Perché non arriva la Fibra? Servono 117 giorni per autorizzare gli scavi

117 giorni per il via libera agli scavi della banda ultralarga, 144 per le opere mobile. Un miglioramento, ma ancora lontano dalle esigenze del Paese.

Avatar di Luca Zaninello

a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

L'Italia impiega circa 144 giorni per autorizzare le reti mobili e 117 giorni per le autorizzazioni agli scavi della rete fissa, secondo il reportSemplificare per digitalizzare. Il ruolo delle infrastrutture di rete nella transizione digitale italiana” di I-Com, parte del progetto Futur#Lab in collaborazione con Ericsson, FiberCop, Inwit e Open Fiber. Questo studio evidenzia le sfide persistenti nonostante i numerosi tentativi di semplificazione normativa del Governo e del Parlamento per accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione.

Secondo il report, nonostante le varie iniziative legislative come i decreti-legge n. 76/2020 e n. 77/2021, e le modifiche al Codice europeo delle comunicazioni elettroniche, le tempistiche autorizzative e la complessità dei processi burocratici rimangono un ostacolo significativo. La media nazionale per ottenere l'autorizzazione all'illuminazione pubblica è di 121 giorni, con variazioni considerevoli tra nord e sud Italia.

Sul fronte delle reti mobili, si è registrato un lieve miglioramento con una riduzione del tempo di attesa da 162 giorni nel 2022 a 144 giorni nell'ultimo anno. Tuttavia, l'efficacia delle conferenze dei servizi, che dovrebbero raccogliere e sintetizzare i pareri di tutti gli enti coinvolti, è limitata. Infatti, in regioni come la Campania e la Sicilia, la quota di conferenze dei servizi effettivamente convocate è molto bassa rispetto al totale delle richieste presentate.

Per superare queste difficoltà, il report suggerisce che gli enti locali si adeguino rapidamente alle normative nazionali e implementino formazione mirata per le amministrazioni, assicurando una migliore comprensione e applicazione delle leggi. Inoltre, è fondamentale sviluppare una comunicazione istituzionale che sottolinei l'importanza di accelerare la transizione digitale per il supporto dello sviluppo infrastrutturale.

L'Italia continua a lavorare sulla semplificazione burocratica e sul miglioramento delle infrastrutture di telecomunicazione. Il prossimo appuntamento di rilievo è il 12 dicembre a Telco per l'Italia, dove verranno discussi ulteriori dettagli e piani su infrastrutture e digitalizzazione.

La digitalizzazione delle infrastrutture in Italia rappresenta un tema di grande attualità e importanza, incrociando la storia della tecnologia e delle politiche pubbliche nel corso degli ultimi decenni. Uno degli aspetti più curiosi sta nell'evoluzione delle telecomunicazioni iniziata verso la fine del XX secolo, quando il Paese ha iniziato a investire significativamente in tecnologie avanzate per rimanere competitivo a livello internazionale.

Le prime reti di telefonia mobile in Italia, ad esempio, sono state lanciate nei primi anni '90, segnando una svolta nella comunicazione personale e aziendale. Tuttavia, nonostante l'avanzata tecnologica, la complessità burocratica relativa all'installazione di nuove infrastrutture è rimasta una sfida persistente. Ciò ha influenzato la velocità con la quale nuove tecnologie potevano essere implementate sul territorio nazionale.

Anche gli strumenti legislativi, come i decreti e le direttive europee, sono evoluti nel corso degli anni per cercare di semplificare questi processi. Un elemento chiave è stato l'incremento della consapevolezza riguardo l'importanza di un'infrastruttura digitale robusta per stimolare l'economia e migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Tuttavia, se da un lato la tecnologia ha fatto passi da gigante, i tempi amministrativi non hanno sempre tenuto il passo. Curiosamente, il divario nel tempo di attesa per le autorizzazioni tra il nord e il sud del Paese evidenzia come la gestione locale possa influenzare significativamente l'efficienza dei processi.

Leggi altri articoli