Internet ad alta velocità: Tim e FiberCop al centro delle nuove regole per la banda larga

Un provvedimento dell'Agcom ha stabilito nuove regole per garantire condizioni tecniche ed economiche eque e trasparenti nell'accesso alla rete fissa

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a cura di Andrea Maiellano

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Un provvedimento dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha stabilito nuove regole per garantire condizioni tecniche ed economiche eque e trasparenti nell'accesso alla rete fissa, in particolare riguardo alle infrastrutture della fibra ottica di Tim e della sua wholesale FiberCop.

Questo provvedimento, adottato con un voto favorevole dalla maggioranza del Consiglio di Agcom, si concentra sulla fornitura di servizi di accesso passivo sulla rete Ftth (Fiber-to-the-home), che include le tecnologie Full-Gpon, Semi-Gpon e P2p (point-to-point) su rete secondaria ed end-to-end.

Il termine "wholesale" indica la vendita all'ingrosso da parte di un'azienda a un'altra, o un ente di proprietà di un'azienda che si occupa di questa vendita.

L'obiettivo principale è garantire che le offerte di servizi di accesso alla rete, presentate da Tim e FiberCop e soggette all'approvazione dell'Autorità, siano equilibrate e non discriminatorie nei confronti degli operatori.

Questo approccio mira a promuovere la concorrenza nel settore delle telecomunicazioni, consentendo a più operatori di accedere alla rete di fibra ottica e offrire servizi ai consumatori.

La decisione dell'Agcom rappresenta una risposta alle evoluzioni del mercato, soprattutto nell'ambito della copertura delle reti in fibra degli operatori e delle vendite dei servizi. Inoltre, l'analisi dei mercati di accesso alla rete fissa è stata estesa a un orizzonte temporale quinquennale (2024-2028), garantendo maggiore stabilità e prevedibilità regolamentare.

Tuttavia, il provvedimento non è stato esente da critiche. La Commissaria Elisa Giomi ha espresso voto contrario, sollevando dubbi su alcuni aspetti della decisione. In particolare, si è evidenziata la necessità di valutare attentamente le implicazioni della vendita della rete di Tim a Kkr e il possibile impatto sulle dinamiche di mercato.

La banca di investimenti Intermonte ha commentato positivamente la decisione di Agcom, sottolineando i benefici che potrebbero derivare per Tim e FiberCop. Tuttavia, ha anche evidenziato la necessità di una valutazione approfondita delle conseguenze della vendita della rete di Tim sulla società di rete, controllata da Kkr e con una partecipazione del 20% dal Mef.

L'analisi condotta da Agcom ha individuato diverse aree del Paese con livelli diversi di concorrenza nel mercato dei servizi di accesso alla rete. In alcune aree, l'accesso alla rete di Tim è considerato competitivo e non è più soggetto a regolamentazione.

Tuttavia, in altre aree, Tim conserva una posizione di significativo potere di mercato, e quindi sono state previste misure correttive per garantire la concorrenza.

Inoltre, sono state stabilite nuove linee guida per le tariffe dei servizi di accesso alla rete di Tim, con un orientamento verso il costo e un incremento tariffario progressivo a partire dal 2025 per i servizi in rame e misto rame-fibra.

In conclusione, il provvedimento di Agcom rappresenta un importante passo in avanti verso un mercato delle telecomunicazioni più equo e competitivo, garantendo un accesso equo alla rete fissa e promuovendo l'innovazione e la concorrenza nel settore.

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