Mercato smartphone: gli analisti prevedono un calo del 19% nel primo trimestre del 2019

Secondo gli analisti della banca svizzera Credit Suisse, il mercato smartphone subirà un calo del 19% nel primo trimestre del 2019 raggiungendo i livelli del 2013.

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a cura di Lucia Massaro

Secondo gli analisti di Credit Suisse, la produzione globale degli smartphone subirà un calo del 19% nel primo trimestre del 2019, raggiungendo i livelli del 2013. È questo l’allarme che è stato lanciato in una nota per gli investitori dalla banca svizzera. Non è una previsione che sorprende. I primi sintomi si sono avuti con Apple e Samsung che hanno visto i propri ricavi scendere rispetto agli anni precedenti.

L’aspetto più preoccupante è che – sempre secondo Credit Suisse – non si vede ancora la luce in fondo al tunnel e che dunque la cosa potrebbe peggiorare anno dopo anno. A conferma di ciò, c’è appunto la stima che prevede una produzione nel primo trimestre di solo 289 milioni di unità a livello globale, la stessa unità registrata nel lontano 2013, anno precedente al boom del mercato smartphone.  

Per gli analisti, il 2018 dovrebbe essersi concluso con 357 milioni di unità spedite, cioè con un calo del 3% su base annua. Le cause potrebbero essere diverse. A giocare un ruolo importante c’è – anche secondo Apple - il calo delle vendite in un mercato esteso come quello cinese. A pagarne le spese non sarà solo il colosso di Cupertino, ma tutti i principali produttori di dispositivi mobili.

La diminuzione delle vendite, infatti, non riguarderebbe solamente la Cina, ma anche altri mercati che sembrano essere saturi per vari motivi: mancanza di innovazione, smartphone troppo simili tra loro, prezzi elevati e tempi di sostituzione dello smartphone più lunghi. Infatti, secondo un rapporto di ottobre del Pew Research Center il 95% degli adulti americani possiede e utilizza uno smartphone.

Ciò significa che c’è davvero poco spazio per aumentare le vendite in un mercato in cui tutti hanno già ciò che viene proposto. La soluzione, forse, potrebbe essere concentrarsi davvero sull'innovazione e sulla creazione di prodotti utili e diversi che soddisfino le esigenze degli utenti, cercando – d’altra parte – di ridurre al minimo sia i costi di produzione che i prezzi di vendita che hanno ormai raggiunto livelli troppo alti.160

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