In un recente dossier consegnato da Open Fiber al il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e Infratel, sono emersi dubbi e allarmi sul piano banda ultralarga per le aree grigie in Italia. Il piano, finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), potrebbe subire uno slittamento oltre la deadline del 2026, secondo quanto dichiarato dalla società di telecomunicazioni.
Open Fiber si è aggiudicata vari lotti nel contesto del bando "Italia a 1 Giga", ma ora segnala una discrepanza significativa tra la pianificazione teorica e la realtà sul campo. In pratica, sembra che i sopralluoghi e la pianificazione iniziale abbiano "dimenticato" il 25% delle linee totali necessarie.
Per raggiungere tutti gli edifici e centrare gli obiettivi, sarebbero infatti necessari 20.000 chilometri di rete aggiuntiva, oltre ai 60.000 originariamente previsti nel bando. Questo ritardo potrebbe comportare la perdita di finanziamenti europei per il piano di ripresa, pari a 1,8 miliardi di euro.
L'azienda ha sollevato l'allarme non solo sulla timeline serrata ma anche sulla carenza di forza lavoro nei cantieri, rendendo ancor più complesso il rispetto della roadmap. La questione della mancanza di risorse umane impiega un ulteriore ostacolo nella realizzazione dell'infrastruttura necessaria.
Questo problema si affianca a quello del "take up", che è già stato risolto nel contesto del piano per le aree bianche. Quest'ultimo, tuttavia, ha dimostrato di essere inefficace, poiché ha optato per una strategia che prevede il completamento dell'infrastruttura in base alla domanda effettiva, comportando ulteriori opere da effettuare. La valutazione della profittabilità da parte degli operatori retail è vincolata al numero di clienti potenziali, lasciando spesso le reti inutilizzate nonostante la richiesta di servizio.
Giuseppe Gola, Amministratore Delegato di Open Fiber, ha sottolineato la necessità di un piano a lungo termine per lo spegnimento della vecchia rete in rame, iniziando dalle aree con maggiore concentrazione di fibra ottica, dove il servizio può già essere attivato. Durante l'evento Telco per l'Italia, Gola ha evidenziato che solo il 20% delle linee attive nel Paese è in fibra, mentre in Francia e Spagna le percentuali sono significativamente più elevate.