Lo smartphone modulare di Google, meglio conosciuto come Project Ara, è stato temporaneamente accantonato. Secondo Reuters, almeno due fonti autorevoli avrebbero confermato un cambio di rotta. Durante l'ultima conferenza sviluppatori di maggio si parlava di una prima versione Beta pronta per l'autunno e una commerciale nel 2017.
Adesso invece, a distanza di poco più di due anni dal primo annuncio, sembra che Google sia intenzionata a collaborare con altre aziende e lasciare a loro l'opportunità di sbarcare sul mercato. Insomma, giocare la carta degli accordi licenziatari.
Non è chiaro per quale motivo il colosso californiano abbia cambiato idea, anche perché la proposta di uno smartphone modulare, personalizzabile e aggiornabile nel tempo è parsa fin dal primo momento molto affascinante.
Secondo l'analista Bob O'Donnell di TECHnalysis Research si sarebbero manifestate almeno due criticità. La prima riguarderebbe l'ingombro dei moduli: difficile ridurre troppo le dimensioni e mantenere la possibilità di facile e immediato montaggio. La seconda invece avrebbe a che fare con i costi produttivi ancora troppo alti.
Project Ara probabilmente rappresenta un esperimento capace di aprire la strada a qualche cambiamento. Forse non avremo mai uno smartphone totalmente modulare, ma anche la sola opportunità di poter aggiornare alcuni componenti non sarebbe male. A distanza di qualche anno aggiornare la CPU, GPU o RAM dei Samsung, Apple, Motorola e altri marchi non sarebbe male.