Sotto alla scocca, A8
I nuovi iPhone sono dotati di un nuovo processore, il SoC A8 che secondo l'azienda è in grado di offrire il 25% di prestazioni in più rispetto al precedente A7 e il 50% di prestazioni in più nella parte grafica. Certamente Apple, passando al processo produttivo a 20nm di TSMC, è stata in grado d'impacchettare in una dimensione del die inferiore una grande quantità di transistor, circa 2 miliardi, il doppio rispetto a quelli dell'A7. Il design continua ad essere proprietario, un'evoluzione del core Cyclone dell'A7. La velocità di funzionamento aumenta di solo 100 Mhz, da 1.3 a 1.4 GHz.
Apple ha imbavagliato i suoi ingegneri, e permette solo al dipartimento marketing di parlare, e di conseguenza non abbiamo alcun comunicato ufficiale per le informazioni tecniche. Però Chipworks è stata in grado di fare la "radiografia" al nuovo chip, scoprendo alcuni dettagli interessanti. I core della GPU, che inizialmente si pensava fossero sei e che quindi Apple avesse optato per un PowerVR GX6650, si sono rivelati essere quattro, quindi all'interno dell'A8 c'è il modello GX6450, successore diretto del G6430 usato per il vecchio chip A7 dell'iPhone 5S.
C'è sempre una memoria cache SRAM di terzo livello, pari a 4 MB, che serve sia la GPU che la CPU. Secondo lo smontaggio effettuato da iFixit, si tratta della stessa memoria LPDDR3-1600 già usata in passato. Un confronto diretto tra le prestazioni della memoria tra A7 e A8 mostra un minimo incremento, a favore ovviamente di A8.
La dimensione del die grafico, come dicevo, è inferiore e passa dai 22,1 mm2 agli stimati 19,1 mm2, ma il design prevede maggiore complessità per la GPU. Anche la CPU è stata ridotta in dimensioni, di circa 5 mm2 in meno, così come il blocco della memoria.
Qui sotto potete vedere alcuni risultati dei benchmark che mettono a diretto confronto iPhone 6 (A8) con iPhone 5s (A7). Come vedete l'incremento di prestazioni che si denota è in media di circa il 20%, analizzando invece i risultati specifici soprattutto di Geekbench si notano cambiamenti nelle singole specialità che accelerano fino a circa il 30%. Lo stesso vale per la parte grafica, dove il nuovo chip può accedere ad alcune ottimizzazioni, sia dal punto di vista delle prestazioni, sia da quello dei consumi energetici. La sfida più grande in questo contesto è la possibilità, per gli sviluppatori, di usare le API Metal per creare i propri titoli e spremere maggiori prestazioni direttamente dal codice, anziché della potenza grezza dell'hardware.
Questo denota che il chip A8 è stato raffinato in tante piccole parti. Nonostante questo, non siamo davanti a un radicale cambiamento rispetto A7.
Dal punto di vista ergonomico, quindi lasciando da parte i numeri, iOS 8 su iPhone 6 è sempre fluido e reattivo, e l'esperienza è totalmente indolore. Non posso dire lo stesso per iPhone 6 Plus, che in alcuni momenti mostra una sorta di cattiva ottimizzazione del codice per uno schermo grande. Entreremo più nel dettaglio dopo un uso prolungato.