Oppo Watch Free recensione, la virtù sta nel mezzo?
Oppo Watch Free unisce l'aspetto di uno smartwatch con le funzionalità di una smartband: funzionerà? L'abbiamo provato per voi.
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a cura di Francesca Fenaroli
Il confine tra smartwatch e smartband si sta assottigliando sempre di più: ci sono dispositivi, come il nuovo Oppo Watch Free, che si collocano esattamente a metà tra le due categorie, con il loro form factor ampio e un prezzo inferiore rispetto agli smartwatch "fatti e finiti" che li rende estremamente competitivi in questo settore.
A bordo di Oppo Watch Free, approdato da poche settimane in Italia, troviamo infatti un sistema operativo proprietario essenziale, senza store dedicato e non troppo dissimile da quello di una smartband, che però come vedremo nei paragrafi seguenti si integra con buona parte delle funzionalità degli smartphone Android e iOS.
Non manca tuttavia una feature esclusiva che distingue Oppo Watch Free dalla concorrenza: si tratta di OSleep, la funzionalità di monitoraggio che permette di tracciare fasi del sonno e russamento, con l'intento di migliorare la qualità delle nostre dormite e prevenire le apnee notturne.
Incuriositi dalle potenzialità della soluzione ibrida che Oppo Watch propone, lo abbiamo testato per voi. Ci avrà convinti? Scopriamolo insieme.
Look and feel e design
Già dalla prima impressione il nuovo Oppo Watch Free si distingue per l'aspetto raffinato dato dalla sua forma squadrata, sottile e decisamente più elegante rispetto ad altri dispositivi pensati specificamente per un uso sportivo. Il paragone più immediato, almeno nel look and feel, è sicuramente quello con gli Apple Watch, anche se le somiglianze iniziano e finiscono a livello molto superficiale.
A differenza del wearable Apple, infatti, Oppo Watch Free non presenta pulsanti o corone ai lati: la scocca è interamente realizzata in materiale plastico con effetto satinato, che nella versione nera che ci è stata proposta per questa recensione è davvero facilmente confondibile con il metallo, mentre sul retro si trovano i sensori utilizzati per rilevare i parametri vitali e il connettore magnetico per la ricarica.
Purtroppo non mi ha convinta altrettanto la qualità costruttiva del cinturino di gomma, che presenta una texture abbastanza grossolana rispetto a quella vista su altri wearable che utilizzano anch'essi questo materiale, meno pregiato ma in effetti ottimale per un uso più attivo. Allo stesso modo la plastica utilizzata per la fibbia mi ha dato l'impressione di essere la componente più delicata dell'intero smartwatch, sembrando più volte sul punto di piegarsi mentre stringevo il cinturino per indossarlo.
Una volta messo al polso, tuttavia, Oppo Watch Free risulta solido e confortevole. C'è poco da fare: se fino a questo momento avete resistito alla tentazione degli smartwatch preferendo un orologio analogico, le probabilità che questo tipo di dispositivo risulti troppo ingombrante al polso sono molto alte.
Non è però questo il caso: durante questo periodo di prova sono riuscita nel giro di pochi giorni ad accettare la presenza di Oppo Watch Free al mio polso (sebbene abbastanza minuto, in ogni caso raggiungibile dagli ultimi fori della fibbia) e integrare le sue funzionalità con la mia routine quotidiana, sempre nei limiti che questo dispositivo presenta e che vedremo insieme a breve.
Oppo Watch Free: specifiche tecniche
Sebbene questo dispositivo abbia "Watch" nel nome, è la scheda tecnica a tradire la sua natura derivata dalle smartband per il fitness, ma questa osservazione non è da intendersi necessariamente come qualcosa di negativo. Mi riferisco qui soprattutto alla batteria che, nonostante i soli 230mAh, porta l'Oppo Watch Free ad almeno dodici giorni di autonomia (senza rilevazione del sonno attiva), un risultato molto vicino ai 14 giorni dichiarati dall'azienda.
Questa ottima batteria fa però uso di un sistema di ricarica proprietario, che se da un lato riesce a ricaricare completamente l'Oppo Watch Free in poco meno di un'ora, dall'altro fa uso di un connettore magnetico molto debole, che risulta davvero scomodo se si vogliono consultare alcuni menù mentre il wearable è in carica.
A ciò contribuisce sicuramente lo schermo AMOLED da 1,64 pollici con risoluzione di 326 ppi. I tempi delle prime smartband, che presentavano pixel visibili a occhio nudo e font a malapena leggibili, sono ormai un lontano ricordo: gli elementi dell'interfaccia, grazie allo schermo ad alto contrasto, sono ben definiti e la luminosità massima permette di poter consultare il dispositivo anche sotto al sole battente.
Il quadrante si può cambiare dall'app HeyTap Health, che come vedremo più avanti costituisce il ponte tra il dispositivo e lo smartphone: da qui si possono scaricare tante watchface gratuite, che vanno dalle più classiche a sfondi animati firmati Oppo in grado di coordinarsi con il proprio outfit o mostrare il numero di passi compiuto.
Si possono tenere in memoria su Oppo Watch Free fino a sette quadranti, interscambiabili in qualunque momento direttamente dal device a partire dal menù che si attiva con una pressione prolungata sul centro dello schermo.
Sul fronte delle connettività siamo di nuovo in pieno territorio smartband: sono presenti il Bluetooth 5.0, fondamentale per connettersi con gli smartphone, e i sensori necessari a rilevare battito cardiaco, ossigenazione del sangue e luce ambientale. Particolarmente notevole, e come vedremo in seguito anche abbastanza preciso nell'uso sul campo, il sensore di accelerazione a sei assi che rileva il movimento.
Mancano invece all'appello alcune importanti funzionalità come il chip NFC per i pagamenti contactless (presente in una versione di Oppo Watch Free commercializzata in Oriente, ma non in quella destinata al mercato internazionale), il microfono, il GPS e il supporto alle e-SIM.
Di conseguenza questo device è ancora pensato per essere affiancato in ogni momento da uno smartphone, e data la direzione presa da sempre più smartwatch (a onor del vero ancora lontani dalla fascia di prezzo di Oppo Watch Free) è bene specificarlo in previsione dell'acquisto.
Compagno di corse e di dormite
I wearable sono di solito associati allo sport, al fitness o quantomeno a uno stile di vita attivo: con Oppo Watch Free il brand ha compiuto una scelta audace e in un certo senso controversa, indirizzando buona parte del marketing del dispositivo proprio sull'esatto opposto, ossia sulle funzionalità per il monitoraggio del sonno.
Ciò non significa però che il vostro nuovo wearable vi lascerà poltrire senza conseguenze: il dispositivo è infatti ottimizzato per misurare battito cardiaco e livello di ossigenazione del sangue sia entrando nelle sezioni dedicate sia in tempo reale. Se Oppo Watch Free rileva lunghi periodi di inattività provvederà ad avvertirvi per mezzo di una notifica e stimolarvi a fare un po' di moto.
Sempre su questa linea sono presenti anche timer specifici per ricordarsi di bere acqua e lavarsi le mani: si tratta di funzionalità che per molti utenti possono risultare superflue e a tratti ridicole, ma bisogna sempre ricordare che, pur non essendo dei presidi medici, wearable economici come questo sono i compagni ideali per persone disabili o anziane, ma anche per chiunque abbia bisogno di tenere monitorati i propri parametri vitali e altri aspetti della cura di sé.
Oppo Watch Free possiede anche un'anima sportiva, e in questo senso Oppo se la cava molto meglio di tanti competitor: sono più di 100 gli allenamenti preinstallati da cui si può scegliere, dalle azioni quotidiane (passeggiata con il cane, camminata sportiva e attività ricreative) agli sport veri e propri, senza dimenticare diversi tipi di yoga e pilates.
A ciò si aggiunge un rilevamento automatico a volte fin troppo scrupoloso, davvero ottimo nella gestione delle pause e della ripresa del movimento, ma che tende a sopravvalutare il livello di attività che si sta svolgendo in quel momento: la mia andatura è abbastanza sostenuta e non di rado l'Oppo Watch Free ha rilevato come camminata sportiva o jogging un semplice attraversamento di strada. La localizzazione è invece gestita interamente dal GPS dello smartphone.
Passando finalmente alla funzionalità OSleep, sarà difficile se siete neofiti dei wearable abituarvi a indossare il dispositivo anche durante le ore notturne, ma i vostri sforzi saranno ripagati. Oppo Watch Free vi ricorda di andare a letto all'orario prestabilito, rileva automaticamente il sonno (con il rischio di scambiare per pisolini i momenti più tranquilli delle vostre serate) e monitora:
- Percentuale di sonno profondo, sonno leggero e fase REM;
- Russamento (rilevato dallo smartphone a cui è abbinato);
- Interferenza dell'utilizzo degli schermi con la routine del sonno;
- Respirazione e presenza di eventuali apnee.
Oppo Watch Free: integrazione con lo smartphone
Una volta estratto dalla confezione dovrete accendere il vostro nuovo Oppo Watch Free collegandolo alla base di ricarica, così da scegliere la lingua di utilizzo e predisporre il collegamento tramite Bluetooth al vostro smartphone. L'abbinamento tra i due dispositivi si svolge interamente per mezzo dell'app proprietaria di Oppo HeyTap Health: questa aggiunta non sempre gradita è però compensata dalla cura che il brand ha riservato all'interfaccia, che pur non essendo perfetta regge molto bene il confronto con i competitor.
Innanzitutto, al contrario del servizio equivalente offerto da Fitbit per il suo Charge 5, non c'è alcun paywall o abbonamento premium da sottoscrivere per poter avere accesso per sempre a tutti i servizi, il che è sempre a mio parere un elemento positivo se si parla di device che, sebbene non raggiungano cifre astronomiche, hanno comunque un prezzo di listino per molti non indifferente.
HeyTap Health presenta due grandi vantaggi rispetto ad altre app equivalenti: la traduzione italiana è quasi impeccabile, elemento che ho notato con piacere anche a bordo del wearable, presenta ben pochi scivoloni se confrontata anche solo alla ben più completa suite Mobvoi provata qualche settimana fa, e soprattutto rende la sincronizzazione tra smartwatch e smartphone quasi immediata.
Ho riscontrato insomma un'attenzione per il prodotto che ha migliorato la mia esperienza d'uso, ma non mi ritengo ancora del tutto soddisfatta. La colpa è da imputarsi in parte alla mancata possibilità di rispondere alle notifiche anche solo con risposte precompilate, limite che costringe l'utente a estrarre dalla tasca lo smartphone più spesso di quanto non lo si faccia con un vero e proprio smartwatch. Manca anche il supporto alle emoji, che mi ha portato a ricevere alcune notifiche vuote dalle app di messaggistica.
Date queste premesse, sono rimasta invece positivamente stupita dall'integrazione con Spotify per la gestione della musica in riproduzione e con Google Fit per la condivisione dei dati fitness e dei parametri vitali. Al contrario degli smartwatch Wear OS i punti di contatto tra Oppo Watch Free e i servizi Android sono pochi ma mirati, mentre il resto è affidato a una buona applicazione proprietaria che risponde ai bisogni di gran parte dell'utenza di base.
Voto Recensione di Oppo Watch Free
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
-
+ Applicazione HeyTap Health ben strutturata
-
+ Display ampio e luminoso
-
+ Integrazione con Google Fit e Spotify
-
+ Funzionalità dedicate al sonno
Contro
-
- Niente NFC o GPS
-
- Materiali del cinturino non eccellenti
-
- Visualizzazione delle notifiche da migliorare
Commento
Smartwatch fuori e smartband dentro, Oppo Watch Free non è fatto per essere autonomo sotto ogni punto di vista, ma gioca bene i suoi limiti con un'interfaccia strutturata in modo ottimo e sensori precisi. Oppo decide qui di produrre un dispositivo pensato non solo per il fitness, ma per il benessere a tutto tondo. Il prezzo di lancio è meno competitivo di quanto sperassimo, ma in previsione di future offerte e bundle questo wearable convince.