Light Phone 2 è il progetto di una start up statunitense con sede a Brooklyn. Si tratta di un telefono che - di fatto - si propone di raggiungere un obiettivo che sembra praticamente impossibile oggi: aiutare la gente a disintossicarsi dagli smartphone. Com'è facilmente intuibile dal nome, siamo difronte alla seconda generazione di questo dispositivo, visto che la prima ha debuttato nell'ormai lontano 2015.
In questa seconda generazione la start up ha mantenuto il design minimalista del modello precedente. È scomparso però il tastierino numero a 10 cifre illuminato a favore di un display touch E-Ink. Il sistema operativo, LightOS, altro non è che una versione modificata di Android, estremamente limitata con la logica di poter solo inviare messaggi di testo, ricevere telefonate e indicazioni stradali. C'è comunque il supporto alla rete 4G, una porta USB-C per la ricarica della batteria da 500 mAh, la connettività Wi-Fi, il jack audio da 3.5 mm.
La scocca è realizzata in alluminio anodizzato ed è disponibile in due varianti cromatiche: nero e bianco. Tutto è mosso dal processore MSM8909W di Qualcomm, per intenderci lo stesso visto a bordo del Huawei Watch 2. Nel caso del Light Phone 2 però è accoppiato a 1 Gigabyte di RAM e a 8 Gigabyte di memoria interna. Il peso è di appena 80 grammi, mentre le dimensioni sono contenute. Si parla infatti di 91 x 55 x 8.75 mm, molto lontane da quella che solitamente è la grandezza standard di un moderno smartphone.
Light Phone 2 arriva peraltro sul mercato - dopo aver superato la campagna di crowfounding - in un momento in cui il tema dell'utilizzo eccessivo degli smartphone è estremamente caldo. Basti pensare come sia Android che iOS abbiano introdotto nelle loro release più recenti delle specifiche funzionalità per controllare il tempo trascorso a utilizzare il proprio telefono cellulare, specie in relazione ai social e alle app di messaggistica instantanea come WhatsApp e Facebook Messenger.
Non a caso, il Light Phone di prima generazione è stato un piccolo successo commerciale. La start up ha infatti annunciato di averne venduti oltre 10.000 in 50 paesi, e l'obiettivo con questa seconda generazione è di fare ancora meglio. I preordini del nuovo modello sono partiti a marzo 2018 (all'epoca in fase di crowfounding) al prezzo di 250 dollari, mentre adesso ne servono 300 per portarselo a casa. Un progetto senza dubbio ambizioso che, quantomeno, cerca di differenziarsi rispetto a quanto offerto solitamente dal mercato.
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