Con l'imminente lancio di Android 15 previsto nelle prossime settimane, è interessante osservare la distribuzione attuale delle versioni di Android, problema che affligge il sistema operativo di Google sin dall'alba dei tempi. Secondo i dati più recenti disponibili, Android 13 si attesta come la versione più diffusa, essendo presente su quasi il 21% dei dispositivi attivi nel 2024.
Queste statistiche provengono dai dispositivi Android che si sono collegati a Google Play Store in un periodo di sette giorni e sono accessibili agli sviluppatori tramite Android Studio. Google fornisce questi dati per aiutare gli sviluppatori a decidere quale versione minima di Android i loro app dovrebbero supportare, mostrando la distribuzione cumulativa delle varie versioni del sistema operativo.
I numeri del 1° maggio 2024 rivelano che la versione più recente, Android 14, è installata solo sul 13% dei dispositivi. Dal giugno del 2023, quando l'ultima raccolta dettagliata di dati è stata documentata, Android 13 ha visto un incremento superiore al 6% nella sua adozione, mentre Android 11, che era la versione più diffusa all'epoca, è sceso dal 23% al 19%. Anche Android 10 continua a essere presente su una quantità sorprendente di dispositivi, calando dal 17,8% al 13,6%. Stupisce che ancora oggi il 5,8% dei dispositivi abbia a bordo Android 8.0 Oreo e ben l'8,4% funzioni con Android 9.0 Pie.
La frequenza con cui Google aggiorna questi dati è variabile e non seguendo una tempistica specifica, risulta complicato determinare con precisione quanto sia avanzata l'adozione di Android 14 in vista del lancio di Android 15. Si spera che nei prossimi mesi possano essere disponibili aggiornamenti aggiuntivi. Se Android 14 è presente solo sul 13% dei dispositivi, però, significa che ad oggi l'87% dei device Android esegue ancora una versione non aggiornata del sistema operativo, numeri molto lontani dall'ecosistema di Apple.
Google ha posto molta enfasi sull'importanza degli aggiornamenti e ha cercato di semplificare al massimo il sistema di update per facilitare il lavoro di aggiornamento dei dispositivi ai vari OEM. Stando a queste statistiche, gli sforzi non sono serviti a molto.