L'Occidente non vuole Huawei e l'azienda fa da sé, P70 avrà una fotocamera unica

Huawei sta progettando in casa nuovi sensori per fotocamera per il P70, adattandosi alle sanzioni e puntando all'autosufficienza.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Huawei, il gigante tecnologico cinese, è noto per il suo approccio innovativo e la sua capacità di adattarsi alle circostanze più difficili. Ad agosto, l'azienda ha presentato il suo primo smartphone 5G in tre anni, il Mate 60 Pro, sfidando le sanzioni statunitensi e sfruttando SMIC, la più grande fonderia cinese, per procurarsi il SoC Kirin 9000s 5G a 7nm. Ora si vocifera di un'altra mossa coraggiosa da parte del brand: progettare e produrre internamente i sensori delle fotocamere CMOS per la sua prossima serie di smartphone flagship P70, la quale dovrebbe debuttare all'inizio del prossimo anno.

La scelta di Huawei di produrre i propri sensori per fotocamere è dovuta alla recente rottura della partnership con Sony, un rinomato fornitore di sensori per fotocamere. La decisione di Sony di interrompere i rapporti con Huawei ha costretto il gigante tecnologico a cercare soluzioni alternative. Questa mossa è particolarmente significativa per la serie P di Huawei, rinomata per la sua attenzione alla fotografia. Le fotocamere di Huawei hanno sempre ricevuto recensioni entusiastiche, rendendo questa transizione un momento cruciale per l'azienda.

In passato, Huawei si affidava a fornitori esterni come Sony e Samsung per i sensori delle fotocamere, come fanno molti produttori di smartphone. Persino Apple, famosa per la progettazione dei propri processori applicativi, si rivolge a Sony per la maggior parte dei suoi sensori per fotocamere.

Il viaggio di Huawei nella produzione interna si estende oltre i sensori delle fotocamere. L'anno scorso l'azienda ha perso la partnership con Leica, portando alla creazione del suo sistema fotografico per smartphone, XMAGE. Questa iniziativa riflette l'ambizione di Huawei di ottenere il pieno controllo sui propri ecosistemi hardware e software. L'azienda ha inoltre sviluppato HarmonyOS, una solida alternativa ad Android, e i suoi Huawei Mobile Services, che comprendono HMS Core e altri servizi chiave.

Il percorso di Huawei verso l'autosufficienza è stato in gran parte obbligato dalle sanzioni statunitensi che limitano l'accesso ai chip di ultima generazione. Mentre un tempo era il secondo cliente di TSMC dopo Apple, la dipendenza di Huawei dalla tecnologia americana si è spostata verso partnership nazionali, come SMIC. Queste mosse strategiche sono fondamentali per la rinascita dell'azienda nel settore altamente competitivo degli smartphone.

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