Microsoft avrebbe trovato una soluzione definitiva per poter inserire una fotocamera sotto al display Oled, senza incorrere in problemi di distorsione, colori falsati e cattiva definizione dell'immagine.
La società spiega come con un particolare tipo trasparenza applicata al display, unita a degli algoritmi di intelligenza artificiale, si possa ricavare una fotografia che non ha nulla da invidiare a quella catturata da un sensore classico posizionato in un notch o in un foro.
Ci sono varie aziende come Oppo, Xiaomi, TCL che stanno cercano una soluzione pratica per raggiungere questo risultato ma, attualmente, nessuno smartphone sul mercato la integra. Le aziende non sono nemmeno in grado di dirci quale prossimo loro dispositivo vanterà tale tecnologia.
Microsoft invece ha pensato di unire due aspetti che secondo lei sono fondamentali per raggiungere tale scopo: un display Oled che diventa un T-Oled ( T sta per trasparente) nella sezione dove è collocata la fotocamera anteriore e degli algoritmi di intelligenza artificiale che "ritoccano" la foto in tempo reale per darci un risultato finale ottimale.
L'idea sta già alla base dei display Oled con il sensore delle impronte digitali sotto al pannello. Se prendessimo il display in mano come singolo componente, nel punto dove va posizionato il dito si può vedere attraverso, chiaramente non nitidamente.
E' chiaro che un display - o una sua parte - non si possa rendere del tutto trasparente, i pixel devono pur esserci e non si possono nascondere. Fortunatamente la ricerca sta dando i suoi frutti e Microsoft ha individuato che la distorsione avviene sempre nelle medesime modalità, così che i "ritocchi" da applicare possano essere sempre grossomodo gli stessi.
Infine, tutta la teoria è applicata alla pratica con dei risultati concreti che Microsoft ci fa vedere, ovviamente per ora sono esempi realizzati in laboratorio.
Nella prima foto in alto vediamo come una fotocamera sotto un display T-Oled catturi una foto poco definita, impastata e priva di un dettagli sufficientemente buoni.
Nella seconda foto si vede come la prima sia corretta dagli algoritmi basati su rete neurale U-Net, in modo tale da paragonarla ad una catturata da un sensore classico posizionato in un foro o in un notch.
Insomma, anche Microsoft ci prova e ci illustra una soluzione valida per poter finalmente portare la tecnologia sul mercato di massa. Fermo restando ci siano anche altre aziende che la stanno brevettando, quale sarà quella più utilizzata? Nel 2021 sicuramente avremo la risposta, magari con Surface Duo 2.
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