"Come la famo, cor pizzico o senza pizzico?", diceva Mario Brega nell'atto di fare una punturina in Bianco, Rosso e Verdone. Perché quello "splendido" Jet Black dell'iPhone 7 sa davvero di puntura su una mela. Ma come? Ieri sera durante la presentazione stampa scorrevano immagini di una lavorazione fantascientifica per ottenere un nero super brillante.
Apple lo definisce "un processo straordinariamente preciso di anodizzazione e lucidatura in nove fasi". Brega rilancerebbe con una tipica espressione romana che tira in ballo la blasonatura del condottiero Bartolomeo Colleoni. E ancora "[...] il risultato è un nero così puro e così uniforme che non si sa dove finisce l'alluminio e dove inizia il vetro. Benvenuti nel lato oscuro".
E poi si scopre, guardando le note a piè pagina del sito Apple, che la "superficie è dura come quella degli altri prodotti Apple anodizzati, ma con l'uso la sua brillantezza potrebbe evidenziare microscopiche abrasioni".
Si riga più facilmente del normale. Il Jet Black si riga! Apple afferma a chiare lettere che "Se questo ti preoccupa, ti consigliamo di proteggere il tuo iPhone con una delle tante custodie disponibili".
Mai era successo che un produttore di smartphone avvertisse i suoi potenziali clienti di un rischio di tale portata. Per altro quella che potrebbe essere una semplice avvertenza riguarda un tratto distintivo del modello in questione.
Jet Black. Guardare ma non toccare. E se proprio bisogna. Almeno col pizzico.