impiegato più tempo a saturare il sistema di raffreddamento.

Smartphone Geekbench 5 Geekbench ML 3DMark PCMark Work 3.0 Speedometer 2.0 Jetstream 2
Single-core Multi-core CPU GPU NNAPI Wild Life Extreme Wild LifeExtreme Stress Test Performance - -
RedMagic 7 Pro 1251 3788 511 2440 3224 2625(15,70 fps) 2632 - 2270(86,2%) 13809 96,4 (±2,5) 117541
RedMagic 7s Pro 1343 4234 545 2021 613 2792(16,70 fps) 2807 - 2593(92,4%) 13510 47,7 (±1,8) 54510

Si tratta di una tendenza visibile anche nella vita di tutti i giorni: mentre lo Snapdragon 8 Gen 1 rende molto caldi gli smartphone che lo montano al minimo sforzo più lungo di qualche secondo, il suo fratello Snapdragon 8+ Gen 1 deve essere messo veramente sotto stress per sprigionare lo stesso calore.

Questa migliore efficienza è visibile anche nei test dell'autonomia, dove RedMagic 7s Pro supera il modello che l'ha preceduto di circa due ore e mezza con la stessa batteria. Il test è eseguito con PCMark 3.0 Battery, con display al 50% di luminosità, connessione internet Wi-Fi e scheda SIM inserita.

Autonomia nel test(hh:mm)
RedMagic 7 Pro 09:24
RedMagic 7s Pro 12:05

E se sugli smartphone RedMagic i SoC sono liberi di correre "liberi e felici" indipendentemente dal calore, c'è un'altra azienda che ha lavorato molto bene sull'ottimizzazione dell'uso del nuovo Snapdragon 8+ Gen 1. Ve ne abbiamo già parlato qui sulle pagine di MobileLabs, si tratta di Asus e del suo ROG Phone 6 Pro.

Lo smartphone Asus ottiene punteggi leggermente più bassi nei benchmark classici rispetto al nuovo RedMagic per via di un approccio molto più conservativo da parte del brand taiwanese. ROG Phone 6 Pro tende quindi a scaldarsi ancora meno ed essere praticamente sempre fresco, se non dopo test estremi come la nostra prova di 30 minuti che però non trova praticamente alcuna corrispondenza nella vita reale.

Lo smartphone, alla fine del test, raggiunge comunque temperature discretamente elevate ma al tatto è comunque facile constatare che è più freddo di entrambi i RedMagic nonostante non sia stato utilizzato alcun raffreddamento attivo.

Questa migliore gestione del chip via software è anche confermata dal test dell'autonomia. Lo smartphone Asus con una batteria del 20% più grande rispetto a RedMagic 7s Pro, 6000mAh contro 5000mAh, ottiene quasi il doppio del punteggio, 21:08h contro 12:05h.

Smartphone Geekbench 5 Geekbench ML 3DMark PCMark Work 3.0 Speedometer 2.0 Jetstream 2
Single-core Multi-core CPU GPU NNAPI Wild Life Extreme Wild LifeExtreme Stress Test Performance - -
Asus ROG Phone 6 Pro 1312 3716 360 1586 2945 2380(13,80 fps) 2376 - 1679(70,7%) 12383 81,5 (±0,82) 89780
RedMagic 7s Pro 1343 4234 545 2021 613 2792(16,70 fps) 2807 - 2593(92,4%) 13510 47,7 (±1,8) 54510

Conclusioni

Cosa abbiamo capito, quindi, da queste prove? Per prima cosa abbiamo confermato come gli smartphone da gaming abbiano davvero un vantaggio sui prodotti classici quando si parla di mantenere il massimo della potenza per un periodo di tempo più lungo. I sistemi di raffreddamento che rendono tali smartphone più grandi e (in molti casi) pesanti, sono davvero in grado di fare la differenza.

Un'altra cosa che abbiamo potuto confermare è che non tutti i processi produttivi sono uguali. Nonostante sia Samsung che TSMC usino un processo a 4nm, le differenze nei risultati sono perfettamente visibili ed importanti. Certo, Qualcomm ha sicuramente corretto il tiro aggiustando qualche dettaglio qui e la nel passaggio tra lo Snapdragon 8 Gen 1 e lo Snapdragon 8+ Gen 1, tuttavia i risultati sono così diversi da non poter essere imputabili semplicemente a piccole modifiche al "progetto" del chip.

Le fonderie Samsung sembrano aver perso la fiducia di Qualcomm e secondo i rumor, nonostante i coreani abbiano già reso operativa la propria linea produttiva a 3nm, sembra che la produzione del futuro Snapdragon 8 Gen 2 verrà affidato direttamente alla fonderia concorrente con sede a Taiwan.

È un vero peccato che lo Snapdragon 8 Gen 1 non sia stato in grado di raggiungere il suo ottimo potenziale fin da subito. Tutti i top di gamma della prima metà del 2022 utilizzano un chip che, per quanto estremamente valido, è lontano da quello che credo fosse l'idea dell'azienda americana, idea che è stata invece resa realtà da TSMC con lo Snapdragon 8+ Gen 1. Alcuni brand più saggi come Asus hanno addirittura evitato di utilizzare la versione base dell'8 Gen 1, arrivando sul mercato direttamente con la versione migliorata.

Se non avete ancora deciso quale top di gamma acquistare, il nostro consiglio è quello di attendere ancora un po', in quanto sono molti i produttori che stanno per annunciare nuovi dispositivi con a bordo il più recente SoC di fascia alta.

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