A gennaio 2025, durante l'evento Galaxy Unpacked dedicato al lancio degli S25, Samsung svelerà i suoi nuovi smart glasses. Secondo quanto riportato da Yonhap News e confermato da fonti vicine all'industria, questi occhiali non presenteranno un display a causa della tecnologia micro-LED, ancora considerata immatura. La previsione è che solo dalla seconda o terza generazione, prevista per il 2026, i dispositivi includeranno tale tecnologia.
Sebbene la tecnologia micro-LED non sia ancora pronta per essere implementata nei nuovi smart glasses, Samsung pianifica di avanzare in questo campo nei prossimi anni. Questo primo modello sarà quindi simile agli occhiali Ray-Ban di Meta, che non hanno display integrati. Questa scelta è dettata dalla necessità di perfezionare la tecnologia prima di un suo effettivo impiego in un prodotto più costoso.
Questa strategia potrebbe posizionare Samsung in una buona posizione competitiva, specialmente in vista dei piani concorrenti di Meta, che prevede di lanciare il proprio prodotto con display, Project Orion, anch'esso dotato di micro-LED, sebbene ancora in fase concettuale con solo 1.000 unità prodotte per test e sviluppatori.
Altri indizi sul futuro lancio di nuovi prodotti da parte di Samsung sono emersi durante l'evento estivo Unpacked, dove l'azienda ha presentato i nuovi dispositivi Galaxy Z Fold6 e Galaxy Z Flip6. A quell'occasione, l'azienda aveva annunciato l'arrivo di un nuovo prodotto XR entro fine anno. Inoltre, un brevetto di Samsung è stato scoperto a novembre, mostrando un headset simile al Meta Quest 3S, con inclusi controller e controlli gestuali, suggerendo l'impegno continuativo dell'azienda nello sviluppo di tecnologie indossabili avanzate.
La tecnologia micro-LED, nonostante la sua immaturità attuale, è vista come una soluzione promettente per il futuro degli smart glasses, con imprese come JBD che già producono proiettori micro-LED per occhiali smart. Questi sviluppi rappresentano passi significativi verso l'integrazione di display avanzati in dispositivi sempre più piccoli e performanti.
La storia degli smart glasses ha origini che risalgono a oltre un decennio fa, quando le grandi aziende tecnologiche hanno iniziato a esplorare le possibilità dei dispositivi indossabili. Uno dei primi esempi furono i Google Glass, lanciato nel 2013. Inizialmente pensati come un prodotto rivoluzionario, gli smart glasses di Google non ottennero il successo sperato tra il grande pubblico, principalmente a causa delle preoccupazioni legate alla privacy, al prezzo elevato e al design non particolarmente accattivante.
Nonostante le sfide iniziali, l'interesse per gli smart glasses non è mai completamente svanito. Le aziende hanno continuato a migliorare design e funzionalità, concentrando gli sforzi non solo sull'aspetto tecnologico ma anche su quello estetico, per rendere questi dispositivi più simili a normali occhiali.
La miniaturizzazione e il miglioramento della tecnologia dei display sono cruciali per il successo dei dispositivi indossabili.
Una curiosità meno nota riguarda le potenziali applicazioni degli smart glasses al di là del mercato consumer. Per esempio, questi dispositivi possono giocare un ruolo significativo in ambienti professionali come la chirurgia o l'ingegneria, dove possono fornire informazioni in tempo reale senza distogliere l'attenzione del professionista dal suo compito. L'immagine proiettata dagli smart glasses può infatti sovrapporsi alla realtà, arricchendo l'interazione dell'utente con il mondo esterno.
Con l'avvento di nuove tecnologie come il micro-LED, il futuro degli smart glasses sembra promettente. Questi progressi potrebbero presto portare a una nuova era di dispositivi wearable più efficienti, funzionali e, soprattutto, accettati dal grande pubblico.