Micro-USB e Lightning sono attualmente i connettori di carica per smartphone più diffusi al mondo. Una componente estremamente esposta al danneggiamento, a causa di diversi fattori intrinsechi o derivati dal comportamento degli utenti. In attesa della diffusione su larga scala delle USB Type-C che avverrà a breve, abbiamo fatto il punto della situazione con Giuliano P., tecnico specializzato a capo del centro assistenza Mr.Robots in provincia di Bari.
I connettori di carica, una vera manna per i centri assistenza
"Ho prestato servizio in diversi centri assistenza. In ognuno di essi, la riparazione dei connettori di carica degli smartphone ha sempre rappresentato uno dei core business. Si tratta, in senso assoluto, del principale problema riscontrato nel tempo dagli utenti. Le ragioni sono molteplici, come l'inserimento nel verso opposto del cavetto nella micro-USB, che spessissimo causa la rottura del connettore. In generale, si tratta di una componentistica estremamente esposta al deterioramento" ha spiegato Giuliano.
I connettori micro-USB presenti negli smartphone appartengono alla tipologia B, e sono divenuti lo standard nel settore a partire da giugno del 2011. È stata l'Unione Europea a chiederlo al fine di ridurre i rifiuti elettronici, derivati dall'esistenza di decine di caricatori e cavetti diversi, che venivano buttati via con il passaggio a un nuovo cellulare.
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I vari produttori si sono velocemente uniformati, e il connettore Micro-USB tipo B è divenuto rapidamente il connettore di carica per smartphone più diffuso al mondo. A partire dal 2014 è stato ufficializzato il nuovo standard USB Type-C, che sta piano piano prendendo piede. I principali top gamma Android di questa prima parte del 2017, sono equipaggiati proprio con questo nuovo connettore.
Diversa la situazione in casa Apple. L'azienda di Cupertino, come spesso accade in tanti ambiti, ha deciso da sempre di distinguersi in questo settore. Inizialmente lo standard è stato il celebre connettore a 30 pin, divenuto una sorta di marchio di fabbrica per iPod e iPhone, che ha di fatto alimentato un vero e proprio settore parallelo dedicato agli accessori.
Con la presentazione di iPhone 5, Apple ha deciso di introdurre il connettore Lightning. Inizialmente accolto tra le proteste, soprattutto per il costo elevato degli adattatori con lo standard a 30 pin, è stato piano piano apprezzato dagli utenti anche grazie all'ingresso reversibile, una grande comodità nell'utilizzo quotidiano.
La riparazione dei connettori Micro-USB e Lightning
"Probabilmente io per primo ho utilizzato impropriamente il verbo riparare in relazione ai connettori di carica degli smartphone. Sono davvero isolati i casi in cui si procede alla riparazione della porta micro-USB o Lightning. Visti i costi e le dimensioni, quasi sempre avviene la sostituzione della componente" ha precisato il tecnico.
Proprio la questione dei costi rappresenta un aspetto centrale su cui poter esplicare le differenze, in termini di assistenza, tra le micro-USB e i connettori Lightning. I prezzi al pubblico per la sostituzione si attestano intorno ai 25 euro per lo standard Android e ai 30 euro per quello iOS. Tutto questo nonostante la procedura sia decisamente più complessa per il primo.
"Partiamo dal presupposto che la sostituzione dei connettori di carica sia ormai diventata una procedura di routine. Chiarito questo aspetto, non ci sono dubbi sul fatto che l'intervento sulle micro-USB sia più complesso rispetto al Lightning. Questo perché, quasi sempre, si tratta di una componente saldata direttamente sulla scheda logica. Dunque, per poter essere sostituita, occorrerà estrarre la scheda logica e operare una dissaldatura e successiva saldatura del nuovo connettore" ci ha spiegato Giuliano.
Per poter dissaldare il connettore su questi dispositivi bisogna portare il materiale che funge da conduttore e fissa lo stesso alla scheda madre alla temperatura di fusione, di solito oscillante tra i 330° e i 400° centigradi. Ovviamente questo porterà anche i componenti nelle immediate vicinanze del connettore alla temperatura di fusione quindi in una situazione di mobilità e di rischio di rottura dovuta al surriscaldamento.
Ci sono casi però in cui il connettore micro-USB è collocato su una piccola basetta che è connessa alla scheda madre con un "FLEX". In questi casi la sostituzione è più rapida e meno complicata, anche se molto spesso le dimensioni della scocca implicano comunque il completo smontaggio della scheda logica.
"Per la porta Lightning, la situazione è molto diversa. Apple ha infatti creato un'unica componente che, oltre a comprendere il connettore di carica, integra anche jack delle cuffie e microfono, e si aggancia con un meccanismo a clip. Il componente si sostituisce molto più facilmente quindi, ma ha un costo alla fonte superiore integrando più elementi. Ecco spiegata la differenza di prezzo per la sostituzione, almeno nel mio centro assistenza" ha precisato il tecnico.
Anche per alcuni modelli di iPhone però viene spesso rimossa per comodità la scheda logica. È il caso della serie 5, la prima a integrare il connettore Lightning, racchiuso in dimensioni più risicate rispetto alla scocca utilizzata a partire dalla serie 6. Un quadro complesso dunque, che richiede una precisa valutazione a seconda degli specifici modelli.
In generale però, i connettori micro-USB risultano maggiormente esposti al deterioramento. Innanzitutto perché integrano una piccola linguetta che entra dentro il cavetto con l'inserimento dello stesso. Un meccanismo che, sollecitato tutti i giorni, può portare all'usura della stessa. Senza dimenticare l'ingresso non reversibile e i fenomeni di ossidazione per i connettori saldati direttamente sulla scheda madre.
Nei connettori Lightning invece, sono i cavetti a integrare questa piccola linguetta che entra dentro la porta. Non a caso, negli iPhone, sono proprio i cavetti a essere maggiormente esposti al deterioramento, considerando tra l'altro come, a differenza di quelli per la Micro-USB, abbiano i contatti a vista.
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Al di là comunque di questi dettagli, basta essenzialmente un dato per comprendere come questa componente degli smartphone rappresenti un'enorme fonte di guadagno per i centri assistenza. Prendendo in considerazione i costi dei pezzi originali, un connettore micro-USB ha un prezzo, presso i fornitori, compreso tra i 2 e i 3 euro. Una cifra che sale a 10/12 euro per l'intera componente Apple. Il tutto in attesa della diffusione dello standard USB Type-C, che potrebbe essere adottato negli smartphone anche dall'azienda di Cupertino.