Se l'hardware e il design sono validi, infatti, è nel software che il Robin cerca di distinguersi. Il Nextbit Robin infatti punta su una versione modificata di Lollipop (la versione basata su Android 6.0 Marshmallow è già in sviluppo) che si integra con spazio online (cloud). Tale integrazione è profonda, nel sistema operativo, quindi ai 32 GB di memoria integrata di fatto, in teoria, si aggiungono altri 100 GB resi disponibili online, direttamente da Nexbit. Non si tratta di un abbonamento in promozione, di quelli che scadono dopo un periodo: i cento gigabyte sono a vita – almeno finché dura il telefono – e si possono usare per il backup di immagini, video e applicazioni.

Questo non è un ordinario sistema "push", tuttavia, ma un sistema più raffinato. Se un'applicazione resta inutilizzata per molto tempo, tutti i suoi elementi (eccetto i dati personali) saranno spostati nel cloud ed eliminati dal telefono. Quando necessario, tutto si potrà scaricare di nuovo in un attimo, ritrovando la stessa situazione come se non fosse successo nulla. Il sistema operativo gestisce anche il backup della immagini alla massima risoluzione, lasciando sul dispositivo copie dalle dimensioni ridotte, quindi recuperando spazio.