Jesse Lyu, CEO e fondatore di Rabbit, un'azienda specializzata in intelligenza artificiale, ha presentato al CES 2024 il suo nuovo dispositivo autonomo chiamato R1 al prezzo di 199 dollari, il quale sfrutta l'IA per utilizzare le app al vostro posto. Lyu afferma che, almeno per ora, non intende sostituire gli smartphone, ma l'ambizione del R1 è così elevata da far pensare che in futuro potrebbe effettivamente riuscirci.
Parliamo, infatti, di un gadget che ha un aspetto simile a una console Playdate o a una versione modernizzata delle TV portatili degli anni '90. È un dispositivo autonomo con uno schermo touchscreen da 2,88 pollici, una fotocamera rotante per foto e video, e una rotella/pulsante per navigare o interagire con l'assistente integrato. Al suo interno, è dotato di un processore MediaTek da 2,3 GHz, 4 GB di memoria e 128 GB di archiviazione. La forma arrotondata è stata progettata in collaborazione con lo studio di design Teenage Engineering, e Rabbit afferma che la batteria dura "tutto il giorno".
Dopo aver trascorso alcuni minuti con il R1 durante l'evento di lancio, l'impressione è che si tratti di un dispositivo impressionante dal punto di vista hardware. Nonostante solo il dispositivo di Lyu fosse funzionante, ha dimostrato leggerezza e una qualità tattile piacevole. Il sistema Rabbit OS e la tecnologia di intelligenza artificiale sottostante sono i veri protagonisti. Rabbit OS si basa su un "Large Action Model" anziché su un modello di linguaggio di grandi dimensioni, come ChatGPT. L'obiettivo è agire come un controller universale per le app, simile ad Alexa o Google Assistant.
Rabbit OS può controllare la musica, ordinare cibo, fare la spesa, inviare messaggi e altro ancora, tutto attraverso un'interfaccia unica. L'interfaccia dello schermo dell'R1 si presenta sotto forma di schede basate su categorie come musica, trasporti o videochiamate. Jesse Lyu afferma che lo schermo serve principalmente per consentire all'utente di verificare l'output del modello in modo indipendente.
Il software Rabbit OS è stato progettato per essere una sorta di "super app", un'interfaccia unificata attraverso cui è possibile eseguire una varietà di azioni. Per addestrare il modello, Rabbit ha adottato un approccio diverso: anziché convincere gli sviluppatori a supportare il R1, il modello è stato addestrato dagli umani su come utilizzare le app esistenti come Spotify e Uber. Il Large Action Model (LAM) ha appreso come interagire con queste app, rendendo l'R1 adattabile a qualsiasi app in generale.
L'R1 include anche una modalità di addestramento dedicata, che consente agli utenti di insegnare al dispositivo come eseguire specifiche azioni. Lyu fornisce un esempio in cui gli utenti possono insegnare al R1 come utilizzare Photoshop per rimuovere i watermark dalle immagini.
Sebbene l'idea di Rabbit sia intelligente, rimane da vedere come tutto questo funzionerà nella pratica, specialmente su larga scala con molteplici utenti, dispositivi e piattaforme. L'R1 è attualmente disponibile per il preordine, e le spedizioni dovrebbero iniziare a marzo, con Lyu che spera di superare sul tempo l'AI Pin di Humane.