Oppo Reno 10X Zoom recensione: il rivale più credibile del P30 Pro

Recensione Oppo Reno 10X Zoom, smartphone top di gamma basato sul processore Snapdragon 855. Arriva in Italia a 799 euro.

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a cura di Saverio Alloggio

Oppo Reno 10X Zoom è un prodotto coraggioso. L'azienda cinese, con questo smartphone, ha infatti deciso di sfidare Huawei e lo zoom periscopico del P30 Pro, che ha letteralmente monopolizzato l'attenzione mediatica nella prima parte del 2019. Stiamo parlando di due brand che, pur essendo presenti entrambi nella top 5 dei produttori mondiali di telefonia, vengono oggi percepiti in maniera profondamente differente, almeno al di fuori dei confini cinesi.

Se da una parte Huawei ha ormai conquistato l'Europa - come testimoniato ulteriormente dai risultati dei primi tre mesi del 2019 - dall'altra Oppo si è riaffacciata da neanche 1 anno nel vecchio Continente. Dopo la prova di forza, almeno a livello tecnico, del Find X, quest'anno l'azienda cinese ha seguito un percorso più "razionale", con smartphone posizionati a cifre più contenute e l'implementazione di tecnologie in grado di attirare l'attenzione del grande pubblico.

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Tra queste, impossibile non citare proprio lo zoom di cui è dotato questo Oppo Reno 10X Zoom, praticamente la versione top di gamma di quell'Oppo Reno che abbiamo recensito qualche settimana fa. Si tratta di una soluzione davvero molto simile a quella vista sul P30 Pro, con una resa che, di fatto, non ha nulla da invidiare a quella del top di gamma Huawei. Insomma, un dispositivo a cui, al di là del brand di appartenenza, va certamente concessa una chance.

Comparto fotografico, lo zoom che fa la differenza

Partiamo dunque dal comparto fotografico. Sulla parte posteriore sono stati integrati tre sensori: il principale è da 48 Megapixel con ottica da 26 mm, obiettivo f/1.7 e stabilizzazione ottica dell’immagine; il sensore secondario è un grandangolare da 8 Megapixel con ottica da 16 mm e obiettivo f/2.2; il terzo sensore è un teleobiettivo da 13 Megapixel con ottica da 130 mm, obiettivo f/3.0 e stabilizzazione ottica dell’immagine. Una configurazione che, come vedremo, offre tanta versatilità.

Soffermiamoci però sul teleobiettivo da 13 Megapixel. Grazie alla differente lunghezza focale, abilita uno zoom ottico a 5X, già di per sé notevole in ambito smartphone (un prodotto come il Galaxy S10+ si ferma al 2X), esattamente come visto sul P30 Pro. La perdita di dettaglio fino a questo livello è praticamente nulla, in proporzione anche in notturna. Oppo Reno può però spingersi fino ai 10X grazie a un sistema ibrido, e poter giostrare tra questi due livelli di zoom fa davvero la differenza nell’utilizzo quotidiano.

Ci sono decine e decine di situazioni in cui mi sono ritrovato a servirmi di questa possibilità. Potete osservare una serie di scatti che abbiamo effettuato con i due livelli, così da rendervi conto di come la perdita di dettaglio sia assolutamente trascurabile. Davvero un ottimo risultato. Rispetto al P30 Pro ho notato un minore livello di dettaglio, a fronte però di una stabilizzazione maggiore in fase di scatto, soprattutto quando ci si spinge totalmente in digitale.

Da questo punto di vista, Oppo Reno può toccare i 60X, contro i 50X del P30 Pro. Esattamente come visto con Huawei, ritengo che si tratti più di una funzionalità pensata per stupire in ambito marketing: la perdita di dettaglio è inevitabilmente importante e in più è davvero difficile riuscire a ottenere uno scatto che non sia mosso, bisogna sforzarsi di tenere la mano ferma. Si ottengono risultati accettabili fissando lo smartphone su di un treppiedi, ma in questo caso si perde il concetto di immediatezza che deve rimanere un punto focale per un dispositivo mobile.

Buone notizie dalla fotocamera principale da 48 Megapixel. Il livello di dettaglio è elevato sia in diurna che in notturna, con lo smartphone che, in quest'ultimo caso, attiva automaticamente un'apposita modalità (riconoscendo la scena), che consente di tirare fuori scatti accettabili anche in condizioni molto difficili. Decisamente divertente da utilizzare il sensore grandangolare da 8 Megapixel, che però soffre di più in notturna. Buono il comportamento della fotocamera anteriore a scomparsa da 16 Megapixel con obiettivo f/2.0, che riesce a realizzare fotografie in modalità ritratto decisamente convincenti. I video possono essere registrati fino alla risoluzione 4K a 60 fps e sono davvero di alto livello.

Design e display, elementi complementari

La parte anteriore dello smartphone è interamente occupata dallo schermo, senza alcun notch. Questo è stato possibile grazie al posizionamento della fotocamera anteriore all’interno del bordo superiore. Il sensore compare grazie a un sistema meccanico che fa letteralmente uscire fuori una sorta di “pinna di squalo”, come definita dalla stessa azienda cinese. Una soluzione decisamente ingegnosa che, tra l’altro, non toglie alcuna immediatezza nello scatto di un selfie, così come abbiamo già visto con il fratello minore Oppo Reno.

L'azienda cinese non è comunque nuova nell’utilizzare soluzioni di questo genere, tant’è che anche il top di gamma Find X dello scorso anno presentava fotocamere a scomparsa. In questi casi c’è sempre il dubbio in merito alla durata del tempo del meccanismo, anche se Oppo parla di ben 200.000 aperture garantite. Difficile poter esprimere oggi un giudizio in merito, bisognerà verificarne la tenuta magari tra un anno, ma non c’è dubbio su un aspetto: il meccanismo si riempie di polvere.

La scocca è realizzata in vetro, con una finitura opaca e satinata sulla parte posteriore. Questo permette di non trattenere le impronte e, soprattutto, di aumentare il grip. Non è certamente uno smartphone compatto, anche perché il display ha una diagonale di ben 6,6 pollici. Il peso di 210 grammi è decisamente importante e si sente tutto utilizzandolo. Discorso analogo per lo spessore da ben 9.3 mm che però, di contro, ha permesso di mantenere a filo con la scocca il modulo fotografico. In ogni caso, è costruito in maniera impeccabile e, tra l’altro, Oppo ha anche inserito una cover nella confezione di vendita.

Sulla parte posteriore, subito sotto le tre fotocamere, è presente una piccola pallina in ceramica. Si tratta di una soluzione che consente, quando poggiamo Oppo Reno 10X Zoom su di un piano, di farlo leggermente sollevare evitando dunque di far graffiare le lenti dei sensori. L’unico aspetto che non mi ha convinto della parte costruttiva è il fatto di aver posizionato il flash per la dual-camera posteriore sul meccanismo a scomparsa. Dunque, ogni volta che si scatta una fotografia in notturna con il flash, bisogna attenderne l’apertura.

Davvero molto bello il display. Si tratta di un pannello AMOLED con risoluzione di 1.080 x 2.340, caratterizzato da un rapporto di forma in 19.5:9 e protetto da un vetro Gorilla Glass 6. La resa cromatica è in linea con la tecnologia, la visibilità all’aperto è ottima così come gli angoli di visuale. In più, è un vero piacere poter utilizzare l’intera superficie offerta dai 6,6 pollici, senza alcuna interruzione dovuta ai notch di qualsiasi genere. Non manca la funzionalità Always-On, anche se non mostra le notifiche provenienti dalle app di terze parti.

Il sensore per le impronte digitali è integrato direttamente nel display attraverso l’ormai solita tecnologia a ultrasuoni, ed è una delle migliori implementazioni che io abbia provato, ad oggi, in ambito smartphone: il dispositivo viene sbloccato sempre al primo colpo, il punto in cui bisogna poggiare il dito è evidenziato grazie alla funzionalità Always-On e l'accesso alla Home risulta praticamente immediato. In generale, lo schermo è certamente uno dei punti di forza di Oppo Reno 10X Zoom.

Prestazioni al top, sulla ColorOS c'è da lavorare

Snapdragon 855, 8 Gigabyte di RAM, 256 Gigabyte di memoria interna (espandibile tramite micro-SD). La piattaforma hardware di Oppo Reno 10X Zoom prometteva bene già sulla carta e, utilizzando lo smartphone tutti i giorni, non ha fatto altro che confermare le ottime premesse: prestazioni e fluidità ai massimi livelli, dissipazione del calore convincente e performance grafiche efficaci anche con i titoli videoludici più impegnativi grazie alla GPU Adreno 640.

Discorso differente per quanto riguarda la parte software. A bordo c’è Android 9 personalizzato con la ColorOS, un’interfaccia grafica che è ancora fortemente ancorata al mercato cinese, sia per stile grafico che per servizi offerti, molti dei quali funzionanti solo in Asia. Rispetto alla versione testata sul Find X ci sono stati certamente dei miglioramenti, Oppo è riuscita ad alleggerirla e a renderla più coerente graficamente. C’è però ancora da lavorare.

L’audio è stereo e fuoriesce dall’altoparlante posizionato sul bordo inferiore in abbinata alla capsula auricolare: il volume è elevato così come la qualità. Completa la connettività: Bluetooth 5.0, Wi-Fi ac dual-band, GPS A-GLONASS, USB-C, NFC per i pagamenti in mobilità. Rispetto al fratello minore Oppo Reno però, si perde il jack audio da 3.5 mm.

Ottime notizie dall’autonomia. Con il mio utilizzo (misto tra LTE e Wi-Fi, 2 account mail in push, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, oltre 2 ore di telefonate), la batteria da 4.065 mAh mi ha permesso di coprire 26 ore lontano dalla presa elettrica a fronte di oltre 6 ore di schermo accesso. Davvero un ottimo risultato, senza dimenticare la presenza della ricarica rapida attraverso lo standard proprietario VOOC Flash Charge, con tanto di caricabatterie incluso in confezione (da 0% a 70% in appena 30 minuti).

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

Servono 799 euro per acquistare Oppo Reno 10X Zoom. Una cifra importante, comunque inferiore rispetto a quella richiesta per dispositivi come il P30 Pro di Huawei o il Galaxy S10+ di Samsung. Il punto però è che, allo stato attuale di percezione del brand, probabilmente l'azienda cinese avrebbe dovuto adottare una strategia più aggressiva in termini di prezzi, un po' come fatto da Xiaomi, che si sta ritagliando un ruolo da protagonista anche in Europa.

Non bisogna però dimenticare le soluzioni tecniche integrate in questo smartphone, prima fra tutte lo zoom. Come detto nel titolo, da questo punto di vista, si tratta del rivale più credibile del P30 Pro. Oppo ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, di essere tecnicamente all'altezza dei brand più noti dalle nostre parti. La palla adesso passa al mercato, ma questo dispositivo può essere la scelta giusta per chi è alla ricerca di un top di gamma e vuole differenziarsi dalla massa, con un particolare occhio al comparto fotografico.

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