Influencer sotto pressione per promuovere i nuovi Pixel

Un recente scandalo ha coinvolto Google e il suo programma Team Pixel per influencer, dopo che l'azienda ha introdotto alcune clausole controverse.

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a cura di Andrea Maiellano

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Un recente scandalo ha coinvolto Google e il suo programma Team Pixel per influencer, dopo che l'azienda ha introdotto clausole controverse nell'accordo per la promozione dei nuovi smartphone Pixel 9.

Le nuove condizioni vietavano ai partecipanti di mostrare dispositivi concorrenti e minacciavano l'esclusione dal programma in caso di preferenza per altri marchi.

Non è il primo caso in cui un'azienda fa pressione agli influencer per promuovere i propri prodotti.

La vicenda ha sollevato un acceso dibattito sull'etica nel mondo degli influencer che trattano il settore tech e sui rapporti tra le aziende e questi ultimi.

The Verge ha confermato l'autenticità degli screenshot dell'accordo circolati online, che mostravano le clausole controverse. Molti creator hanno espresso frustrazione per dover scegliere tra l'accesso ai prodotti e la propria integrità professionale.

In risposta alle polemiche, Google ha specificato che il programma Team Pixel è separato dalle iniziative per stampa e recensori tech. Kayla Geier, responsabile comunicazione dell'azienda, ha dichiarato: "Abbiamo sbagliato con questo nuovo linguaggio apparso nel modulo #TeamPixel ieri, ed è stato rimosso".

L'azienda ha chiarito che i termini controversi non si applicano ai programmi ufficiali di recensione per le testate online, che continuano a seguire le loro rigorose politiche etiche.

Team Pixel è gestito dall'agenzia PR 1000heads e mira a fornire dispositivi in anteprima a influencer e fan per generare interesse, non effettuando alcun tipo di analisi ma limitandosi a promuovere il prodotto in cambio di una maggiore visibilità degli influencer facenti parte del programma.

Adam Matlock, che recensisce tech sul canale YouTube TechOdyssey, ha spiegato di aver aderito al programma anni fa perché permetteva di ottenere i telefoni in anticipo, un vantaggio significativo per i reviewer. In precedenza non c'erano obblighi oltre all'uso di hashtag come #teampixel per la trasparenza.

Kevin Nether, del canale The Tech Ninja, ha dichiarato di aver lasciato il programma a causa delle nuove clausole: "Come recensore di tecnologia, lavoro con molti marchi. Essere costretto a usare un solo prodotto non funziona per me".

L'episodio ha acceso i riflettori sulle zone grigie nel mondo degli influencer online. Mentre molti di questi sembrano seguire ancora degli standard etici rigorosi, non esistono linee guida uniformi e la trasparenza è spesso limitata. Per i consumatori può essere difficile distinguere un'opinione genuina di un influencer rispetto a dei contenuti di marketing.

La Federal Trade Commission sta cercando di arginare recensioni false e fuorvianti, ma la situazione resta complessa. Il caso Team Pixel non ha creato questi problemi, ma ne è un riflesso emblematico.

È importante sottolineare le differenze tra i vari programmi di Google:

  • Il programma ufficiale di recensione per la stampa non prevede clausole restrittive
  • Team Pixel è gestito da un'agenzia esterna e si rivolge a influencer e fan
  • I partecipanti a Team Pixel ricevono i dispositivi dopo il lancio ma prima della disponibilità pubblica

La vicenda evidenzia la necessità di maggiore chiarezza e trasparenza nei rapporti tra aziende tech e creator di contenuti. Mentre le grandi testate seguono politiche etiche consolidate, il mondo degli influencer resta una zona grigia che richiede regole più chiare a tutela dei consumatori.

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