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OnePlus 11 recensione, pecca in ambizione ma la qualità è davvero tanta

OnePlus 11 è un prodotto di fascia alta che presenta un approccio molto sensato per la maggior parte degli utenti.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Dopo essersi mostrato per la prima volta in Cina durante l'evento di lancio locale di inizio gennaio, OnePlus 11 arriva finalmente anche sul mercato internazionale.

Quest'anno l'azienda sembra aver abbandonato il suffisso "Pro", al contrario di quanto fatto nel 2022 con OnePlus 10 Pro, lanciando un prodotto di fascia alta che non punta a competere con gli "Ultra" del settore e presenta un approccio molto più sensato per la maggior parte degli utenti.

Un design rifinito

Nessuna rivoluzione nel design, OnePlus 11 è una diretta evoluzione di OnePlus 10 Pro. A proteggere lo smartphone sul retro troviamo l'ormai collaudato vetro Gorilla Glass 5 di Corning, mentre le cornici sono realizzate in una lega di alluminio. Peccato per la finitura lucida, OnePlus 10 Pro rimaneva più pulito e non si riempiva di impronte grazie ai bordi opachi. La scocca posteriore è ruvida ed al tatto ha una texture che aiuta lo smartphone a non scivolare dalla mano, dalla grana che sembra più grossa di quella del modello dello scorso anno.

Il bilanciere del volume ed il pulsante di accensione hanno un feedback secco e piacevole, mentre fa il suo ritorno l'amato Alert Slider che permette di passare rapidamente tra profilo silenzioso, vibrazione e suoneria, grande assente su OnePlus 10T e che vorremmo trovare anche su altri smartphone Android.

Ha dimensioni simili alla maggioranza degli altri flagship degli ultimi 2 anni, con un peso che si attesta all'incirca di 200g. Non un peso piuma dunque, anche se il brand ha fatto un'ottimo lavoro a bilanciare OnePlus 11 in modo che sembri più sottile e maneggevole di quello che in realtà non è.

Il sistema di vibrazione lineare su Asse-X è incredibilmente preciso ed il feedback restituito dallo smartphone mentre si naviga la UI oppure quando si ricevono le notifiche è tra i migliori di sempre. È certificato IP64 quindi non dovrebbe avere problemi a sopravvivere ad un po' di pioggia o qualche schizzo d'acqua. Attenzione però a non farlo cadere in acqua.

Nella parte frontale troviamo un display leggermente curvo ai lati con un pannello AMOLED LTPO3 da 6,7" e risoluzione QHD+, ovvero 1440 x 3216 pixel. La frequenza di aggiornamento è in grado di variare tra 1Hz e 120Hz, mentre la profondità di colore a 10 bit garantisce che tutte le sfumature di colore che possiate immaginare siano estremamente ben rappresentate.

La luminosità massima di picco è pari a 1300 nit e OnePlus 11 è ovviamente in grado di riprodurre contenuti Dolby Vision e HDR10+ senza grossi problemi. Unico appunto che voglio fare, anche se si tratta più di una limitazione software che hardware, non è possibile forzare la frequenza di aggiornamento del display a 120Hz fissi. Alcune applicazioni anche della stessa OnePlus (come Meteo) nonostante siano ricche di fluidissime animazioni vengono mostrate sempre a 60Hz, con un conseguente calo di fluidità percepita che a volte ho trovato leggermente fastidioso.

Per il resto si tratta di un display di fascia alta che non ha nulla da invidiare alla concorrenza: un'alta densità di pixel, una buona fedeltà dei colori, una luminosità elevata, neri assoluti e una frequenza variabile per risparmiare energia.

Il lettore di impronte ottico sotto al display è posizionato in un luogo facilmente raggiungibile senza aggiustare la presa ed è veloce e preciso come tanti altri già visti in questa fascia di prezzo, niente da segnalare.

Addio ricarica notturna

Un tema che riprenderemo durante questa recensione è il curioso posizionamento di questo smartphone rispetto ai due modelli che l'hanno preceduto. In parte derivato da OnePlus 10T e in parte evoluzione di OnePlus 10 Pro, questo OnePlus 11 è una buona via di mezzo che bilancia quanto di buono visto su entrambi i dispositivi dello scorso anno.

Il sistema di ricarica SuperVOOC di OnePlus 11 arriva infatti a 100W, un passo indietro rispetto ai 150W di 10T e 20W in più del sistema scelto per 10 Pro. Si tratta di una soluzione comunque incredibilmente veloce, più del doppio del wattaggio rispetto a Samsung Galaxy S23 Ultra e diverse volte la capacità degli iPhone di Apple di assorbire energia. OnePlus 11 è in grado di passare dall'1% al 50% in soli 10 minuti e dall'1% al 100% in appena 25 minuti, il tutto con l'alimentatore ed il cavo inclusi in confezione.

La capacità della batteria non viene sacrificata, 5000mAh è il valore standard per i più recenti top di gamma e anche per OnePlus 11. Manca la ricarica wireless, una piccola delusione per i fan che si erano fidati del brand ai tempi di OnePlus 9 Pro e avevano deciso di acquistare la base di ricarica wireless a 50W venduta separatamente.

A livello di durata della batteria OnePlus 11 è un dispositivo abbastanza nella media. Rispetto al recentemente annunciato RedMagic 8 Pro che abbiamo provato, si sente la mancanza dei 1000mAh che lo smartphone da gaming possiede in aggiunta, tuttavia il OnePlus è un prodotto molto più elegante, leggero e maneggevole.

Non possiamo fornirvi un valore numerico per il nostro classico test PCMark Work 3.0 Battery eseguito al 50% di luminosità del display in quanto OnePlus 11 non è in grado di completare il benchmark, manda in crash l'applicazione. Quello che possiamo dirvi è che rispetto al modello dello scorso anno è sicuramente migliorata la gestione energetica, conseguente riscontro anche di una decisamente migliorata autonomia (meno energia viene "sprecata", la batteria dura di più e viene sprigionato meno calore da disperdere).

RedMagic 8 Pro fa meglio, ci mancherebbe, e non abbiamo ancora tra le mani altri smartphone "classici" dotati di Snapdragon 8 Gen 2 per poter fare un paragone con questo OnePlus. Aggiorneremo la recensione appena ci sarà possibile.

La potenza c'è, ma "ay que calor"

E parlando di dotazione hardware, ovviamente l'ultimo top di gamma di OnePlus arriva equipaggiato delle più recenti e performanti tecnologie disponibili sul mercato: Snapdragon 8 Gen 2, memorie RAM LPDDR5X da 12GB e memoria interna da 256GB di tipo UFS 4.0. Il modello base ha una memoria di 128GB di tipo UFS 3.1, ma questo non dovrebbe comportare problemi di sorta essendo la tecnologia in uso sui top di gamma del 2022.

Visti i risultati sorprendenti riguardo la gestione del calore da parte dell'ultimo flagship RedMagic, ci aspettavamo che i problemi di surriscaldamento di Snapdragon 8 Gen 1 fossero ormai un brutto ricordo del passato. Avevamo ragione solo a metà.

Per quanto anche questo OnePlus 11 sia decisamente migliore del OnePlus "T" del 2022 nello smaltimento del calore (questo perlomeno non si è mai surriscaldato mandando in crash i benchmark), c'è da dire che osservando i risultati ottenuti su 3DMark si può vedere come il SoC Qualcomm qui non sia propriamente libero di scatenarsi, con un throttling che sopraggiunge abbastanza in fretta per evitare di saturare il sistema di dissipazione del calore.

Durante sessioni di gioco più lunghe si sente la parte alta dello smartphone diventare decisamente più calda, soprattutto toccando la cornice, anche se come ho già detto siamo molto lontani dai livelli dello scorso anno. I cali evidenti di prestazioni si notano solo nei benchmark sintetici, con i giochi più esigenti ad oggi disponibili sul mercato (leggasi Diablo Immortal, Genshin Impact e Wreckfest) che sono molto stabili a livello di FPS indipendentemente dalla durata del gameplay. League of Legends: Wild Rift non impensierisce lo smartphone che rimane fresco al tatto anche quando il titolo gira a 120fps.

Niente di allarmante quindi, ma c'è anche da considerare che siamo in inverno e durante le torride giornate estive la piastra di dissipazione del calore potrebbe avere meno margine di libertà d'azione, facendo sopraggiungere più rapidamente il throttling. Staremo a vedere sia come evolverà la questione per questo OnePlus, sia come si comporteranno i suoi pari avversari in arrivo nel corso dell'anno.

Sia ben chiaro, lo Snapdragon 8 Gen 2 di questo smartphone è comunque un netto miglioramento anche rispetto all'efficiente Snapdragon 8+ Gen 1 che a noi era già piaciuto moltissimo.

RAM-Vita è una tecnologia OnePlus basata sul machine learning che accelera ogni livello del processo di allocazione della RAM, compresa la selezione della RAM residente già utilizzata, la liberazione dalle attività in corso e la riallocazione di questa RAM ad altre attività ad alto consumo di risorse. Garantisce inoltre che venga mantenuta una quantità di RAM sufficiente per le applicazioni selezionate dall'IA selezionate come "prioritarie", come l'applicazione fotocamera, alla quale vengono assegnati 500MB-1GB per facilitare una migliore esperienza della fotocamera.

Non è qualcosa che abbiamo modo di provare in modo diretto ma lo smartphone è sempre fluido, veloce e reattivo. Se questo è dovuto alla potenza bruta del chip o agli algoritmi di gestione della RAM di OnePlus, questo non possiamo saperlo.

OnePlus 11 5G ha ottenuto la certificazione TÜV SÜD 48-month Fluency Rating "A", il che dovrebbe garantire che le componenti dello smartphone siano in grado di mantenere l'esperienza reattiva e piacevole per almeno 48 mesi. Non è un dato sul quale baseremmo la nostra scelta di acquisto, tuttavia è un qualcosa in più che male non può fare e i dispositivi top di gamma del brand sono famosi per rimanere piacevoli per tutto il corso della propria esistenza.

Nota: Alcuni punteggi benchmark risultano anomali, soprattutto quando si parla di benchmark web (Jetstream e Speedometer) e riguardo la NPU. I nostri metodi di test verranno nel corso delle prossime settimane adattati per meglio rappresentare la reale esperienza finale.

Smartphone Geekbench 5 Geekbench ML 3DMark PCMark Work 3.0 Speedometer 2.0 Jetstream 2
Single-core Multi-core CPU GPU NNAPI Wild Life Extreme Wild Life Extreme Stress Test Wild Life Wild LifeStress Test Performance - -
OnePlus 11 1132 4699 353 1896 357 3589(21,50 fps) 3618 - 1505(41,6%) Maxed Out! - 10488 98,6 (±3,3) 100493
RedMagic 8 Pro (ventola OFF) 1416 5047 546 2162 409 3716(22,30 fps) 3721 - 3656(98,3%) Maxed Out! - 12735 47,1 (±2,0) 58433
RedMagic 8 Pro (ventola ON) 1502 5166 543 2352 603 3718(22,30 fps) 3666 - 3632(99,1%) Maxed Out! - 12701 50,5 (±4,8) 59927
Samsung Galaxy Z Fold4 1325 3871 526 2124 3223 2774(16,60 fps) 2798 - 1535(54,9%) Maxed Out! - 13727 108 (±4,7) 92413
Samsung Galaxy S22 Ultra(Exynos 2200) 1162 3542 345 854 458 2038(12,20 fps) 1990 - 980(49,2%) 6910(41,40 fps) 6806 - 3260(47,9%) 12750 97,2 (±5,7) 90564
OnePlus 10T 1014 3528 288 1716 287 2781(16,70 fps) Surriscaldamento e crash Maxed Out! - 11365 65,77 (±0,56) 80199
Asus ROG Phone 6D 1390 4598 412 1644 Crash 2605(15,60 fps) 2644 - 2105(79,6%) Maxed Out! - 17893 120 (±2,2) 142428
Google Pixel 7 Pro 1065 3226 313 1001 2167 1829(11,00 fps) 1827 - 1382(75,6%) 6492 (38,90 fps) 6483 - 4532 (69,9%) 11236 102 (±4,7) 96781

Completano la dotazione hardware le orami scontate antenne Wi-Fi 7, Bluetooth 5.3 e 5G. Nella parte inferiore troviamo la porta di ricarica e scambio dati che rispetta lo standard USB 2.0 Tipo-C, non è quindi in grado di supportare il collegamento ad un display tramite DisplayPort e ha una velocità inferiore alle USB 3.2 montate su altri flagship.

La capsula auricolare per le chiamate è amplificata e funge da secondo speaker nella coppia stereo che forma con l'altoparlante posto sul lato inferiore. Il posizionamento è stato molto intelligente da parte di OnePlus: ruotando lo smartphone in orizzontale (in senso anti-orario) si va a coprire con il palmo il carrellino della SIM lasciando invece pieno respiro all'altoparlante.

La qualità del suono è buona, nella media con tanti altri prodotti in questa fascia di prezzo, anche se ovviamente ci sono dispositivi come ROG Phone 6 Pro che possono sfruttare più spazio interno per produrre un suono più ricco. A volume massimo, che tra l'altro è molto alto, i medi si sovrappongono un pochino con i bassi. A volume medio e basso, quello che probabilmente sfrutterete di più per la visione di video, film e serie TV, si ha un profilo più bilanciato anche se lo si ottiene perdendo i bassi corposi che si hanno a volume maggiore. Non è presente un jack audio da 3,5mm per le cuffie.

I colori di Hasselblad fanno la differenza, ma non sempre

La collaborazione con il brand di fotografia Hasselblad, assente su OnePlus 10T, fa il suo gradito ritorno nonostante ora non sia più esclusiva dei prodotti OnePlus ma sia stata migrata anche ai prodotti Oppo dopo l'unione delle due aziende.

A livello pratico la collaborazione, per quello che abbiamo potuto verificare, verte su due diversi fronti al momento: l'inclusione di elementi visivi e sonori ricollegabili ad Hasselblad nel software della fotocamera, oltre alle modalità Hasselblad Pro e XPan, e la calibrazione dei colori delle immagini catturate.

Se per la prima parte possiamo dire che non ci sia una reale utilità pratica ma si tratti solamente di personalizzazioni estetiche e modalità di scatto con cui divertirsi di tanto in tanto, la gestione dei colori per le fotografie in questo OnePlus 11 si è rivelata davvero piacevole!

Nella maggior parte delle occasioni lo smartphone è in grado di restituire scatti veramente vicini ai colori reali, presentando però una gestione dell'immagine comunque caratteristica e riconoscibile. I colori saturi che troviamo davanti ai nostri occhi rimangono saturi anche nelle foto scattate con OnePlus 11 (vedi barca verde nelle immagini di test), mentre le tinte morbide e delicate non vengono estremizzate (il cielo azzurro non viene saturato nella stessa foto in cui il verde della barca lo è).

La gestione delle luci tende a sovraesporre leggermente in alcune occasioni per preservare i dettagli nelle aree più scure dell'immagine anche a costo di bruciare leggermente le zone luminose, questo a causa di una gamma dinamica molto buona ma non estrema come quella vantata dai Pixel di Google o dai più recenti flagship Vivo. Niente di cui lamentarsi però, non è mai capitato che questa tendenza "rovinasse" dei momenti immortalati.

Anche di notte, la fotocamera principale, grazie alla stabilizzazione ottica OIS, riesce a catturare numerosi dettagli nelle texture e a non sfocare le immagini, questo nonostante l'applicazione spesso automatica degli algoritmi per la modalità notte (quindi tempi di cattura più lunghi) quando la luminosità della scena lo richiede.

Di giorno questi colori gestiti in maniera egregia trovano applicazione anche nelle immagini scattate dai sensori secondari (uno con lente teleobiettivo ed uno con grandangolo), con una coerenza tra le varie focali degna di nota. Il sensore multi-spettro a 13 canali, voglio sottolineare la specifica "di giorno", fa il suo lavoro in modo impeccabile. Di notte invece, beh... diciamo che non sono sicuro sia sempre in funzione.

Se gli scatti ottenuti con la fotocamera principale con sensore Sony IMX890 da 50MP e lenti dall'apertura f/1.8 sono discretamente piacevoli, lo stesso non si può dire per le foto ottenute con il sensore Sony IMX581 da 48MP della fotocamera grandangolare o con il teleobiettivo. Spesso i sensori ausiliari conferiscono una tinta più calda alle foto negli ambienti notturni, con differenze visibili senza nemmeno andarle troppo a cercare.

Anche a livello di dettaglio, se di giorno tutte e tre le fotocamere sono state in grado di soddisfare le esigenze anche di un "pignolo" come il sottoscritto, di notte la perdita di dettaglio e le sfocature dovute al movimento (con i sensori secondari) si fanno sentire. La modalità XPan soffre molto questa carenza, al buio è praticamente impossibile utilizzare sensori con pixel così piccoli senza pixel binning e ottenere immagini piacevoli.

Parlando della fotocamera grandangolare vogliamo anche segnalare che ha un campo visivo (FOV) di 115°, sufficienti a dare una visuale un po' più ampia rispetto alla principale ma lontana dai 150° della lente di 10 Pro o dai 120° del 10T, anche se a livello di qualità è equivalente se non migliore dei dispositivi precedenti in praticamente ogni occasione.

Grande cambiamento rispetto ai modelli passati lo troviamo sulla terza fotocamera di cui vogliamo parlare. A supporto della lente con zoom ottico 2x troviamo infatto il sensore Sony IMX709 da 32MP molto spesso utilizzato da Oppo per le fotocamere frontali. Si tratta di un sensore RGBW in grado di catturare una quantità considerevole di luce e ottimizzata per scattare immagini ai volti delle persone, in quanto quello era il suo principale utilizzo fino a questo momento.

OnePlus ha avuto quella che io reputo un'idea davvero molto intelligente: dotare il teleobiettivo da utilizzare per le foto ritratto di una focale molto apprezzata dai fotografi per tali scatti (circa 50mm equivalenti) e di un sensore pensato per rappresentare al meglio i volti. Il risultato è una fotocamera che, anche se non può essere utilizzata per scattare foto alla luna, può tornare molto utile per immortalare i soggetti con un look da fotocamera professionale. Hasselblad ha anche sviluppato con OnePlus un'elaborazione dell'immagine che ricorda le proprie lenti XCD 30mm e 65mm, un vero valore aggiunto per OnePlus 11.

Ed essendo pensata per l'uso come fotocamera da "ritratto" è in certe situazioni che da il meglio di sé anche a livello di edge detection. Con altri soggetti come statue, animali o, giusto per citare uno degli esempi qui mostrati, una birra può capitare che i bordi di separazione tra primo piano e sfondo diano un po' confusi.

I brand ambassador di OnePlus e Hasselblad hanno sviluppato anche tre stili di colore unici, comunemente utilizzati nelle loro fotografie, da poter scegliere al momento dello scatto. Questi stili sono: Serenity (di Yin Chao, per immagini di ritratto), Radiance (di Ben Thomas, per fotografie di umanità e cultura) e Emerald (di David Pesken, per fotografie di paesaggio).

A livello di registrazione video si è poi, secondo me, fatto un po' di passi indietro accando a miglioramenti che però non reputo bilanciare le regressioni. Si può registrare video in 8K a 24fps dal sensore primario, anche se in 4K si ha la qualità maggiore dell'immagine a mio parere, e ora la fotocamera grandangolare può registrare fino in 4K. Abbiamo perso però una delle funzioni che rendevano unici gli ultimi prodotti di punta OnePlus per i content creator: la registrazione in 4K a 120fps dalla fotocamera principale.

Infine la fotocamera frontale da 16MP (Sony IMX471, f/2.4) è buona per le foto ma non eccelle particolarmente sulla concorrenza, mentre può registrare video solamente in 1080p a 30fps.

Più Oppo che mai nell'anima, e non è una cosa negativa!

OxygenOS 13, basata su Android 13, ormai non è nient'altro che l'ennesima declinazione della corrispettiva ColorOS di Oppo, esattamente come anche la realme UI. Lontano è il tempo delle ROM pensate dagli appassionati smanettoni per gli appassionati smanettoni, ma non per questo siamo di fronte ad un cattivo software, anzi l'esatto contrario.

Mi sono sempre dichiarato fan della ColorOS, un'interfaccia utente estremamente personalizzabile, in grado di farsi plasmare a piacimento dagli utenti, ma che mantiene comunque una fluidità estrema nelle animazioni, vero punto di forza, ed una reattività di primo livello. OnePlus 11 ripropone tutte le funzionalità uniche del brand, ormai integrate al 100% nel software Oppo, e le novità di Android 13 come il sistema di temi che recupera in automatico i colori dallo sfondo, gli indicatori d'uso della fotocamera e del microfono e la Privacy Dashboard, tutto rivisto e ripensato in chiave Oppo.

Le app preinstallate sono poche e sono per la maggior parte utili, le uniche app di terze parti sono TikTok e Netflix, anche queste facilmente disinstallabili in caso non si reputino necessarie. Gli aggiornamenti ci aspettiamo siano veloci e costanti, con OnePlus che ha promesso ufficialmente ben 4 versioni di Android future (fino ad Android 17 dunque) e 5 anni di patch di sicurezza.

Conclusioni

OnePlus 11 è uno smartphone dalle specifiche di fascia alta solido e piacevole da utilizzare, anche se forse fallisce in quello per cui l'azienda si è fatta un nome. Non è in grado di stupire e non presenta approcci rivoluzionari al modo di concepire uno smartphone, nonostante possieda diverse caratteristiche uniche.

C'è molto da apprezzare e di certo non deluderà gli utenti che decideranno di acquistarlo, fatica però a distinguersi dall'enorme quantità di smartphone flagship che nel corso dei mesi passati è approdata sugli scaffali dei negozi fisici e virtuali, ma anche dai prodotti della concorrenza che vedremo quest'anno e di cui si conosce già molto.

È uno dei primi top di gamma del 2023 con a bordo l'ultimo chip di Qualcomm che però fatica a tenere sotto controllo. L'unico metro di confronto che abbiamo a disposizione è RedMagic 8 Pro che gestisce prestazioni e calore in modo eccellente ma è anche decisamente meno maneggevole. La partnership con Hasselblad, per quanto interessante e sicuramente un valore aggiunto, non si rispecchia in una qualità delle immagini superiore ai cameraphone più blasonati, cosa che ci si aspetterebbe dal famoso brand di fotografia e privilegio che immaginiamo la casa madre Oppo voglia tenere per il suo top di gamma.

Se il vostro interesse è quello di avere tra le mani uno smartphone performante, in grado di soddisfarvi per gli anni a venire e capace di stupire con delle immagini molto più che discrete in quasi ogni occasione, non aspettate oltre: a 849,00 euro per la variante base (8GB/128GB) è uno smartphone che vale quanto speso.

OnePlus 11 è uno smartphone che ci è piaciuto molto, l'unica mancanza che pesa davvero è forse l'ambizione che i fan di vecchia data sono abituati ad aspettarsi dal marchio.

Voto Recensione di OnePlus 11



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Design piacevole alla vista

  • Ritorna l'Alert Slider

  • Buon display

  • Veloce e reattivo in ogni momento

  • Specifiche tecniche da flagship premium

  • Ricarica ultra veloce a 100W

  • Ottima autonomia

  • Prezzo giusto per quello che offre

  • Calibrazione dei colori Hasselblad davvero piacevole (fotocamera principale)

Contro

  • Fotocamere secondarie un po' sottotono

  • Non c'è la ricarica wireless

  • Sotto stress capita si surriscaldi

Commento

Possiede tutto quello che si può desiderare da un prodotto di fascia alta: un display risoluto e brillante, una batteria che può durare tutto il giorno ed un design riconoscibile con materiali pregiati. A questo aggiunge un sistema di ricarica a 100W che si posiziona sopra la media e che per alcuni utenti potrebbe diventare un fattore discriminante rispetto ad altri dispositivi non "Pro" o "Ultra".

Informazioni sul prodotto

Immagine di OnePlus 11

OnePlus 11

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