La Rai ha dato il via alla prima sperimentazione su larga scala della nuova piattaforma di trasmissione televisiva mediante lo standard 5G Broadcast, come definito nel Contratto di Servizio tra Rai e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L'esperimento, avviato il 4 novembre nelle aree metropolitane di Roma e Torino, mira a testare la trasmissione di segnali televisivi "free to air" che non necessitano di una connessione dati mobile tradizionale.
Questa tecnologia consente l'invio di contenuti ad alta qualità e bassa latenza direttamente a dispositivi capaci di ricevere il segnale 5G, inclusi smartphone, tablet e anche veicoli dotati di sistemi infotelematici. Grazie all'uso delle frequenze broadcast in banda UHF, allocate sperimentalmente dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l'iniziativa punta a rivoluzionare il modo in cui il contenuto televisivo viene ricevuto e fruito dai consumatori.
La sperimentazione, realizzata con la collaborazione di Rai Way, permetterà alla Rai di effettuare approfondite analisi sulla qualità di ricezione dei programmi TV in diretta e di adattare le trasmissioni per le specifiche esigenze del broadcast 5G "free to air", una novità che potrebbe cambiare drasticamente l'accesso ai contenuti media.
L'esperimento riguarderà inizialmente solo Roma e Torino ma, entro la fine dell'anno corrente, è prevista l'espansione verso altre aree metropolitane italiane nel 2025. Questo passaggio rappresenta un significativo avanzamento tecnologico, offrendo persino agli sviluppatori di dispositivi mobili l'opportunità di testare e ottimizzare i propri prodotti per sfruttare appieno le potenzialità del 5G Broadcast.
La Rai e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy si dichiarano ottimisti riguardo al potenziale di questa tecnologia di disgregare il tradizionale paradigma di trasmissione e ricezione di contenuti multimedia, ponendo le basi per un nuovo standard nel settore delle comunicazioni e dell'informazione.
La televisione e la tecnologia hanno avuto percorso lungo e intrecciato, influenzandosi a vicenda nel corso degli anni. Dall'invenzione del telegrafo nel diciannovesimo secolo, l'umanità ha assistito a una rapida evoluzione delle tecnologie di comunicazione, culminata nell'era digitale che stiamo vivendo. Uno dei punti di svolta più significativi è stata l'introduzione della televisione a colori negli anni '50, che ha trasformato il modo in cui le persone consumavano contenuti visivi.
Con l'avvento di Internet e dei dispositivi mobili nell'ultimo quarto del ventesimo secolo, le modalità di trasmissione e ricezione dei contenuti mediatici hanno subito un'ulteriore trasformazione. Esattamente come il telegrafo e la televisione hanno rappresentato svolte tecnologiche del loro tempo, il 5G si pone oggi come il nuovo confine della connettività mobile.
Il 5G, infatti, non è solo una questione di velocità. Esso consente una latenza estremamente ridotta, facilitando così una gamma più ampia di applicazioni in tempo reale e migliorando l'esperienza utente in ambiti come il gaming online, la realtà aumentata e le connessioni tra veicoli autonomi.
Nonostante le sue implicazioni rivoluzionarie, l'introduzione della televisione a colori non fu accolta immediatamente con entusiasmo. Molte famiglie, soddisfatte del bianco e nero, tardarono a passare al colore, una riluttanza che potrebbe riflettersi oggi nella transizione da 4G a 5G, specialmente in aree con minore copertura tecnologica e investimenti infrastrutturali meno significativi.
In questo contesto di incessante evoluzione, l'iniziativa della RAI di sperimentare la trasmissione televisiva 5G rappresenta non solo un passo avanti tecnologico, ma anche un richiamo al dinamismo e all'adattabilità che caratterizzano la storia delle comunicazioni.