Il TAR appoggia Iliad: niente più vincoli contrattuali oltre i 24 mesi

Il Tar del Lazio ha annullato una disposizione dell'Agcom che consentiva agli operatori di offrire contratti con vincoli di durata superiori ai 24 mesi.

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a cura di Andrea Maiellano

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Il Tar del Lazio ha annullato una disposizione dell'Agcom che consentiva agli operatori di telecomunicazioni di offrire contratti con vincoli di durata superiore ai 24 mesi al momento della sottoscrizione iniziale. La sentenza accoglie un ricorso presentato da Iliad Italia, ritenendo che la norma violi l'articolo 98-septiesdecies del Codice europeo delle comunicazioni elettroniche.

La decisione del Tar mira a tutelare i consumatori, evitando vincoli contrattuali eccessivamente lunghi o onerosi nella fase iniziale della sottoscrizione. Questo permette agli utenti una maggiore libertà di scelta e la possibilità di cambiare operatore più facilmente.

La deroga è ammessa solo per sottoscrizioni successive di servizi supplementari.

L'articolo 98-septiesdecies del Codice delle comunicazioni elettroniche stabilisce che i contratti per servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico non possono avere una durata superiore ai 24 mesi. Questa norma recepisce l'articolo 105 del codice europeo, con l'obiettivo di proteggere i consumatori da vincoli contrattuali troppo lunghi.

La sentenza del Tar ha chiarito che l'unica deroga ammessa a questa regola riguarda la sottoscrizione successiva di servizi o apparecchiature supplementari, non la fase iniziale del contratto. Questo significa che gli operatori non possono offrire, ad esempio, modem con rateizzazioni a 48 mesi già al momento della prima sottoscrizione.

I giudici del Tar hanno rilevato che la delibera Agcom 307/24/Cons era in contrasto con il principio europeo di tutela dei consumatori. In particolare, hanno sottolineato come la norma annullata permettesse agli operatori di aggirare il limite dei 24 mesi attraverso l'offerta di servizi o apparecchiature supplementari già al momento della sottoscrizione iniziale.

La sentenza specifica che "l'avversata disposizione regolamentare, nel consentire agli operatori di rateizzare il costo di servizi o apparecchiature terminali per un periodo superiore a 24 mesi anche in sede di prima sottoscrizione del contratto, si ponga in contrasto con l'art. 98-septiesdecies del Cce".

Questa decisione avrà un impatto significativo sulle strategie commerciali degli operatori di telecomunicazioni in Italia. Le aziende dovranno rivedere le loro offerte per assicurarsi che rispettino il limite dei 24 mesi per i contratti iniziali, senza la possibilità di estenderli attraverso servizi o apparecchiature supplementari.

Per i consumatori, questa sentenza rappresenta una maggiore tutela e la possibilità di avere più flessibilità nella scelta e nel cambio di operatore. Sarà più facile confrontare le offerte e passare a un nuovo fornitore senza essere vincolati da contratti eccessivamente lunghi.

In conclusione, la decisione del Tar del Lazio rafforza la protezione dei consumatori nel settore delle telecomunicazioni, allineando la normativa italiana ai principi europei di libertà di scelta e concorrenza nel mercato.

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