Il Digital Markets Act (DMA) dell'Unione Europea ha scatenato un cambio significativo nel panorama dei browser web, con gli utenti che abbandonano sempre più spesso Safari in favore di alternative indipendenti e più orientate alla privacy.
Prima dell'entrata in vigore del DMA, i giganti del settore tecnologico, come Google e Apple, avevano il potere di limitare le scelte degli utenti riguardo ai browser predefiniti sui propri dispositivi, rendendo difficile o persino impossibile cambiare le impostazioni predefinite. Tuttavia, il DMA ha imposto nuove regole, richiedendo ai di semplificare il processo di cambio dei browser predefiniti, allo scopo di promuovere una maggiore concorrenza e fornire agli utenti più opzioni tra cui scegliere.
Questo cambiamento ha portato a un aumento importante nell'adozione di browser web alternativi, che promettono una maggiore attenzione alla privacy e un'esperienza di navigazione più personalizzata. Secondo Reuters, che ha raccolto dati da diverse fonti, molti utenti dell'UE stanno optando per browser come Aloha, Vivaldi, Opera, Brave e DuckDuckGo dopo che è stata offerta loro l'opportunità di scegliere.
Aloha Browser, con sede a Cipro, ha registrato un aumento impressionante del 250% nel numero di utenti nell'UE solo nel mese successivo all'entrata in vigore del DMA. Questo browser ha visto una triplicazione degli utenti in Belgio nello stesso periodo. Le aziende di browser indipendenti stanno ottenendo un successo significativo grazie alla loro promessa di rispetto della privacy e dell'anonimato degli utenti, incuriosendo chi cerca un'esperienza di navigazione più sicura e personalizzata.
Tuttavia, alcune aziende hanno criticato Apple e Google per avere reso ancora difficile il cambiamento dei browser predefiniti, nonostante le nuove disposizioni del DMA. Ad esempio, Jon Stephenson von Tetzchner, CEO di Vivaldi, ha criticato Apple per un processo di sostituzione dei browser predefiniti così contorto da rendere più facile scegliere Safari rispetto ad altre alternative.
Ciononostante, l'entrata in vigore del DMA ha portato a un cambiamento nel comportamento degli utenti riguardo alla scelta del browser, con una maggiore adozione di alternative indipendenti e orientate alla privacy.