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Poco F4 recensione: convince, ma riuscirà a stupire?

Con il Poco F4 il produttore asiatico rinnova il suo flagship killer: riuscirà a tenere testa al successo del Poco F3?

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a cura di Francesca Fenaroli

Con il Poco F4 il produttore asiatico rinnova uno dei suoi segmenti di mercato di punta, i cosiddetti "flagship killer". Il Poco F3 è stato infatti uno dei best buy del 2021, un medio gamma economico ma performante, capace di dare filo da torcere a smartphone molto più costosi al prezzo di ben pochi compromessi.

Dopo aver già provato e apprezzato il Poco F4 GT, la versione "tutta muscoli" dello smartphone votata al gaming, ci avranno altrettanto convinto le innovazioni proposte con il Poco F4? Lo abbiamo provato per voi: ecco com'è andata.

Poco F4: un design rinnovato

Xiaomi ha rinnovato il design di Poco F4 rispetto al suo predecessore, con linee più pulite ed eleganti. La scocca in vetro, in particolare, si contraddistingue per il particolare effetto di rifrazione della luce e per l'ampia isola rettangolare contenente i tre sensori fotografici e il flash LED.

Sulla parte anteriore troviamo invece l'ampio schermo da 6,67 pollici – lo stesso pannello già utilizzato a bordo del Poco F3 – protetto da Gorilla Glass 5. L'ampiezza dei bordi è nella media con la fascia di prezzo, con un'apprezzabile e quasi impercettibile curvatura in prossimità della cornice.

Sul lato destro dello smartphone troviamo invece i tasti volume e il lettore d'impronte digitali montato sul tasto di accensione, mentre sul fondo sono presenti la porta USB tipo-C e il carrello delle SIM. Mancano all'appello jack da 3,5mm ed espansione via microSD.

La qualità di costruzione del Poco F4 non presenta difetti di sorta: se si considera il posizionamento all'interno del mercato, il look and feel di questo telefono è decisamente premium, pensato per lasciare un'impressione positiva fin dai primi secondi di utilizzo.

Display che vince non si cambia

Come già accennato, il display da 6,67 pollici del Poco F4 è lo stesso del suo predecessore: d'altro canto si tratta di un pannello AMOLED di ottima qualità, con refresh rate di 120Hz, certificazione HDR10+ (Widevine L1) e luminosità di picco di 1300 nit.

Nell'utilizzo quotidiano queste caratteristiche si notano eccome: questo display si è rivelato una delle gioie più grandi dell'esperienza d'uso di questo smartphone, con una qualità di visione perfetta in pressoché ogni condizione di luce, colori vividi e neri profondi.

A questo proposito, a bordo della MIUI 13 è possibile impostare la modalità di visualizzazione del colore Vivida, che riproduce la gamma di colori DCI-P3, per sfruttare al meglio le potenzialità di questo pannello.

Fotocamere nuove ma non troppo

Molti degli aggiornamenti proposti a bordo del Poco F4 si concentrano sul comparto fotografico, che era in effetti uno dei compromessi più grandi attuati per far restare in una fascia di prezzo media il suo predecessore.

Bisogna fare una postilla prima di parlarvi degli scatti del Poco F4: molti dei "flagship killer", compreso questo device, non sono da intendersi come cameraphone – sebbene si stiano facendo passi da gigante su questo fronte negli ultimi anni, sarà difficile ottenere risultati di livello professionale. Ciò non vuol dire, tuttavia, che non si possano ottenere anche grandi gratificazioni nell'uso quotidiano!

Troviamo dunque un salto di qualità nella fotocamera principale, che passa dal 48MP implementato sul Poco F3 a un sensore da 64MP f/1,8 targato Omnivision.

Tante sono le somiglianze con l'ormai presente Sony IMX677, al punto da essere convinta, a una prima impressione, che si trattasse proprio del "prezzemolino" della fascia medio-alta dell'ultimo anno. In condizioni di luce ottimale gli scatti sono chiari e dai colori accesi, forse anche fin troppo, con una modalità HDR che svolge in modo egregio il suo lavoro.

Poco F4 è il primo smartphone del brand a essere dotato di stabilizzazione ottica, una feature in più che non risulta certamente sgradita. Aumenta anche la qualità di registrazione massima dei video, che sale fino a 60fps in risoluzione 4K.

Per quanto riguarda invece i sensori secondari, convince la fotocamera ultrawide da 8MP f/2,2, molto meno la macro da 2MP – quest'ultima a tutti gli effetti l'unico downgrade rispetto alla telemacro da 5MP del Poco F3. Completa il quadro un'ottima fotocamera anteriore con sensore Sony da 20MP.

Il software Xiaomi permette di sfruttare al massimo questi sensori grazie a un'interfaccia completa, dotata di modalità Notte avanzata per gli scatti in notturna e una modalità Pro per gli utenti che si vogliono cimentare nella modifica dei parametri di scatto.

Prestazioni: lo Snapdragon 870 si difende ancora

Il Poco F4 arriva sul mercato con installato a bordo Android 12, personalizzato con l'interfaccia utente MIUI 13.

Le mie considerazioni su questo software restano le stesse già fatte in occasione della recensione del Poco F4 GT: Xiaomi sta portando avanti un ottimo lavoro, con un'interfaccia ormai stabile ed equilibrata in quasi tutti i suoi elementi e possibilità di personalizzazione forse non fondamentali, ma comunque apprezzate.

Sono presenti anche in questo caso applicazioni preinstallate in grande quantità, che si possono in ogni caso agevolmente disinstallare, mentre si può scegliere tra le utilità di Xiaomi e quelle di casa Google per note, video e molto altro.

L'unità ricevuta in prova presenta una RAM da 6GB e un'archiviazione da 128GB: si tratta di un taglio di memoria più che sufficiente per l'utente medio, anche se bisogna prendere in considerazione l'assenza di espansione tramite microSD.

All'interno del Poco F4 troviamo il SoC Qualcomm Snapdragon 870, lo stesso del predecessore, mentre si aggiorna la GPU con una Adreno 650.

Lo Snapdragon 870 rappresenta ormai una scelta sicura, specie in tempi di crisi dei chip, per garantire prestazioni da (ormai ex) top di gamma a prezzi più che contenuti.

Certo, ormai questo chip è sul mercato da più di due anni e inizia a risentire dei segni del tempo: sui numeri il confronto con lo Snapdragon 8  Gen 1 del Poco F4 GT lo dimostra.

Geekbench 5 Geekbench ML 3Dmark PCMark Work 3.0 Speedometer 2.0 Jetstream 2
Single core Multi core CPU GPU NNAPI Wild Life Wild Life Stress Test Performance Battery - -
Poco F4 930 25166 212 1131 637 3394 (55 fps) 6233 - 3442 (90%) 10239 12:57 76.4 (±0,69) 87270
Poco F4 GT 1251 3789 433 1895 1826 9193 (55 fps) 9928 - 4637 (46,7%) 13012 8:30 78,6 (±6,9) 87274
realme GT Neo 2 1003 3197 428 1353 774 4232 (25,30 fps) 4242 - 4212 (99,3%) 14706 13:41 57,92 (±0,20) 86753

D'altro canto Poco F4 riconferma come questo chipset si difenda ancora egregiamente nell'utilizzo quotidiano: il sistema non presenta lag o tentennamenti e le operazioni di produttività e intrattenimento si sono svolte senza problemi.

Dove si sente la differenza con il Poco F4 GT, smartphone specializzato proprio nel gaming, è l'esperienza di gioco. Durante la mia prova si erano verificate alcune problematiche con la riproduzione di alcuni titoli, primo tra tutti Asphalt 9, che sono state prontamente prese in carico e risolte dalla casa madre.

In ogni caso lo Snapdragon 870 garantisce un'esperienza di gioco pressoché fluida, che non raggiunge le prestazioni del Poco F4 GT ma farà felice il gamer occasionale. Particolarmente gradita è la presenza, anche a bordo del Poco F4 "base", della modalità di gioco avanzata Game Turbo.

Troviamo infine a bordo del Poco F4 la stessa batteria da 4500mAh del suo predecessore, mentre guadagniamo la possibilità di ricarica ultrarapida a 67W.

In combinazione con un pannello display ottimizzato a dovere non avrete problemi ad arrivare a fine giornata con il vostro Poco F4, ma bisogna segnalare una relativa lentezza nella velocità di ricarica. Se è vero che bastano poco più di 40 minuti per una ricarica completa dello smartphone, in linea con quanto dichiarato dall'azienda, a fronte di uno scaricamento completo ci sono voluti più di 20 minuti perché l'unità in dotazione ricominciasse a dare "segni di vita".

Poco F4, perché tenerlo d'occhio per il Black Friday

Se Poco F3 aveva rappresentato con la sua convenienza un esempio sconvolgente di "flagship killer" nel 2021, questo effetto si attenua considerando il prezzo di lancio di 449 euro di Poco F4.

Manca insomma, come nel caso del Samsung Galaxy A53, il "wow factor" che aveva reso i loro predecessori così popolari.

Il terminale si è rivelato affidabile e veloce su pressoché ogni fronte, con un aspetto raffinato che costituisce senza dubbio un valore aggiunto ma non basta a convincere una buona fetta d'utenza a investire su questo nuovo modello.

Con Black Friday e Cyber Monday in vista ciò potrebbe cambiare: in vista di sconti e promozioni il Poco F4 rappresenterà un'ottima alternativa alla competizione.

Voto Recensione di Poco F4



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • + Design curato con scocca in vetro

  • + Nuova GPU e prestazioni fluide

  • + Display ampio e brillante in ogni condizione di luce

  • + Comparto fotografico rinnovato dove serve

Contro

  • - Processore ormai "vecchiotto"

  • - Tempi di ricarica leggermente superiori alla media

  • - Aumento di prezzo di listino

Commento

Il nuovo Poco F4 si rifà il look, con miglioramenti apprezzabili nel comparto fotografico e nel design. Il "cuore" resta però lo stesso del suo predecessore e il prezzo di listino aumenta rendendolo meno competitivo come flagship killer.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Poco F4
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