Huawei sembra al lavoro per creare un proprio sistema operativo. Non è la prima volta che ne sentiamo parlare ma oggi arriva una conferma ufficiale. Il vice presidente della divisione prodotti – Bruce Lee – in un post sul social network cinese Weibo ha spiegato che l’OS è in fase di sviluppo.
Le motivazioni che hanno spinto l’azienda cinese a questo progetto tanto ambizioso quanto rischioso possono essere diverse. La più importante riguarda senza dubbio la volontà di volersi salvaguardare da ripercussioni e da azioni protezionistiche da parte del governo guidato da Donald Trump. Gli Stati Uniti, infatti, si sono mostrati più volte diffidenti nei confronti di Huawei accusata di spiare gli utenti occidentali per passare informazioni ai servizi segreti cinesi. Tra l’altro, la situazione tra USA e Cina rischia di precipitare proprio a causa di una notizia di qualche ora fa che vede coinvolta Meng Wanzhou – figlia del fondatore dell’azienda – arrestata in Canada per presunte violazioni alle sanzioni Usa contro l’Iran.
Recentemente, sarebbe stato anche chiesto agli alleati di non permettere al colosso di Shenzhen di implementare le reti 5G. La Nuova Zelanda, per esempio, ha vietato al principale operatore nazionale Spark di impiegare apparecchiature Huawei per lo sviluppo della rete 5G. il pensiero va subito al caso ZTE che a causa dell’embargo USA è stata sull’orlo del fallimento. Senza dimenticare il Defense Authorization Act con cui si impedisce alle agenzie governative statunitensi di acquistare apparecchiature provenienti da aziende cinesi.
In un contesto del genere, ha senso per il produttore cinese avere una valida alternativa in quanto grandi aziende come Google potrebbero seguire la stessa strada imposta da Trump. Anche se Android è open source – quindi non soggetto alle limitazioni dettate da un ipotetico blocco – la situazione cambia per i servizi di Google Play e dunque di tutte le app al suo interno. Infatti, il problema di un terzo sistema operativo è di trovare sviluppatori pronti a collaborare e ad adattare i propri prodotti al nuovo ecosistema.
In tal senso - come già detto in apertura - si tratta di un progetto ad alto rischio in quanto gli sviluppatori potrebbero non essere disposti a sostenere e a collaborare con Huawei. Basti pensare al fallimento del sistema operativo di Windows. D’altro canto, però, in caso di embargo Huawei non avrebbe davvero altra scelta.
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