Il 31 dicembre 2018, quindi ormai più di 1 anno fa, è entrata in vigore la delibera AGCOM relativa a Modem Libero. Una piccola rivoluzione che permette ai consumatori di scegliere quale modem utilizzare per la connessione Internet casalinga, senza dipendere da imposizioni da parte dell'operatore. Da ricordare che esiste un regolamento europeo che già definiva questa libertà (direttiva europea n. 2015/2120), ma è stata necessaria una battaglia tutta italiana per estendere questi diritti anche nel Bel Paese.
In questi mesi siamo stati contattati da molti utenti che ci hanno raccontato le loro vicissitudini con gli operatori italiani. Le lamentele principali che abbiamo raccolto riguardano la ancora poca trasparenza sulla questione, le informazioni frammentarie che vengono date e, in alcuni casi, il rifiuto di offrire soluzioni di connettività senza modem incluso. Abbiamo quindi contattato AGCOM per chiedere informazioni sulla situazione attuale e consigli su come comportarsi se gli operatori si rifiutano di seguire le regole della delibera. Mario Staderini - Direttore della Tutela dei Consumatori - e Camilla Sebastiani - Direttore Sviluppo dei servizi digitali e della Rete - hanno risposto alle domande dell'intervista qui di seguito.
Modem Libero, l'intervista ad AGCOM
Sono ormai passati molti mesi dall’entrata in vigore della delibera conosciuta anche come “Modem Libero”. Tutti gli operatori si sono adeguati o vi risulta ci sia ancora qualche resistenza ? (sia come offerta che come comunicazione dei parametri di connessione)
Riceviamo messaggi da alcuni utenti che si sentono rispondere dagli addetti ai call center che “è necessario prendere il loro modem, perché gli altri non funzionano a dovere e potrebbero avere problemi”. Vi risultano situazioni in cui tale affermazione possa essere vera?
[NdR] Il modello è scaricabile da questo link, è necessario Acrobat Reader (scaricabile da questo link), in quanto il modello .pdf integra degli automatismi per il controllo della correttezza / completezza dei dati inseriti.
Molti utenti denunciano invece l’impossibilità di terminare il contratto poiché gli viene chiesto di “pagare tutte le rate restanti del modem”. Ciò non va contro l’articolo 5 (1a e 1b) della delibera?
Esistono situazioni in cui gli utenti non possono recedere senza dover pagare il modem? Che consigli possiamo dare agli utenti che, interrogando i servizi clienti degli operatori, si sentono negare la possibilità di usare un proprio modem o di recedere dal contratto senza penali ?
La questione del “punto terminale della rete”, sta permettendo ad alcuni operatori di non mettersi a norma? Possiamo aspettarci problemi o ritardi?
Commento della redazione
La posizione di AGCOM è netta e va nella direzione di far rispettare la delibera del 31 dicembre 2018, senza possibilità di deroghe. Il problema principale attualmente riguarda l'articolo 5 della delibera, fermo in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato. Finché l'articolo non verrà discusso non c'è alcuna possibilità per gli utenti di trasformare i contratti attuali, in cui è presente un modem a pagamento, in contratti liberi da questa costrizione. Al momento non è stata comunicata alcuna data risolutiva.
Il 2019 ha comunque restituito dati confortanti, considerando che prima di Modem Libero non c'era praticamente alcuna possibilità di svincolarsi dall'imposizione del modem a pagamento. Staremo a vedere quella che sarà l'evoluzione della situazione e, soprattutto, la riposta degli operatori telefonici nel corso del 2020.