Anche l'Europa avrà il suo Starlink: L'UE ha firmato un accordo per la costellazione IRIS² di 290 satelliti di comunicazione, che opererà in orbita media e bassa. Il progetto, del valore di 10,6 miliardi di euro, mira a fornire connettività sicura a utenti governativi, aziende private e cittadini europei entro il 2030, portando internet ad alta velocità anche in zone isolate, dove le classiche connessioni non arrivano.
Il contratto di concessione di 12 anni è stato assegnato a SpaceRISE, un consorzio guidato da operatori satellitari europei come SES, Eutelsat e Hispasat, con il supporto di subappaltatori come Airbus e Deutsche Telekom. IRIS² sta per "Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security by Satellite".
Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, ha dichiarato:
"Questa costellazione all'avanguardia proteggerà le nostre infrastrutture critiche, collegherà le nostre aree più remote e aumenterà l'autonomia strategica dell'Europa. Collaborando con il consorzio SpaceRISE, stiamo dimostrando il potere della collaborazione pubblico-privato per guidare l'innovazione e portare benefici tangibili a tutti gli europei".
Il progetto IRIS² è un ovvio concorrente di Starlink, che dal 2017 ad oggi ha già lanciato circa 7.000 satelliti, molti più dei 290 con cui partirà il progetto europeo. Jessica Rosenworcel, presidente della FCC, ha recentemente espresso il desiderio di vedere più concorrenza nel settore, affermando che "la nostra economia non beneficia dei monopoli" e che "ogni mercato delle comunicazioni con concorrenza è forte, vediamo prezzi più bassi e più innovazione, e onestamente, lo spazio non dovrebbe fare eccezione". Di certo il lancio di IRIS² la farà felice, anche se probabilmente ci vorrà tempo prima di impensierire davvero il progetto di Elon Musk, che può contare su diversi anni di vantaggio.