In questo decennio l'economia globale ha avuto un calo notevole mettendo in crisi uno dei settori più a rischio dell'ultimo decennio, il mercato del lavoro, dove le prime a rimetterci saranno principalmente le piccole imprese.
Questa crisi non finirà presto ma, probabilmente, si protrarrà fino al 2023 se non addirittura fino al 2025. A fornire questa previsione così fredda è stato Ren Zhengfei, il fondatore di una delle più note aziende cinesi, Huawei.
È difficile pensare che una azienda come Huawei pensi ad un futuro così pessimistico, essendo una delle aziende che è cresciuta, a parte gli ultimi anni non particolarmente rosei, in maniera esponenziale. Ren Zhengfei, tuttavia, sembrerebbe convinto di questa sua affermazione, basandosi anche su un calo delle entrate del 14% nei primi tre mesi del 2022, e sul margine di profitto netto dell'azienda sceso al 4,3% dall'11% dell'anno precedente nello stesso periodo.
Tutto ciò di certo aiutato dal difficile periodo storico che stiamo vivendo, reso più complicato sicuramente da fattori come la crisi pandemica, la guerra in ucraina, il blocco dagli Stati Uniti su alcune attività cinesi per problemi di sicurezza nazionale, il calo dell'economia immobiliare ed il crollo delle relazioni internazionali. Questo preoccupa Zhengfei che quest'anno non crede di veder raggiunto l'obbiettivo di crescita economica del proprio Paese fissato al 5,5%.
"In passato, abbiamo abbracciato l'ideale della globalizzazione e aspiravamo a servire tutta l'umanità, quindi qual è il nostro ideale ora?" ha affermato in un intervista Ren Zhengfei. "Sopravvivere e guadagnare un po' di soldi dove possiamo. Da questo punto di vista, occorre adeguare la struttura del mercato e studiare cosa si può fare e cosa si dovrebbe abbandonare".
Con queste parole il fondatore di Huawei ha indotto parecchio movimento sui social media cinesi, destando molta preoccupazione. Questi commenti hanno trovato appoggio da parte di Linghao Bao, analista di Trivium China, che ha affermato:
"Il motivo per cui le parole di Ren Zhengfei si sono distinte è il modo in cui le ha pronunciate. Sembrava che fosse in modalità panico". [...] "Inoltre, questo è un momento politicamente delicato. Mancano solo un paio di mesi al 20° congresso del partito. Come sapete, la performance economica è legata alla legittimità del partito".
"Come è possibile non credere alle parole così sentite di Ren Zhengfei, dopo averlo visto affrontare una carriera così di spicco proiettato sempre ad una previsione del futuro e portando un azienda come Huawei a dei livelli così alti, tenendo in considerazione da dove è partita" ha dichiarato anche il professor Steve Tsang, direttore del SOAS China Institute.
"Quando qualcuno come Ren Zhengfei ammette quanti problemi può incontrare un campione nazionale come Huawei a causa delle sanzioni statunitensi, indica che anche l'economia cinese in generale è vulnerabile" [...] “Ma questo è, come si suol dire, al di sopra della sua retribuzione ed è una questione che spetta a Xi Jinping decidere come affrontare. La domanda è se Xi avrà il pragmatismo e la visione di Ren per inventare qualcosa che possa essere efficace come quello che Ren sta proponendo per Huawei" ha continuato Tsang.
Come si potrebbe risanare la situazione per poter migliorare ed avere un risvolto positivo della vicenda?
Sembrerebbe che per provare a rimediare un po' alla situazione il Governo Cinese abbia stanziato circa 146 miliardi di dollari per far fronte a questi problemi e poter risollevare ed incentivare gli investimenti ed il mercato del lavoro. C'è però da far fronte ad un tasso di disoccupazione in crescita vertiginosa.
"Tra sporadiche epidemie di Covid-19 in alcune regioni dall'inizio di quest'anno, la domanda di lavoro nel mercato è diminuita e alcune campagne di reclutamento sono state cancellate o ritardate" ha detto giovedì in una conferenza stampa Zhang Ying, direttore della promozione dell'occupazione presso il ministero delle risorse umane e sicurezza sociale. “Alcuni giovani in cerca di lavoro hanno incontrato nuove difficoltà”.