iPhone 17 Pro avrà un chip nettamente superiore ad iPhone 17 e Galaxy S26

Il futuro iPhone 17 Pro monterà un chip da 2nm secondo un recente report.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Un cambiamento significativo potrebbe interessare la prossima generazione di iPhone, con la possibilità che alcuni modelli della gamma iPhone 17 integrino chip prodotti con tecnologia a 2 nanometri. Si tratterebbe di un salto tecnologico notevole, considerando che gli attuali iPhone 16 montano processori basati sul processo produttivo a 3 nanometri di seconda generazione (N3E) di TSMC. Un aggiornamento che andrebbe oltre il previsto passaggio al processo N3P, ovvero la terza generazione a 3nm, inizialmente atteso per l'intera lineup del 2025. Questa innovazione rappresenterebbe una svolta nel settore, in quanto i miglioramenti più significativi in termini di performance ed efficienza energetica si verificano proprio con il passaggio a nodi di processo più avanzati.

Secondo quanto riportato da DIGITIMES, TSMC avvierà la produzione di massa dei chip a 2nm nella seconda metà dell'anno, con Apple che sarà il primo cliente a beneficiarne. La fonte suggerisce che non solo i modelli Pro della gamma iPhone 17, ma anche una delle due varianti standard – probabilmente l'iPhone 17 Air – monterà un chip basato su questa tecnologia all'avanguardia. Il modello base dovrebbe invece continuare a utilizzare processori a 3nm, principalmente a causa delle limitazioni produttive che caratterizzano il lancio di nuove tecnologie.

I vantaggi derivanti dall'adozione del processo a 2nm sono considerevoli: si parla di prestazioni fino al 15% superiori o un'efficienza energetica migliorata fino al 30% rispetto alla tecnologia a 3nm. Per gli utenti, questo potrebbe tradursi in un iPhone 17 Pro potenzialmente più veloce del 15% rispetto all'attuale A18 Pro montato sugli iPhone 16 Pro, con evidenti benefici sia nelle operazioni quotidiane che nell'esecuzione di applicazioni più complesse.

Questa indiscrezione risulta sorprendente se confrontata con le precedenti previsioni di analisti come Ming-Chi Kuo, che aveva indicato l'iPhone 18 come primo dispositivo Apple a montare un chip a 2nm. Altre fonti avevano addirittura limitato l'innovazione ai soli modelli Pro e Pro Max della generazione 2026. È importante sottolineare che DIGITIMES non ha sempre dimostrato precisione assoluta nelle sue anticipazioni, rendendo opportuno accogliere questa notizia con una certa cautela.

Un fattore determinante nella strategia di distribuzione dei nuovi chip riguarda i costi di produzione. La tecnologia a 2nm risulta infatti più costosa, giustificando così la sua implementazione principalmente nei modelli di fascia alta, dove il prezzo finale del dispositivo può meglio assorbire questo incremento. Si delinea quindi una strategia di differenziazione del prodotto basata non solo sulle funzionalità visibili, ma anche sull'architettura interna.

Anche in assenza del chip a 2nm, l'iPhone 17 Pro si preannuncia comunque come un aggiornamento significativo. Le indiscrezioni parlano di un nuovo design posteriore con una barra fotografica simile a quella dei Google Pixel, una fotocamera periscopica da 48MP e un rinnovato sistema operativo iOS 19. L'eventuale integrazione del chip a 2nm rappresenterebbe un ulteriore vantaggio competitivo rispetto ai principali concorrenti Android, come i Samsung Galaxy S26 che monteranno probabilmente processori a 3nm.

La corsa alla miniaturizzazione dei processi produttivi rimane uno degli aspetti più competitivi e tecnicamente sfidanti dell'industria dei semiconduttori. Con l'eventuale passaggio ai 2nm, Apple consoliderebbe la propria posizione di avanguardia tecnologica, rafforzando un ecosistema di dispositivi che fa dell'integrazione hardware-software il proprio punto di forza. Resta da vedere se le tempistiche di produzione consentiranno effettivamente questo salto generazionale già nel 2025, o se bisognerà attendere la generazione successiva di iPhone.

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