Il Piano Banda Ultralarga (BUL) ha recentemente raggiunto un nuovo traguardo nel suo impegno a coprire le cosiddette aree bianche con connettività in fibra ottica o servizi Fixed Wireless Access (FWA). Tuttavia, nonostante l'ambizioso progetto abbia fatto progressi nell'ultimo anno, sorgono preoccupazioni riguardo alla sua efficacia complessiva.
A fine 2023, Infratel Italia ha annunciato la disponibilità commerciale dei servizi in 5950 Comuni italiani, segnando un incremento di 1260 nuovi comuni collegati rispetto all'anno precedente. Tuttavia, questa crescita è ancora troppo modesta considerando i continui ritardi accumulati nel corso degli anni.
Infratel Italia ha riferito che delle 6.286.911 unità immobiliari pianificate, solo il 54% è attualmente raggiungibile dalla rete in fibra ottica. Questo indica che nonostante il progresso, il Piano BUL sta ancora lottando per colmare il divario nelle aree a fallimento di mercato.
Un aspetto particolarmente preoccupante riguarda le attivazioni effettive dei servizi, le quali rimangono sorprendentemente basse nonostante l'ampia offerta con oltre 240 operatori presenti. Il numero totale di linee attive è raddoppiato nell'ultimo anno, ma con soli 240.578 collegamenti attivi a fine dicembre 2023, il tasso di adozione rimane deludente.
Inoltre, persiste una problematica riguardo al tasso di KO delle attivazioni, rimasto stabile al 28% anno su anno. A quanto pare, secondo Infratel, buona parte di questi KO sono stati risolti in seconda o terza uscita. Gli altri, nella maggior parte dei casi, sono dovuti al rifiuto dei clienti di effettuare i lavori necessari all'allacciamento. Questo solleva domande sulla reale volontà degli utenti di aderire al Piano BUL.
In molti aspettavano la Fibra per poter migliorare l'accesso ai servizi online, e ora che arriva la possibilità è alle porte non la si vuole più? Probabilmente la situazione è un po' più complicata di così.
In molti (me compreso) negli anni passati hanno dovuto lottare con situazioni tragicomiche per quanto riguarda la connettività online e, in mancanza di soluzioni in arrivo, hanno dovuto arrangiarsi con le alternative disponibili. Tanti hanno scelto le connessioni 4G o 5G (se raggiunti dal servizio), alcuni persino si sono lanciati verso il mondo del satellitare, ottenendo risultati più che sufficienti per il loro modello d'uso. La Fibra, in questi casi, non è più necessaria o quantomeno non è più così allettante da spingere a una migrazione.
Infratel Italia ha sottolineato che la mappatura errata dei civici e la percentuale significativa di indirizzi senza numero civico contribuiscono ai problemi operativi. Tale inesattezza, pari al 10% degli indirizzi nel database di vendibilità di Open Fiber, continua a generare complicazioni e costi aggiuntivi nell'allacciamento effettivo degli immobili.
Nonostante il Piano BUL stia compiendo passi avanti, la sua lenta adozione e le sfide operative evidenziano la necessità di un'azione più incisiva e tempestiva per garantire la connettività a tutte le aree del paese. Il tempo scorre, e le aree bianche rimangono in gran parte inascoltate.