Poco da dire a livello costruttivo. La scocca è realizzata in vetro e metallo e, in questa colorazione Nebula Blu, è davvero d’impatto. Il modulo fotografico posteriore ha una sporgenza decisamente trascurabile e la cura al dettaglio è stata davvero maniacale: è un piacere per gli occhi osservare come la capsula auricolare sia stata incastonata nel sottilissimo bordo superiore, senza il notch.
Il meccanismo della fotocamera a scomparsa ci è parso decisamente solido. Rispetto, ad esempio, a quello dell’Oppo Reno, sembra trattenere molto meno la polvere. In più, OnePlus ha deciso di inserire in questa “slitta” solo la fotocamera anteriore e non anche il flash per il modulo fotografico posteriore, una scelta che dunque ha mantenuto intatta l’immediatezza di utilizzo quando si scatta in notturna.
Peraltro, l’azienda cinese ha inserito una tecnologia che consente alla fotocamera a scomparsa di rientrare automaticamente in caso di caduta accidentale. Un sistema che, ovviamente, non abbiamo avuto modo di testare, ma che potrebbe rappresentare una protezione importante. Inoltre, questo 7 Pro è anche resistente ad acqua e polvere, senza però possedere ufficialmente la certificazione IP: solita storia sulle licenze, già vista in altri dispositivi dell’azienda cinese.
In ogni caso, si tratta di uno smartphone difficile da utilizzare con una sola mano. L’azienda cinese inserisce comunque in confezione una cover in silicone trasparente, che aumenta il grip. Personalmente comunque non ho avuto problemi a infilarlo nelle tasche dei pantaloni, senza dimenticare la presenza dei pulsanti fisici (volume e accensione) e del solito switch per impostare rapidamente la modalità “vibrazione”, che certamente ne migliorano la maneggevolezza.
Molto buono il comparto audio che, nella riproduzione dei contenuti multimediali, può contare su un effetto stereo garantito dalla combinazione tra l’altoparlante di sistema e la capsula auricolare. Il volume è elevato, la qualità convincente. Completa la connettività: Bluetooth 5.0, Wi-Fi ac dual-band, NFC, GPS A-GLONASS BDS Galileo, USB-C. Manca purtroppo il jack audio da 3.5 mm.
Comparto fotografico
L’approccio con cui è stata implementata la tripla fotocamera posteriore da parte di OnePlus segue perfettamente quella che è ormai la tendenza dominante tra gli smartphone top di gamma. C’è infatti un sensore principale da 48 Megapixel con obiettivo f/1.6 e stabilizzazione ottica dell’immagine, accoppiato a un secondo sensore da 16 Megapixel grandangolare a 117° e a un terzo sensore teleobiettivo da 8 Megapixel, che abilita uno zoom ottico a 3X.
Con una simile configurazione, si ha a disposizione una grande versatilità di utilizzo. Il sensore principale riesce a scattare fotografie di alto livello sia in diurna che in notturna. In quest’ultimo caso, funziona molto bene la modalità apposita, anche se non riesce a fare miracoli come quella dei Pixel o del P30 Pro di Huawei. Il sensore grandangolare è sempre divertente da utilizzare, anche se soffre un po’ di più con poca luce.
Lo zoom ottico a 3X mantiene molto bene il livello di dettaglio, e la possibilità di spingersi sino al 10X con il sistema ibrido rappresenta un plus non da poco anche se, in questo caso, il livello di dettaglio cala inevitabilmente, soprattutto in notturna. In generale comunque il salto di qualità a livello fotografico è stato netto, soprattutto rispetto alla generazione precedente. Il gap rispetto ai brand che fanno di quest’ambito il loro fiore all’occhiello è stato certamente ridotto, anche se ancora presente.
Discorso analogo per quanto riguarda i video, che possono essere registrati sino alla risoluzione 4K a 60 fps: molto buoni in diurna, decisamente migliorati in notturna. Purtroppo non possono godere della medesima sorprendente stabilizzazione elettronica dei Pixel, per cui risultano un po’ troppo traballanti quando si è in movimento.
Di alto livello anche gli scatti realizzati dal sensore anteriore da 16 Megapixel, inclusa la modalità ritratto. Da questo punto di vista, una precisazione. La presenza del meccanismo a scomparsa non fa assolutamente perdere l’immediatezza di utilizzo nella realizzazione, ad esempio, di un selfie: basta semplicemente selezionare la fotocamera in questione ed eccola comparire, in una frazione di secondo.
Verdetto
Nonostante le notevoli somiglianze con il OnePlus 7 Pro, la scelta dell'azienda cinese di riservare i 12 Gigabyte di RAM alla McLaren Edition rappresenta comunque un fattore di differenziazione. Per le esigenze di buona parte dei potenziali utenti, il OnePlus 7T Pro con 8 Gigabyte di RAM è certamente la scelta migliore da operare. Per acquistarlo servono 759 euro e, com'è ormai tradizione per il brand, verrà distribuito non solo attraverso lo store online ufficiale, ma anche con MediaWorld e Amazon.
Per chi invece vuole il massimo delle performance, c'è sempre a disposizione il OnePlus 7 Pro nella versione da 12 Gigabyte di RAM, venduto a 829 euro. Infine, chi è alla ricerca di un design unico nel suo genere, per certi versi maggiormente ricercato, ecco il OnePlus 7T McLaren Edition a 859 euro. Insomma, un'offerta completa con una caratteristica che ha da sempre contraddistinto l'azienda cinese: prezzi più bassi rispetto alla concorrenza.
L'esperienza utente offerta dal 7T Pro è, in ogni caso, di primissimo livello, in grado di potersela giocare tranquillamente con tutti gli altri big del settore.