OnePlus 6 rappresenta, al tempo stesso, il punto di arrivo e di partenza della strategia commerciale dell'azienda cinese. Una realtà partita con l'obiettivo di immettere sul mercato dispositivi in grado di soddisfare le esigenze di una nicchia di utenti, ma che oggi ha dimostrato di possedere la forza economica necessaria a siglare un accordo di distribuzione con Amazon. Un'evoluzione temporale che merita di essere analizzata.
OnePlus 6 è dunque il primo smartphone dell'azienda ad essere venduto direttamente dal gigante dell'e-commerce. È già possibile prenotarlo da tre giorni (lo trovate a questo link), mentre le vendite vere e proprie si apriranno dal 23 maggio, quando il dispositivo farà il proprio debutto ufficiale sul mercato. Poterlo acquistare attraverso Amazon è davvero una piccola rivoluzione, che di fatto completa un percorso di crescita iniziato il 17 dicembre 2013.
Risale infatti a questa data la fondazione di OnePlus ad opera di Pete Lau, una figura che aveva già dimostrato le proprie capacità nel mondo smartphone. Parliamo infatti dell'ex vicepresidente di Oppo, un'azienda che, sotto la sua guida, è entrata stabilmente nella top 10 dei principali produttori di telefonia a livello mondiale, ed attualmente si contende con Xiaomi addirittura il quarto posto.
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Oppo e OnePlus continuano comunque ad essere legate molto più di quello che si possa pensare. Entrambi i brand appartengono alla holding cinese BBK Electronics, un vero e proprio gigante che, grazie anche ai risultati messi a segno da Vivo (che fa sempre parte del gruppo), detiene complessivamente una quota nel mercato smartphone superiore anche a quella di Huawei.
Mezzi economici importanti, dunque, quelli a disposizione di OnePlus, che però non hanno impedito all'azienda di mantenere inalterata la propria natura, al netto dell'evidente crescita e dei cambiamenti del mercato smartphone verificatisi in questi anni. I punti cardine rimangono essenzialmente due: il rapporto qualità/prezzo dei propri dispositivi e il supporto di un'enorme community, con cui ancora oggi è rimasto un filo diretto.
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Il OnePlus One è stato lo smartphone dell'esordio, spinto da una particolare campagna marketing sul web e dalla partnership con Cyanogen, il cui software ha caratterizzato l'esperienza utente Android, a bordo dei dispositivi dell'azienda cinese, fino ad aprile 2015. La fine di questa partnership ha rappresentato uno snodo cruciale, proprio perchè la community di appassionati ha sempre chiesto a gran voce un'interfaccia con logiche differenti rispetto a quelle dei vari brand noti.
Ecco dunque nascere la OxygenOS, un'interfaccia che ha consentito di mantere sugli smartphone OnePlus un'esperienza utente quanto più vicina possibile ad Android stock. In tutto questo, dal famoso sistema ad inviti per acquistare i dispositivi, si è passati alla vendita diretta degli stessi attraverso lo store ufficiale, fino ad arrivare al 2016, un periodo chiave per la creatura di Pete Lau.
In quel momento infatti l'azienda ha dimostrato di aver raggiunto la capacità produttiva necessaria a poter sostenere la produzione di due smartphone top di gamma nel corso dello stesso anno, esattamente com'è ormai prassi da parte dei concorrenti. OnePlus 3 e 3T nel 2016, OnePlus 5 e 5T nel 2017, con l'apertura a dicembre del primo store fisico a Pechino e con risultati economici costantemente in crescita.
Lo scorso anno OnePlus ha raggiunto 1,4 miliardi di dollari di ricavi, praticamente il doppio rispetto a quanto fatto registrare nel 2016. Un risultato figlio anche dei primi accordi con gli operatori telefonici in alcuni Paesi europei come la Finlandia, dove gli smartphone dell'azienda sono presenti nel catalogo della telco Elisa (li trovate a questo link).
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Un percorso lungo cinque anni, che ha raggiunto il proprio apice con il OnePlus 6. Come detto in apertura, questo smartphone rappresenta, al tempo stesso, un punto d'arrivo e uno di inizio. Si completa una prima parte del percorso aziendale e se ne apre una seconda, con l'accordo di distribuzione attraverso Amazon che aiuterà certamente i dispositivi della creatura di Pete Lau a poter puntare a volumi di vendite più elevati.
OnePlus appare oggi una realtà ben diversa dalla semplice startup "anticonformista" comparsa sulla scena nel 2013. La sensazione è quella di essere di fronte ad un'azienda con un modello di business sempre più redditizio, che potrebbe essere capace, gradualmente, di competere su determinati volumi.
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Tutto questo prescinde dagli specifici pregi e difetti del OnePlus 6, che stiamo testando in questi giorni e che vi racconteremo nella recensione completa. Non ci sono dubbi sul fatto che i prezzi proposti dall'azienda siano aumentati rispetto ai primi modelli, pur avendo conservato un ottimo rapporto qualità/prezzo (parliamo di 300/400 euro in meno rispetto al listino dei diretti concorrenti).
Ecco perchè OnePlus 6 è più di un semplice smartphone. Il mercato dei dispositivi mobili sta cambiando, e l'Europa sarà uno dei Paesi che maggiormente avvertiranno questa metamorfosi. All'accordo con Amazon dell'azienda guidata da Pete Lau si aggiunge il recente sbarco di Xiaomi, e chissà che altri brand cinesi possano seguire queste orme nei prossimi mesi. Apple, Samsung e Huawei sono avvisate.
Il OnePlus 6 può essere già prenotato attraverso Amazon in due versioni: 6 GB di RAM e 64 GB di storage, 8 GB di RAM e 128 GB di storage. L'arrivo sul mercato è previsto per il 23 maggio.