L'App Store si sdoppia per adeguarsi all'UE

Apple divide l'App Store: una sezione per l'UE e una per il resto del mondo, in maniera tale da adeguarsi alle norme europee.

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a cura di Andrea Maiellano

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Apple ha annunciato una riorganizzazione della sua divisione App Store per rispondere alle pressioni normative dell'Unione Europea.

La notizia, riportata da Bloomberg citando fonti anonime, è stata confermata da Matt Fischer, responsabile dell'App Store, che ha colto l'occasione per annunciare pubblicamente il suo ritiro.

Per poter fronteggiare correttamente le numerose normative introdotte in Europa, Apple ha diviso l'App Store

La ristrutturazione prevede la divisione in due team distinti: uno continuerà a sviluppare il negozio iOS di Apple, mentre l'altro supervisionerà gli app store alternativi di terze parti sulla piattaforma, come il recente Epic Games Store mobile.

Carson Oliver, senior director dell'App Store business management, guiderà il team principale dell'App Store. Ann Thai, attualmente direttore mondiale dei prodotti dell'App Store, dirigerà invece il team responsabile della distribuzione di app alternative.

Questa riorganizzazione è una diretta conseguenza delle nuove regole imposte dall'Unione Europea ad Apple. Il Digital Markets Act (DMA) obbliga i "gatekeeper" come Apple a consentire la presenza di app store di terze parti sulle proprie piattaforme e a permettere agli sviluppatori di informare i clienti su opzioni di acquisto alternative.

In risposta a queste pressioni, Apple ha introdotto nuove politiche finanziarie. Gli sviluppatori dovranno pagare 0,50 euro per ogni installazione dopo il primo milione all'anno. Inoltre, l'azienda addebiterà il 20% sulle vendite effettuate tramite link esterni al proprio store.

Queste mosse hanno attirato l'attenzione della Commissione europea, la quale lo scorso giugno ha accusato Apple di violare il DMA, sostenendo che l'azienda impedisce agli sviluppatori di "indirizzare liberamente i consumatori verso canali alternativi per offerte e contenuti".

L'autorità di regolamentazione ha anche avviato un'indagine sulle nuove tariffe di Apple, temendo che possano compromettere gli sforzi per creare alternative all'App Store.

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