Snapdragon 8 Elite: i core Oryon arrivano su mobile e promettono miracoli

Qualcomm Snapdragon 8 Elite migliora notevolmente prestazioni e consumi, portando l'IA in ogni aspetto dello smartphone.

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a cura di Giancarlo Calzetta

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Durante l’ormai tradizionale evento alle Hawaii, Qualcomm ha svelato l’ultima versione della piattaforma per smartphone di fascia alta. La gamma cambia nome ed il nuovo arrivato si chiama ufficialmente Snapdragon 8 Elite, richiamando la nomenclatura delle controparti per laptop Snapdragon X Elite. Si punta tutto su integrazione e potenza, con proclami importanti rispetto alla concorrenza che verranno poi verificati sui prodotti che raggiungeranno il mercato.

Per il momento, possiamo dire che Snapdragon 8 Elite è una piattaforma che va oltre il SoC e racchiude oltre 40 componenti dell’architettura di uno smartphone. Dal lettore di impronte a ultrasuoni a tutto il necessario per gestire flussi AI e grafica, è una soluzione altamente integrata che ha al centro la seconda generazione dei processori Oryon, completamente riprogettata rispetto alla precedente.

La prima caratteristica di rilievo del nuovo Oryon la si trova nei due core “Prime” che vengono indicati da Qualcomm come i più veloci di tutto il comparto mobile disponibile oggi. Non arrivano direttamente dalla piattaforma Snapdragon X, ma sono stati riprogettati completamente.

Lavorano a 4,32GHz, ma Qualcomm promette che potranno esser portati a frequenze anche più elevate. Oltre agli incrementi di velocità dati dal mero aumento di clock, ci sono anche diverse ottimizzazioni e nuove funzioni che contribuiscono a migliorare le prestazioni come una nuova funzione di data-cache pre fetcher che permette di evitare alcuni tempi morti nell’attivazione dei core quando si inizia una nuova operazione.

A fianco ai due Prime Core si trovano sei Performance Core. Negli anni, Qualcomm è andata riducendo la quantità di efficiency core sempre più fino ad eliminarli completamente. I Performance Core sono al momento il compromesso migliore tra potenza e consumi energetici che comunque vanno a inquadrarsi in un sistema che diventa sempre più interconnesso tra le varie parti.

L’attenzione all’IA non può mancare e inizia dalla memoria cache

Ovviamente, tutti si aspettano molto in tema di potenza quando si parla di app basate su IA e Snapdragon 8 Elite parte dalle basi, con una visione completamente rivista della gestione della memoria. Innanzitutto, la memoria cache totale di secondo livello è di 24MB, 12MB per ogni cluster, ed è stata aumentata anche la cache di primo livello per ogni core. Le memorie RAM sono LPDDR5X a 5,3GHz.

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Anche i giochi beneficiano di tutta questa potenza in più

Ovviamente, oltre a quello dell’IA, uno degli utilizzi che meglio sfrutta la potenza bruta delle piattaforme avanzate è quello dei videogiochi. La nuova ottimizzazione delle prestazioni permette di giocare il 40% del tempo in più con gli stessi consumi, mentre la GPU promette un incremento delle prestazioni del 40% e le CPU del 50%. Inoltre, lo Snapdragon 8 Elite supporta il sistema di simulazione della fisica Unreal (il chaos engine system).

Adreno, la GPU grafica di Snapdragon 8 Elite, vanta shaders indipendenti per bilanciare meglio il carico di lavoro e in generale frequenze di clock superiori che migliorano anche le prestazioni nel ray-tracing. E per la prima volta, Nanite 5 di Unreal girerà su di una piattaforma mobile, quella di Snapdragon 8 Elite.

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Veniamo all’immancabile IA

Ovviamente, come già dicevamo, uno dei focus principali di questa nuova piattaforma è quello delle app IA. Snapdragon supporta modelli multimodali con esecuzione in locale a bassa latenza, per poter usare tutti i vantaggi dell’IA senza dover fare affidamento sul cloud. L’affiancamento con la CPU Oryon è cruciale perché la CPU può occuparsi della parte ad alta intensità di calcolo lasciando al motore AI quella più specifica.

La NPU Hexagon ha subito molti miglioramenti. Innanzitutto, sono stati aggiunti dei core sia agli acceleratori scalari, sia a quelli vettoriali per adattarsi alla richiesta di maggior potenza nell’IA generativa. Un cambiamento molto importante nell’architettura permette a workload di computer vision e AI di coesistere nella stessa memoria.

Tutti i miglioramenti permetteranno l’utilizzo di LLM multimodali che girano interamente in locale e si adattano ai profili degli utenti senza dover condividere dati. Il numero di token gestibili è cresciuto molto e si vedono molte ottimizzazioni come la gestione delle richieste vocali in forma diretta, senza bisogno di tradurle prima in testo tramite un’altra operazione di IA. Il sensing hub funge da supporto importante per tutte le operazioni di digital AI assistant fornendo contesto alle richieste.

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IA e fotocamere, una simbiosi sempre più stretta

Ovviamente, uno dei campi in cui l’IA si dimostra subito efficace è quello della fotografia. Oltre a tutte le funzioni di miglioramento dell’immagine che abbiamo visto in passato per, ad esempio, le foto in condizioni di scarsa illuminazione o eliminare il micromosso, adesso ci sono funzioni per espandere lo sfondo delle foto, ingrandire dettagli e mettere in risalto specifici oggetti.

Il tutto gestito dai tre Cognitive ISP inclusi sulla piattaforma a cui si aggiunge da questa versione l’AI ISP che permette di applicare l’intelligenza artificiale all’autofocus, all’esposizione e al bilanciamento dei colori. In tutto, le tre unità AI ISP sono in grado di gestire il flusso dati di tre CMOS da 48 megapixel simultaneamente.

La componente di gestione foto e video tramite IA di Snapdragon 8 Eilte è così potente da poter eliminare in tempo reale, durante una ripresa, dei componenti dello sfondo anche nei filmati. Basta selezionare ciò che vogliamo far sparire e non apparirà per nulla nel video registrato, compiendo tutta l'elaborazione sullo smartphone.

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IA anche nella connettività?

A dimostrazione del fatto che l’IA raggiungerà ogni aspetto della nostra vita tecnologica, Snapdragon 8 Elite sarà anche la prima piattaforma ad avere la connettività 5G e Wi-Fi 7 che si avvarranno di algoritmi di AI per migliorare affidabilità, latenza e ampiezza di banda disponibile. Anche settori che sembrano molto lontani dalle applicazioni AI a cui siamo abituati possono, in realtà, trarre grande beneficio da NPU e altro hardware dedicato, potenziandone le capacità e riducendone i consumi.

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