Potete ora chattare con Gemini senza un account Google

Gemini accessibile sul web senza account Google: ora è possibile usare il chatbot AI senza login, ma con funzionalità limitate e senza cronologia.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

L'intelligenza artificiale di Google diventa più accessibile che mai, eliminando una delle barriere che potevano frenare nuovi utenti. In un cambiamento strategico significativo, Google ha deciso di rimuovere l'obbligo di accedere con un account personale per utilizzare Gemini, il suo chatbot AI precedentemente noto come Bard.

Questa novità, per ora limitata alla versione web del servizio, rappresenta un passo importante verso una maggiore democratizzazione dell'accesso all'intelligenza artificiale conversazionale, avvicinando Google alle politiche di accesso del rivale OpenAI.

Visitando Gemini tramite browser, gli utenti possono ora iniziare immediatamente a dialogare con l'assistente artificiale senza dover effettuare alcun login. Si tratta di un notevole cambio di rotta per l'azienda di Mountain View, che aveva sempre richiesto l'autenticazione tramite account Google sia durante l'era di Bard che dopo il rebranding in Gemini. Questa apertura sembra rispondere alla necessità di competere più direttamente con ChatGPT, che già permetteva un accesso senza registrazione per le funzionalità di base.

Le limitazioni dell'accesso anonimo

Nonostante questa liberalizzazione, l'esperienza completa di Gemini rimane riservata agli utenti che effettuano l'accesso. Senza autenticazione, il sistema limita l'interazione al modello Gemini 2.0 Flash, descritto da Google come soluzione per "ottenere aiuto quotidiano". Gli altri modelli più avanzati come 2.0 Flash Thinking e Deep Research restano accessibili esclusivamente agli utenti autenticati.

Utilizzare Gemini senza account comporta diverse restrizioni significative. Gli utenti non possono caricare file durante le conversazioni né mantenere una cronologia delle chat. Quest'ultima limitazione implica che alla chiusura della scheda del browser, la conversazione in corso verrà irrimediabilmente persa, costringendo l'utente a ricominciare da zero al successivo accesso.

Nonostante queste restrizioni, la possibilità di utilizzare il chatbot in modo anonimo offre interessanti vantaggi in termini di privacy. Gli utenti particolarmente attenti alla protezione dei propri dati possono ora aprire una scheda in incognito e interagire con Gemini senza che la conversazione venga collegata al proprio profilo Google. Questa opzione assume particolare rilevanza alla luce di un recente studio che ha evidenziato come Gemini raccolga molti più dati personali rispetto ai concorrenti.

Una strategia di espansione calcolata

Sebbene possa sembrare un cambiamento marginale, questa mossa potrebbe rivelarsi strategicamente vantaggiosa per Google nel lungo periodo. Abbattendo la barriera d'ingresso rappresentata dalla registrazione, l'azienda facilita la sperimentazione del servizio da parte di nuovi utenti, seguendo un modello già collaudato da OpenAI con ChatGPT. Entrambe le piattaforme, tuttavia, continuano a riservare le funzionalità avanzate agli utenti registrati.

È importante sottolineare che questa libertà d'accesso rimane esclusivamente disponibile sulla versione web di Gemini. Sulle applicazioni per Android e iPhone, l'autenticazione con account Google resta obbligatoria per utilizzare il chatbot. Data la profonda integrazione di Gemini nell'ecosistema Android, appare improbabile che Google possa estendere questa opzione anche alle piattaforme mobili.

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