LG ha intentato una causa, in Germania, contro TCL accusandola di aver violato tre dei suoi brevetti relativi alle reti 4G LTE per dispositivi mobili. Le violazioni contestate riguardano tre aree chiave: la riduzione della perdita di trasmissione dei pacchetti, riduzione delle interferenze nel processo di sincronizzazione e controllo del timer per la sincronizzazione degli upload.
Il produttore sudcoreano afferma di aver cercato di contattare TCL per risolvere la controversia, ma che alla fine è stato costretto a procedere per vie legali. Non è la prima causa intentata da LG in questo ambito. Lo scorso anno, è toccata a Wiko e nel 2017 a BLU. Nel primo caso, i giudici si sono espressi a favore dell’azienda asiatica, mentre nel secondo caso, c’è stato un accordo di licenza tra le due parti.
"LG ha da tempo investito molto nell'innovazione LTE e quando diventa necessario, prendiamo provvedimenti per proteggere questi importanti beni", ha dichiarato Jeon Saeng-Gyu, Vicepresidente esecutivo del Centro di proprietà intellettuale di LG. “In qualità di leader nella tecnologia LTE, abbiamo la responsabilità di garantire che la concorrenza nel settore avvenga in modo equo e legale. Queste azioni legali hanno lo scopo di proteggere i nostri investimenti e sfidare l'uso illegale dei nostri beni vitali e salvaguardare la competitività del settore per l'innovazione futura ".
Nella nota diffusa della società, inoltre, si legge che secondo TechIPm (società di ricerca e consulenza in materia di proprietà intellettuale) LG è l’azienda che ha rilasciato più brevetti relativi alla tecnologia 4G LTE e LTE-A nel periodo compreso tra il 2012 e il 2016. Strada che sta continuando a percorrere per il 5G, dove – per IPLytics – sembra possedere già l’11% dei brevetti standard rilasciati fino ad oggi.
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