OnePlus 10T recensione, l'ottimo smartphone dagli estremi contrasti
OnePlus 10T va ad inserirsi in quella fascia di prezzo che sarebbe dovuta essere occupata dal fantomatico OnePlus 10, mai presentato.
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a cura di Luca Zaninello
Managing Editor
OnePlus 10T va ad inserirsi nella lineup di dispositivi del brand in quella fascia di prezzo che tutti si aspettavano sarebbe stata occupata da un fantomatico OnePlus 10, mai arrivato sul mercato. Nonostante il suffisso "T" e un chip all'ultimo grido, dunque, non stiamo parlando di un prodotto pronto a rimpiazzare OnePlus 10 Pro ma di uno smartphone pensato per accontentare chi ha pretese meno elevate e un budget leggermente più contenuto.
Il DNA OnePlus incontra la maestria di Oppo
Dal punto di vista estetico il nuovo OnePlus 10T non si discosta molto dal top di gamma arrivato nel nostro Paese ad aprile di quest'anno. È perfettamente riconoscibile come un prodotto del brand e, a meno di un'ispezione accurata e ravvicinata, è molto difficile distinguerlo da OnePlus 10 Pro.
Partendo dalla scocca posteriore, nel nostro caso di una colorazione verde estremamente delicata che secondo OnePlus richiama il look della giada e della ceramica pregiata, la prima visibile differenza sta nella sporgenza che contiene i moduli fotografici. In questo smartphone tale isola è ricoperta da uno strato di vetro che si espande e curva per ricoprire l'intero retro del dispositivo, il tutto per un look davvero piacevole e in parte simile a quando Oppo ci aveva già mostrato con Find X3 Pro e Find X5 Pro.
La cornice che circonda OnePlus 10T è ricoperta da una cromatura che sminuisce a mio parere il look del terminale. In primis perché in mano sembra meno pregiata degli ormai praticamente universali bordi metallici freddi e sembra plastica, in secondo luogo perché si riempie di ditate ed è impossibile da mantenere pulita e scintillante, problema condiviso dalla scocca lucida in questa colorazione Jade Green.
Sia la parte posteriore che il frontale perfettamente piatto sono ricoperti da vetro Gorilla Glass 5, un paio di passi indietro rispetto alla variante Victus utilizzata su OnePlus 10 Pro.
Nonostante le dimensioni generose, ma comunque in linea con gli altri smartphone di fascia alta sul mercato (163 x 75,37 x 8,75 mm), OnePlus 10T è molto ben bilanciato ed in mano siede comodo. Sembra addirittura più leggero di quanto in realtà non sia con i suoi 203,5g di peso.
OnePlus avrà anche effettuato qualche taglio qua e la per abbassare il prezzo finale del terminale, tuttavia le componenti che rendono l'esperienza utente piacevole dal punto di vista costruttivo e materiale sono state mantenute di alto livello. Il tasto di accensione ed il bilanciere del volume restituiscono un feedback secco ed il motorino per la vibrazione, nonostante non sia tra i migliori da me provati, è comunque molto piacevole, nessuno strano rumore o vibrazione moscia.
Grande assente l'iconico Alert Slider che ha caratterizzato ogni singolo prodotto OnePlus di fascia alta (e non solo) sin dai primi giorni. L'azienda ci ha spiegato che è stato rimosso per sfruttare al meglio lo spazio montando delle antenne a 360 gradi, necessarie per una migliore ricezione in ogni occasione, e per il sistema di ricarica assurdamente rapida SuperVOOC a 150W di cui parleremo in seguito.
Siccome OxygenOS è pensata con questo comodo selettore fisico in mente, il passaggio tra le modalità "Suoneria", "Silenzioso" e "Vibrazione" non può essere facilmente eseguito tramite il menu che appare premendo i tasti del volume ma solamente dai quick toggles o dalle impostazioni dello smartphone.
Un valido display senza fronzoli
OnePlus 10T monta nella parte frontale un display completamente piatto di tipo AMOLED da 6,7" che di certo accontenterà gli utenti a cui non piacciono le curve.
Si tratta di un pannello FullHD+ (1080x2412 pixel) in grado di variare la propria frequenza tra 60Hz, 90Hz e 120Hz ma che non supporta framerate più bassi come i più recenti LTPO/LTPO2.
Nonostante OnePlus abbia abbattuto i costi avvalendosi di un pannello dalla tecnologia meno recente, la resa cromatica è davvero molto piacevole, i contrasti assoluti e la luminosità massima di 950 nit più che sufficiente per l'utilizzo all'aperto. Non è un display di livello flagship nell'animo ma, se utilizzando lo smartphone non ce ne si accorge, ha davvero importanza?
La frequenza di campionamento del touch, d'altro canto, può raggiungere un valore di 1000Hz in caso di necessità, il che rende l'esperienza di gioco, in combinazione all'ottimo hardware e all'ottimizzazione software di Game Booster, piacevole indipendentemente dal titolo scelto.
Il lettore ottico di impronte digitali è situato più in basso rispetto a quello di OnePlus 10 Pro, rispecchiando il posizionamento già visto, per esempio, su OnePlus 9 Pro. Veloce e preciso, anche se la registrazione delle impronte richiede del tempo, non abbiamo riscontrato grosse criticità durante la nostra prova.
Più potente ed efficiente di OnePlus 10 Pro
Mancherà anche la denominazione "Pro" ma di certo a OnePlus 10T non manca il carattere da flagship. A muovere lo smartphone trova spazio il nuovissimo Snapdragon 8+ Gen 1 che abbiamo già lodato sia in occasione della recensione di Asus ROG Phone 6 Pro, sia nel nostro approfondimento dedicato.
Si tratta di una versione più potente ed allo stesso tempo più efficiente dello Snapdragon 8 Gen 1 utilizzato dai dispositivi di fascia alta nella prima metà dell'anno e, quindi, anche da OnePlus 10 Pro. Nonostante alcuni risultati nei benchmark da noi effettuati possano trarre in inganno con punteggi più bassi, probabilmente a causa di un software ancora da rifinire nei dettagli, OnePlus 10T supera le già ottime prestazioni del flagship che lo ha preceduto a inizio 2022. Il tutto consumando meno energia.
Dove lo smartphone non migliora di molto invece, nonostante il nuovo sistema di dissipazione studiato dal marchio, è il calore. Anche se Snapdragon 8+ Gen 1 è generalmente meno incandescente del suo predecessore, il calore va comunque smaltito in maniera efficiente se si vuole spingerlo al massimo. Nel test 3DMark Wild Life Extreme Stress Test OnePlus 10T si è scaldato al punto da forzare la chiusura dell'applicazione e invalidare il risultato.
Ci tengo a sottolineare che il test è stato eseguito nel mio piccolo studio che in queste afose giornate estive ha una temperatura ambiente decisamente elevata, tuttavia non può essere una giustificazione. D'estate gli smartphone non vanno in ferie!
Altri smartphone da noi provati, come RedMagic 7 Pro e RedMagic 7s Pro, sono molto più caldi al tatto se stressati, ma a quanto pare OnePlus non ha voluto rischiare impostando un campanello d'allarme relativo al calore che però "tarpa le ali" al suo nuovo gioiellino.
I massimo 16GB di RAM LPDDR5 e 256GB di memoria interna UFS 3.1 permettono a OnePlus 10T di sospendere, secondo l'azienda, fino a 35 applicazioni in contemporanea per un'esperienza veloce e priva di caricamenti. Nel nostro utilizzo non raggiungiamo tale numero di app in contemporanea (non ho idea di chi possa farlo N.d.R.) ma posso confermare che le applicazioni aperte e recenti sono sempre rimaste pronte all'uso anche dopo diverse ore di inutilizzo.
Smartphone | Geekbench 5 | Geekbench ML | 3DMark | PCMark Work 3.0 | Speedometer 2.0 | Jetstream 2 | ||||||
Single-core | Multi-core | CPU | GPU | NNAPI | Wild Life Extreme | Wild LifeExtreme Stress Test | Wild Life | Wild LifeStress Test | Performance | - | - | |
OnePlus 10T | 1014 | 3528 | 288 | 1716 | 287 | 2781(16,70 fps) | Surriscaldamento e crash | Maxed Out! | - | 11365 | 65,77 (±0,56) | 80199 |
OnePlus 10 Pro | 982 | 3483 | 406 | 1821 | 2153 | Non testato | Non testato | 9549 (57,20 fps) | 9629 - 6034 (62,7%) | 11947 | 95,4 (±3,9) | 85169 |
Asus ROG Phone 6 Pro | 1312 | 3716 | 360 | 1586 | 2945 | 2380(13,80 fps) | 2376 - 1679(70,7%) | Maxed Out! | - | 12383 | 81,5 (±0,82) | 89780 |
Honor Magic4 Pro | 1216 | 3484 | 422 | 1951 | 2044 | 2540(15,20 fps) | 2369 - 1188(50,1%) | 10140 (60,70 fps) | 10148 - 4683(46,1%) | 13750 | 65,6 (±1,8) | 79809 |
RedMagic 7 Pro | 1251 | 3788 | 511 | 2440 | 3224 | 2625(15,70 fps) | 2632 - 2270(86,2%) | 10082(60,40 fps) | 10042 - 9154 (91,2%) | 13809 | 96,4 (±2,5) | 117541 |
Oppo Find X5 Pro | 988 | 3420 | 316 | 1715 | 2043 | 2581(15,50 fps) | 2590 - 1620(62,5%) | 9545(57,20 fps) | 9397 - 5995(63,8%) | 11005 | 79,4 (±1,7) | 102168 |
Peccato che la porta USB Tipo-C nella parte inferiore supporti solamente lo standard 2.0, il trasferimento di dati tramite cavo avrà quindi una velocità ridotta.
Gli speaker stereo, uno nella parte inferiore e la capsula auricolare amplificata, hanno ricevuto la certificazione Dolby Atmos. Il volume è alto ma la qualità è solo nella media, nulla di eccezionale. Mancano un po' di bassi e generalmente mancano di corpo e calore, se così vogliamo definire il loro suono a tratti metallico nelle frequenze alte. Non c'è un jack per le cuffie, ma non ci aspettavamo di trovarlo su uno smartphone di questa fascia di prezzo nel 2022.
La ricarica in un batter d'occhio ha un costo
Una delle altre caratteristiche che distingue OnePlus 10T dal modello Pro è la presenza dell'incredibile sistema di ricarica SuperVOOC a 150W. L'alimentatore (da 160W, probabilmente necessario a raggiungere la velocità dichiarata al netto delle dispersioni di energia durante il trasporto da muro a smartphone) è incluso nella confezione di vendita e sarà necessario utilizzare il cavo USB Tipo-C abbinato per sfruttare tali velocità.
Per raggiungere questo risultato il brand ha sfruttato due celle da 2400mAh in grado ognuna di ricevere 75W di potenza in ingresso e ha affidato la gestione di questa ricarica fulminea ad un chip personalizzato dedicato oltre che a 13 diversi sensori per la temperatura sparsi all'interno del circuito.
OnePlus 10T è di conseguenza in grado di passare dall'1% al 100% di ricarica in soli 19 minuti, quasi non ci si crede, bisogna provare questa tecnologia per capire quanto sia impressionante. Cambia il modo di utilizzare lo smartphone in modo ancora più netto di quanto facciano le ricariche rapide a 60-80W che già abbiamo provato nel corso degli ultimi anni. Certo, a patto che abbiate sempre a portata di mano quando necessario alimentatore e cavo originali come accade per Xiaomi 12 Pro e realme GT Neo 3 150W ad esempio.
La longevità della batteria è garantita dalla stessa tecnologia già vista in altri dispositivi sotto l'ampio cappello di Oppo, la quale permette alle celle di mantenere l'80% di capacità massima dopo 1600 cicli di ricarica, il doppio rispetto allo standard di mercato.
Oltre ad aver portato all'eliminazione dell'Alert Slider, tuttavia, questa ricarica velocissima ha eliminato anche lo spazio necessario all'implementazione della ricarica wireless, o almeno così ci è stato detto. Se avete tra le mani uno smartphone OnePlus che supporta la ricarica rapida veloce AirVOOC e avete acquistato la basetta dedicata, sappiate che con OnePlus 10T non funzionerà.
Parlando di autonomia, la batteria da 4800mAh si è comportata in modo egregio nel nostro tempo passato in compagnia del terminale. Nonostante sia di capacità inferiore se paragonata ad altri top di gamma sul mercato, anche se di poco, l'efficienza del nuovo chip Snapdragon 8+ Gen 1 ha compensato alla grande.
OnePlus 10T ha un'autonomia migliore a quella del modello "Pro", e non di poco. Nel nostro test batteria eseguito con PCMark Work 3.0 Battery ha ottenuto 13:46h mentre OnePlus 10 Pro si è fermato a 9:37h.
OnePlus 10T è uno smartphone da gaming?
Viste le sue specifiche tecniche è una domanda più che lecita e la sua capacità di far girare al meglio i titoli più recenti di certo lo confermano come un ottimo gaming phone. Ma non è l'unico motivo per cui ci siamo posti questa domanda: la realtà è che solitamente l'area di interesse più sacrificata nella realizzazione di tali dispositivi è quella delle fotocamere.
OnePlus 10T ha un comparto fotografico abbastanza particolare e certamente non è stato quello attorno alla quale tutto il resto del dispositivo è stato sviluppato, anzi, sembrerebbe che sia proprio qui che il brand ha cercato di tagliare i costi il più possibile.
Il nuovo dispositivo del marchio dispone di una fotocamera principale che conosciamo molto bene, composta da un sensore Sony IMX766 da 50MP, lenti 7P (cioè a sette elementi di plastica) con apertura focale f/1.8 e stabilizzazione ottica OIS.
Tale sensore è stato scelto da una quantità enorme di smartphone nel corso dell'ultimo anno (abbondante) in ogni tipo di fascia di prezzo. Probabilmente l'IMX766 è riuscito a guadagnarsi il privilegio di essere praticamente onnipresente grazie ad una combinazione di costo contenuto, grazie alla sua produzione in altissimi volumi, e qualità più che sufficiente indipendentemente dalla fascia di prezzo in cui è proposto.
Si tratta di un sensore in grado di catturare una discreta quantità di luce grazie alla tecnica del pixel binning, a restituire immagini sufficientemente dettagliate anche in condizioni non ottimali e avere una gamma dinamica estesa molto buona. Infine, questo però è solamente un mio sospetto, è probabilmente un sensore che richiede una minima intromissione da parte del software dei vari OEM (escludendo quindi i driver già preparati da Sony) per essere pronto all'uso.
In OnePlus 10T, la fotocamera principale è quindi in grado di restituire immagini gradevoli praticamente in ogni condizione, a patto che non vi infastidiscano leggermente le foto un po' più sature della realtà e dal look a volte un po' troppo ritoccato. Manca il branding Hasselblad su questo smartphone e manca anche tutta la calibrazione dei colori che invece abbiamo trovato molto piacevoli su 10 Pro.
Rispetto a Oppo Find X5 Pro che monta lo stesso sensore, le immagini hanno un aspetto più acceso e distante dalla realtà, differenza visibile soprattutto di giorno nei cieli azzurri e nei prati. Ok, è uno smartphone che costa la metà e ha lenti diverse, ma qui si tratta proprio di una diversa "color science", o taratura dei colori.
Molto evidente anche la diversa qualità della fotocamera ultragrandangolare da soli 8MP con lenti f/2.2 e ROV di 120°, la quale risulta decisamente meno nitida e, a volte ma non sempre, ha dei colori leggermente più slavati. Al buio il grandangolo restituisce immagini molto belle da pubblicare sui social ma che probabilmente non utilizzerete come sfondo del desktop del vostro PC. Su uno schermo grande la mancanza di dettagli è purtroppo ancora più visibile.
Lascerò le foto scattate con la fotocamera macro da 2MP parlare al posto mio. Manca un vero teleobiettivo ma fino ad uno zoom di 3-5x il crop sul sensore principale permette di ritagliare delle foto utilizzabili.
A livello di software troviamo la classica applicazione fotocamera di OxygenOS e ColorOS, ma non la versione che porta con sé i colori di Hasselblad e la modalità manuale studiata in collaborazione tra i due brand. È possibile scattare foto in RAW e RAW+, le quali sono abbastanza flessibili e facilmente modificabili da chi è un po' più esperto nell'ambito della fotografia ma ovviamente non è qualcosa che attira l'utente comune.
Manca la possibilità di registrare video in 4K a 120fps, funzione che distingueva OnePlus 10 Pro dalla concorrenza e che lo proponeva come arma segreta dei content creator. Anche se è possibile registrare video in HDR, non esiste una funzionalità dedicata, sarà l'AI della fotocamera a decidere per voi, critica che abbiamo mosso anche ad alcuni flagship OnePlus e Oppo in precedenza.
Buoni i video in modalità Nightscape, la quale permette di registrare in condizioni di luce estremamente bassa per non perdervi i vostri momenti migliori. Non è però miracolosa e i filmati sono più adatti alla semplice condivisione social che alla visione su PC o TV.
La fotocamera frontale da 16MP con lenti f/2.4 è nella media. Di giorno le immagini sono buone e la gamma dinamica ottima. Le foto sono dettagliate e non c'è nulla di cui ci si può davvero lamentare, per quanto non sia nulla di stupefacente.
ColorOS OxygenOS può non piacere ma è la versione migliore di sempre
Inutle girarci attorno, OxygenOS è ormai una variante di ColorOS con alcune componenti estetiche leggermente modificate per avvicinarsi all'esperienza OnePlus e Android stock a cui gli utenti del marchio sono più abituati. Questo verrà accentuato ancora di più con l'arrivo di OxygenOS 13, ma non è affatto una cosa negativa.
Come ripeto ormai da diverso tempo sulle pagine di questo sito, ColorOS è una delle migliori skin di Android disponibili sul mercato, ricca di personalizzazioni profonde, applicazioni ben progettate ed ottimizzata per un'altissima fluidità durante l'utilizzo. L'esperienza "fast and smooth" cavallo di battaglia di OnePlus è perfettamente preservata e anche OnePlus 10T è sempre assolutamente reattivo e fluido. Rimangono presenti il launcher OnePlus che gli utenti ormai conoscono bene e il pannello Shelf per accesso rapido ad alcuni widget ed informazioni importanti.
Animazioni, Impostazioni, vari sottomenu, personalizzazioni, tra OxygenOS, ColorOS e realme UI vi sfido a trovare delle differenze sostanziali, sia nella sostanza ma soprattutto nella forma. Farebbe piacere ricevere da parte di OnePlus e degli altri due brand una conferma rispetto a questa convergenza che ormai è solo questione di tempo e che rappresenterebbe un enorme punto di forza per gli smartphone di tali marchi.
Il software con base ColorOS è ottimo e utilizzarlo come leva per attirare gli utenti che negli anni hanno imparato ad apprezzarlo sarebbe una mossa a mio parere più onesta anche per i consumatori finali, indipendentemente dalle lamentele dei fanboy che si aggrappano a quella che oramai è solamente una differenza nel nome e poco più.
OnePlus ha promesso 3 anni di aggiornamenti di Android e 4 di patch di sicurezza. Android 13 e OxygenOS 13 arriveranno comunque per prima cosa su OnePlus 10 Pro, tenetelo a mente nel caso per voi fosse importante.
Conclusioni
OnePlus 10T è uno smartphone che rappresenta la sempre più vicina collaborazione tra OnePlus e Oppo.
Da un lato sembra di essere tornati ai tempi della OnePlus d'oro, quella che offriva prestazioni premium e ricariche velocissime ma allo stesso tempo sacrificava alcune caratteristiche come la ricarica wireless, l'impermeabilizzazione e la qualità fotografica. Dall'altro il brand sta perdendo la propria identità, quello che la rendeva speciale per gli appassionati e l'assenza della partnership Hasselblad e dell'Alert Slider sono segni che di certo non tranquillizzano i fan.
Per il prezzo di 719,00 euro nella versione base, e 100 euro in più per l'upgrade delle memorie, è un buon acquisto. L'hardware e la velocità sono tra i suoi punti di forza principali, ha tutto quello che serve in uno smartphone moderno ed ha un sistema di ricarica unico. Le rinunce però pesano e vanno valutate dal singolo utente.
Se siete degli appassionati fotografi questo non è il prodotto per voi. Come smartphone da gaming è fantastico, il display è comunque molto buono anche se non di livello premium per il 2022, è però difficile definirlo davvero flagship quando le mancanze, anche se poche, sono così evidenti.
OnePlus è a un punto di svolta: riuscirà a rimanere rilevante nel panorama smartphone attuale e a portare il proprio tocco originale? Se non riuscirà a rimanere a galla, secondo me Oppo non ci penserà due volte ad eliminare la linea che ad oggi ancora separa i due marchi.
Oppo Find X5 Pro e OnePlus 10 Pro sono ovviamente degli smartphone più completi a 360°, ma costano anche di più e non poco. Se siete interessati alle specifiche di OnePlus 10T forse lo Zenfone 9 di Asus è una scelta migliore, a patto vi piacciano i dispositivi compatti. Se siete interessati ad un cameraphone, per questo prezzo potete acquistare Pixel 6 Pro, spesso proposto in offerta.
Voto Recensione di OnePlus 10T
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
-
+ Design piacevole alla vista
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+ Buon display
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+ Veloce e reattivo in ogni momento
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+ Specifiche tecniche da flagship premium
-
+ Ricarica ultra veloce a 150W
-
+ Buona autonomia
-
+ Prezzo giusto per quello che offre
Contro
-
- Fotocamere sottotono
-
- Manca l'Alert Slider
-
- Non c'è la ricarica wireless
-
- Sotto stress capita si surriscaldi
Commento
OnePlus 10T nel complesso è quindi uno smartphone venduto ad un prezzo giusto per quello che offre e che di certo non deluderà gli acquirenti. La sua genericità lo renderà più appetibile per l'utente medio ma delude gli appassionati fan di OnePlus. A livello di vendite, solo il tempo potrà dirci se questa direzione è quella giusta...