Il progetto di rinnovamento urbano che prevede l’installazione di 468 cabine telefoniche digitali a Milano, promosso da TIM in collaborazione con Urban Vision, è sospeso a seguito di un ricorso presentato dal concorrente Igp Decaux e dalle associazioni dei pubblicitari. Questi ultimi contendono la decisione del Comune di affidare il progetto a TIM senza una gara pubblica per lo sfruttamento degli spazi pubblicitari integrati.
Le nuove cabine, descritte come "postazioni intelligenti", dovrebbero offrire diversi servizi innovativi alla collettività, quali telefonia gratuita, infotainment, ricarica di smartphone, pagamenti digitali e ticketing. Saranno dotate anche di un tasto "Women+" per la sicurezza delle donne, consentendo di segnalare situazioni di pericolo e richiedere aiuto attraverso una connessione diretta con le autorità.
Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) deve ora decidere su questa disputa, influenzando non solamente l'area milanese dove le cabine dovrebbero sorgere, ma potenzialmente anche altre 13 grandi città italiane designate per un analogo aggiornamento. La decisione, prevista per la primavera, determinerà la continuazione o meno del progetto.
Oltre all'aspetto legale, c'è una questione di collocazione delle cabine: il Comune sostiene che debbano rimanere nelle attuali ubicazioni, mentre i progettisti di TIM desiderano spostarle in zone con maggiore visibilità pubblicitaria. Questo contrasto avvalora l'importanza strategica delle posizioni, essenziali per la loro funzionalità pubblicitaria e di servizio.
Finché la situazione non verrà chiarita dal giudizio del TAR, e potenzialmente dal successivo appello al Consiglio di Stato, il futuro delle cabine telefoniche digitali resta incerto. La loro capacità di servire efficacemente la comunità dipenderà dalle risoluzioni legali che seguono, con la speranza di poter promuovere un avanzamento qualitativo nell'infrastruttura urbana di Milano e oltre.