Nokia c'ha visto lungo, temeva già l'iPhone nel 2007

La presentazione interna di Nokia rivela le paure dell'azienda sul potenziale del primo iPhone.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Molti appassionati di tecnologia ricordano ancora l'eccitazione e lo stupore che accompagnarono il lancio del primo iPhone di Apple nel 2007. Un dispositivo che avrebbe rivoluzionato il concetto stesso di telefono cellulare, ridefinendo le aspettative degli utenti e aprendo la strada all'era degli smartphone. Ma mentre il mondo osservava con ammirazione la mossa audace di Apple, cosa pensavano i suoi concorrenti?

Grazie all'apertura al pubblico dell'archivio di design di Nokia la scorsa settimana, ora possiamo avere un'idea più precisa di come il colosso finlandese, allora leader indiscusso del mercato, stesse affrontando la tempesta in arrivo. E le preoccupazioni, a giudicare da una presentazione interna dell'epoca, erano tutt'altro che infondate.

Scoperta dall'utente "favicondotico" sul subreddit r/apple, la presentazione, ora disponibile per la consultazione, offre uno sguardo affascinante sulle reazioni di Nokia all'annuncio del primo iPhone. Il documento, risalente al 2007, rivela un'analisi sorprendentemente lucida del potenziale dirompente del dispositivo Apple, nonché una dettagliata roadmap strategica per contrastarne l'impatto. Analizzandola oggi, a più di 17 anni di distanza, alcune previsioni di Nokia si rivelano quasi profetiche, mentre altre si sono dimostrate completamente errate.

Nel 2007, Nokia dominava il mercato della telefonia mobile con una quota di mercato impressionante. L'arrivo dell'iPhone, tuttavia, scatenò un'onda d'urto che si propagò rapidamente tra i corridoi dell'azienda finlandese. La presentazione, il cui titolo ironizza sul nome scelto da Apple ("iPhone: non i-mportante?"), non nasconde il fatto che Nokia considerasse il nuovo dispositivo una minaccia seria e concreta. In particolare, l'innovativa interfaccia multi-touch, il design elegante e l'integrazione fluida con internet erano visti come potenziali "game-changer".

Il documento evidenzia come Nokia fosse particolarmente preoccupata dall'attenzione di Apple per l'usabilità e dal "fattore cool" associato al marchio. "Non c'è più molta 'coolness' rimasta per Motorola", si legge nella presentazione, ammettendo implicitamente il fascino esercitato dall'iPhone sul pubblico. Ulteriori preoccupazioni riguardavano il prezzo elevato del dispositivo e gli accordi di esclusiva con gli operatori telefonici, elementi che avrebbero potuto ridefinire il mercato degli smartphone di fascia alta.

Di fronte alla minaccia rappresentata dall'iPhone, Nokia delineò una strategia multi-sfaccettata per difendere la propria posizione di leader. Tra le misure previste, l'accelerazione dello sviluppo di un'interfaccia utente touch, il rafforzamento delle partnership con operatori come T-Mobile, la promozione del Nokia N800 come alternativa competitiva e l'abbassamento dei prezzi nella fascia media del mercato. L'azienda intendeva inoltre sottolineare i punti deboli dell'iPhone, come la mancanza del supporto 3G, il numero limitato di applicazioni disponibili e la batteria non rimovibile.

Oggi sappiamo che tutti questi sforzi si rivelarono vani. L'iPhone conquistò rapidamente il mercato, inaugurando una nuova era nella telefonia mobile e relegando Nokia, incapace di adattarsi al nuovo scenario, a un ruolo sempre più marginale.

Nonostante l'esito finale, è interessante notare come Nokia avesse previsto con precisione alcuni aspetti del futuro successo dell'iPhone. L'impatto del dispositivo sugli standard dell'interfaccia utente e il suo potenziale dominio culturale furono correttamente individuati. Tuttavia, l'azienda finlandese non riuscì a contrastare efficacemente l'asso nella manica di Apple: l'ecosistema integrato di hardware, software e servizi che avrebbe fatto la fortuna del marchio di Cupertino.

La presentazione rimane un documento di straordinario interesse, una testimonianza di un momento cruciale nella storia della tecnologia. Un gigante che, pur consapevole del pericolo, non riuscì a cambiare rotta in tempo, travolto da un'innovazione che avrebbe cambiato per sempre il nostro rapporto con i dispositivi mobili. Un monito, forse, su come anche le aziende più solide possano essere messe in ginocchio dalla rapida evoluzione del mercato e dalla capacità di reinventarsi continuamente. Una lezione che, a distanza di anni, è ancora estremamente attuale.

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