Nel corso di una conferenza al Senato di oggi 31 Ottobre 2024, l'operatore di telefonia mobile Iliad Italia ha presentato due nuovi studi riguardanti l'impatto delle "offerte riservate" nel settore, evidenziando la necessità di un intervento legislativo per vietarle. Guidati da Benedetto Levi, Amministratore Delegato di Iliad, gli studi sono stati realizzati in collaborazione con eminenti accademici e si concentrano sui danni causati da queste pratiche al mercato e ai consumatori.
Secondo Iliad, le offerte riservate, comprendenti strategie come Operator Attack e winback, stanno causando un'erosione significativa del valore del mercato delle telecomunicazioni in Italia. Lo studio evidenzia una riduzione dei ricavi del settore del 36,3% dall'anno 2013 al 2023 e suggerisce che tali pratiche limitano gli investimenti necessari per innescare innovazioni tecnologiche come il 5G, compromettendo così il progresso e la competitività dell'intero settore.
Lo scopo di Iliad Italia con questi studi è di fornire evidenze concrete per sostenere il dibattito politico e regolatorio sulle telecomunicazioni, cercando di influenzare una maggiore regolamentazione delle offerte riservate, considerate distorsive per il mercato e dannose per i consumatori. Ovviamente, il fatto che molti operatori utilizzino offerte winback e Operator Attack contro iliad ha sicuramente avuto il suo peso.
“Il settore delle telco in Italia ha bisogno, oggi più che mai, di tre cose: investimenti, innovazione, trasparenza. Le ricerche presentate oggi dimostrano inequivocabilmente che le offerte riservate deprimono gli investimenti, scoraggiano l’innovazione, sono tutto tranne che trasparenti. Ormai è chiaro che non c’è nessuna valida ragione per non vietarle definitivamente, e questo è il mio auspicio” ha commentato Benedetto Levi, Amministratore Delegato di iliad.
Durante l'evento, diversi esperti hanno discusso delle conclusioni del primo studio condotto dai professori Cesare Pozzi, Domenico Lombardi e Davide Quaglione, che hanno delineato come le offerte riservate portino a condizioni disuguali nel mercato, beneficiando solo alcune categorie di utenti ed escludendone altre. Allo stesso modo, l'indagine di mercato realizzata da SWG ha rilevato che la maggioranza dei consumatori percepisce queste pratiche come confuse e ingannevoli, alimentando una crisi di fiducia nel settore.
A fronte di questi risultati, Alessandra Dragotto di SWG ha sottolineato la necessità di una regolazione più rigida per garantire una concorrenza equa e trasparente.
La ricerca ha anche sollevato preoccupazioni su meccanismi come le triangolazioni, dove i consumatori sono indotti a cambiare più operatori per accedere alle offerte migliori, complicando ulteriormente il panorama competitivo.
In chiusura dell'evento, rappresentanti politici come l'Onorevole Carmen Letizia Giorgianni e il Senatore Lorenzo Basso hanno espresso un sostegno alla proposta di un intervento legislativo più deciso contro le offerte riservate, evidenziando la volontà politica di scendere in campo contro queste pratiche.
Queste discussioni riflettono quindi un crescente consenso sulla necessità di una regolamentazione più stringente per correggere le distorsioni del mercato della telefonia mobile, con l'obiettivo finale di promuovere un ambiente competitivo più giusto e benefico per tutti gli utenti.