Il tri-fold di Samsung potrebbe deludere chi ha adocchiato Huawei Mate XT

Galaxy G Fold potrebbe avere un display da 9,9 pollici, più piccolo rispetto ai 10,2 pollici del Huawei Mate XT, e ricaricarsi più lento.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Nel panorama degli smartphone pieghevoli, una nuova frontiera competitiva si sta delineando tra i colossi dell'elettronica di consumo. Mentre Huawei ha sorpreso il mercato con il lancio anticipato del suo tri-fold, Samsung si prepara a rispondere con un modello analogo che potrebbe debuttare sotto il nome di Galaxy G Fold. Questa mossa strategica, sebbene tardiva rispetto al concorrente cinese, si inserisce in un contesto commerciale dove le restrizioni imposte a Huawei potrebbero giocare a favore del gigante coreano, nonostante alcune apparenti limitazioni tecniche del suo dispositivo in arrivo.

Il confronto tra i due dispositivi tri-fold appare inevitabile, con il Huawei Mate XT che vanta un display pieghevole di 10,2 pollici quando completamente aperto. Secondo le indiscrezioni, il Galaxy G Fold si fermerebbe a 9,9 pollici, una differenza apparentemente marginale ma significativa nel contesto della competizione tra i due marchi. La dimensione del display rappresenta infatti uno degli elementi più visibili per i consumatori nella valutazione di questi dispositivi innovativi.

Le differenze non si limitano alla dimensione dello schermo. Il dispositivo di Samsung dovrebbe avere un vantaggio sostanziale in termini di processore e altri componenti critici, grazie alle sanzioni che limitano l'accesso di Huawei alle tecnologie occidentali. D'altra parte, il sistema di ricarica potrebbe rappresentare un punto debole per Samsung, con il Galaxy G Fold che supporterebbe una ricarica rapida a soli 25W, decisamente inferiore ai 66W offerti dal Mate XT Ultimate.

Questi dettagli tecnici potrebbero sembrare rilevanti sulla carta, ma la realtà del mercato racconta una storia diversa. Huawei, praticamente assente negli Stati Uniti e con disponibilità limitata anche in altri mercati occidentali, non rappresenta più una minaccia concreta per Samsung nei suoi territori commerciali più importanti.

Samsung può quindi permettersi un approccio più equilibrato nello sviluppo del suo dispositivo tri-fold, sapendo che il Galaxy G Fold non avrà virtualmente concorrenza nei mercati chiave. Gli Stati Uniti e la Corea del Sud rappresentano infatti i territori dove il gigante coreano potrebbe concentrare i suoi sforzi di distribuzione, considerando anche la produzione limitata prevista per questo innovativo smartphone.

Le indiscrezioni parlano infatti di una produzione di soli 200.000 esemplari del Galaxy G Fold, suggerendo una strategia di lancio selettiva piuttosto che una distribuzione globale. Questa scelta potrebbe riflettere sia la complessità produttiva di questi dispositivi avanzati, sia un approccio cauto verso un segmento di mercato ancora considerato di nicchia e sperimentale.

Le restrizioni commerciali imposte a Huawei costituiscono un vantaggio strutturale per Samsung, che può sfruttare l'accesso illimitato a componenti e tecnologie statunitensi per garantire prestazioni superiori al suo dispositivo. Mentre la casa cinese deve fare i conti con limitazioni significative nell'approvvigionamento di chip e software, Samsung può concentrarsi sull'ottimizzazione dell'esperienza utente piuttosto che sul superamento di ostacoli geopolitici.

Il lancio del Galaxy G Fold, previsto per quest'anno, rappresenterà quindi non solo una risposta tecnologica a Huawei, ma anche una dimostrazione della capacità di Samsung di mantenere la leadership nel segmento degli smartphone pieghevoli, capitalizzando sui vantaggi competitivi derivanti dalla sua posizione nel mercato globale e dalle alleanze strategiche con i fornitori di tecnologia occidentali.

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