Motorola Moto G 5G Plus recensione: è il prezzo a decidere

Recensione Motorola Moto G 5G Plus, smartphone 5G basato sullo Snapdragon 765 con 4 GB di RAM.

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a cura di Lucia Massaro

Motorola Moto G 5G Plus è lo smartphone con cui la casa alata ha intrapreso la strada della democratizzazione del nuovo standard di rete. Un processo sposato anche da altri brand. Primi fra tutti, Xiaomi e Realme che probabilmente rappresentano i veri rivali di Moto G 5G Plus. È arrivato in Italia a 399 euro nella versione con 4 Gigabyte di RAM e 64 Gigabyte di memoria interna. Sono passati alcuni mesi dal debutto sul mercato e nel frattempo il dispositivo ha subito il fisiologico calo di prezzo che si registra nel mondo Android. Oggi, è possibile reperirlo a cifre decisamente inferiori, quasi dimezzate.

Ecco spiegato perché è il prezzo a decidere e a rappresentare un peso importante per la valutazione di Moto G 5G Plus. Se a 399 euro, alcuni aspetti ci avrebbero fatto storcere un po’ il naso; il calo di prezzo ci porta ad apprezzarlo maggiormente. In fondo, mette a disposizione una scheda tecnica interessante seppur con qualche sbavatura.

Design: i 21:9 o si amano o si odiano

Moto G 5G Plus è caratterizzato da un rapporto di forma in 21:9, inaugurato da Sony. Per cui, vi troverete tra le mani uno smartphone leggermente più stretto ma più lungo. Le dimensioni sono pari a 168.3 x 74 x 9.7 mm per un peso di 207 grammi. Insomma, non è uno smartphone che potremmo definire ergonomico. Le estremità non sono facilmente raggiungibili, così come il pulsante di accensione in cui è stato integrato il sensore biometrico e il bilanciere del volume. Questi sono posizionati sul bordo destro, ma molto più alti rispetto a dove ci si aspetta di trovarli.

Il riconoscimento delle impronte digitali avviene con una velocità e precisione altalenanti. L’ho trovato meno preciso rispetto ad alcuni concorrenti ma probabilmente è a causa del posizionamento del sensore che mi portava a non poggiare bene il dito. Nulla da dire sul riconoscimento del volto, con un funzionamento nella media. Sul bordo sinistro, invece, troviamo il pulsante dedicato a Google Assistant e lo slot che può ospitare anche una microSD per l’espansione di memoria.

Non manca il jack audio da 3,5 mm (presenza sempre gradita), la porta Type-C per la ricarica e c’è un solo altoparlante che restituisce un suono non molto forte e con qualche distorsione. Questa è una delle sbavature accettabili con il calo di prezzo ma che sarebbero state più pesanti considerando il prezzo di lancio.

La scocca di Moto G 5G Plus è realizzata in policarbonato con i bordi curvi che accolgono il frame laterale in metallo. La sola colorazione disponibile Surfing Blue, la stessa che vede ritratta, è davvero piacevole agli occhi. Il pannello posteriore ospita il modulo fotografico di forma quadrata all’interno del quale sono state inserite quattro fotocamere. Il Flash LED verticale è all’esterno del quadrato. Il modulo presenta una piccola sporgenza che non crea alcun problema di stabilità. Immancabile poi al centro il logo Motorola.

La parte frontale è dominata da un ampio pannello IPS LCD da 6,7 pollici con risoluzione Full-HD+, supporto HDR10 e frequenza di aggiornamento a 90Hz, una caratteristica che sta ormai diventando uno standard del settore. Il pannello è interrotto da due fori che ospitano la doppia fotocamera anteriore, una soluzione estetica che fa sempre molto discutere. Tuttavia, dopo un po’ l’occhio si abitua.

Soddisfacente l’esperienza offerta da questo display: buona luminosità e colori ben calibrati. Utile la funzione Moto Display che, a schermo spento, mostra le icone delle notifiche al loro arrivo o quando si solleva lo smartphone. Insomma, una sorta di modalità Always-On.

Prestazioni e fotocamera: si poteva fare di più

Moto G 5G Plus è basato sullo Snapdragon 765 di Qualcomm, molto simile allo Snapdragon 765G visto su altri smartphone Android. Per intenderci, parliamo di una velocità della CPU di 2.3 GHz per il primo contro 2.4 GHz del secondo. Ad ogni modo, il chip è abbinato qui a 4 Gigabyte di RAM, probabilmente un po’ risicati per assicurare delle ottime prestazioni. Lo smartphone infatti è risultato meno reattivo rispetto a quello che ci aspettavamo. Nulla però che possa compromettere l’esperienza utente. Qualche rallentamento è riscontrabile se si passa velocemente da un’app all’altra o se si hanno tante attività in background.

Sono comunque piccolissime imprecisioni che possono essere notate solo se messo a confronto diretto (uno accanto all’altro) con uno smartphone con caratteristiche simili. Quindi, non avrete alcun problema durante l’utilizzo quotidiano. Certo, considerando il prezzo di listino (399 euro) si poteva (e doveva) fare di più. Ecco, questo è un altro aspetto il cui giudizio è fortemente influenzato dal prezzo di vendita.

Straordinaria invece l’autonomia. La batteria da 5.000 mAh ha retto per due giorni consecutivi. Durante la prova, ho raggiunto 7 ore di display attivo dopo 36 ore dall’ultima ricarica con un utilizzo medio-alto e frequenza di aggiornamento automatica attiva. Con un uso più intenso si riuscirà a superare sempre la prima giornata.

Completissima la connettività: supporto 5G, dual-SIM, memoria espandibile, Wi-Fi ac dual band, Bluetooth 5.1, jack audio da 3,5 mm, NFC, radio FM e A-GPS, GLONASS, GALILEO, BDS, LTEEP, SUPL. Insomma, nessun assente. La parte software è affidata Android 10 in versione quasi stock con le poche e utili personalizzazioni a cui Motorola ci ha abituati.

Da migliorare invece la resa del comparto fotografico. Sul retro, il sensore principale da 48 Megapixel (f/1.8) è abbinato a un grandangolare da 8 Megapixel (f/2.2), un sensore macro da 5 Megapixel (f/2.2) e un ultimo da 2 Megapixel (f/2.2) per raccogliere le informazioni sulla profondità di campo. Come si comportano tutte queste fotocamere? Non benissimo.

Come sempre, ho trovato poco utile il sensore macro che crea scatti ravvicinati meno definiti rispetto a quelli fatti da vicino con la fotocamera principale. Quest’ultima riesce a tirare fuori degli scatti con colori molto vicini alla realtà e una discreta dose di dettagli, in ottime condizioni di illuminazione. In generale, l’ho trovata un po’ sottotono rispetto alla concorrenza che – quest’anno – ha alzato un po’ il livello.

Il grandangolare invece tende a togliere vividezza ai colori e si nota più rumore, rispetto alle foto scattate con la fotocamera da 48 Megapixel, soprattutto nelle parti più esterne. Il verde della chioma degli alberi, per esempio, risulta molto impastato. Inoltre, non è possibile sfruttare il grandangolare per i video. Il risultato generale, poi, cala drasticamente in notturna con un evidente effetto acquerello. La modalità Notte riesce in alcuni casi a migliorare un po’ il risultato ma non aspettatevi miracoli. Insomma, Motorola ha ancora molto da lavorare sotto questo punto di vista.

Frontalmente, invece, troviamo un sensore principale da 16 Megapixel abbinato a un grandangolare da 8 Megapixel. La scelta di mettere a disposizione un sensore con un angolo di visione più ampio anche sulla parte frontale è apprezzabile. Il discorso è analogo a quello fatto per il comparto fotografico posteriore. I volti perdono molti dettagli e si nota in ogni occasione la presenza di rumore digitale. In ogni caso, non si allontana molto dai risultati ottenuti dagli smartphone venduti a circa 200 euro.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

Moto G 5G Plus è un buon prodotto da acquistare se venduto a una cifra che resta intorno ai 200 euro. Il prezzo di lancio di 399 euro è un po’ elevato per quelle che sono le reali prestazioni del dispositivo. Ad ogni modo, credo che sia un prodotto da tenere in considerazione per chi desidera avere uno smartphone 5G senza spendere cifre elevate. Le alternative ci sono e tra queste menzioniamo Xiaomi Mi 10T Lite e Realme 7 5G, la cui variazione di prezzo potrebbe far propendere verso l’uno o verso l’altro.

I 4 GB di RAM non rendono onore a uno smartphone che offre una grandissima autonomia, un buon display nonostante sia un IPS LCD, un software pulito e altri elementi che stanno diventando sempre meno scontati come il jack audio da 3,5 mm e la possibilità di espansione della memoria. Come detto, non è esente da difetti ma potrebbe dire la sua in un momento in cui il prezzo degli smartphone è sempre più tirato verso l’alto.

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