Pensavate che la crisi dei semiconduttori non avrebbe colpito anche Apple e la produzione della line up iPhone 13? Anche se la società si è assicurata una fornitura completa da parte di TSMC, ci sono altri fornitori che collaborano con Apple per l'approvvigionamento di altri componenti.
E quindi ecco che Apple è costretta a rivede i suoi piani di produzione. Se inizialmente furono programmati 90 milioni di iPhone 13 le stime ora sono sensibilmente al ribasso con un necessario taglio di circa 10 milioni di unità a causa di una fornitura di chip Texas Instruments e Broadcom che non sarà all'altezza di ciò che ci si aspettava.
Le due aziende sono importantissime perché forniscono ad Apple dei chip che controllano la gestione dell'alimentazione del display, il Face ID, lo scambio dati della connettività lightning ed altre vitali funzioni.
Prima ancora della presentazione ufficiale a settembre, il CEO Tim Cook si era espresso come preoccupato per la situazione legata alla carenza di chip e aveva affermato che Apple avrebbe messo in campo tutte le sue forze per mitigare o azzerare il problema.
Peccato che il problema non è economico, non si può comprare. Apple si può assicurare scorte in quantità ma non sono abbastanza e infatti è stata necessario un taglio alla produzione. Chiaramente è un problema che hanno anche altri produttori, non solo di smartphone, ma anche appartenenti al mondo informatico e dell'automotive.
Insomma, l'era degli iPhone 13 potrebbe avere qualche intoppo lungo il percorso. Già non è facilissimo acquistarlo, come avvenuto per il lancio di altri iPhone del passato. Nei prossimi mesi potrebbe essere ancora peggio con dei numeri che, all'inizio, dovevano soddisfare in maniera più netta domanda e offerta.
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