Il 4G arriva dallo spazio, testata con successo la connessione tramite satellite

Un'azienda ha raggiunto una velocità di download di 10Mbps dal satellite BlueWalker 3 verso smartphone non modificati a terra su rete 4G/LTE.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Se pensate che la copertura della rete telefonica sia scarsa nella vostra zona, immaginate come sia per le persone che vivono in regioni remote senza accesso alle torri di trasmissione cellulare. Per fortuna, una società texana sta lavorando a una soluzione innovativa che potrebbe portare la connettività cellulare globale direttamente dai satelliti che si muovono sopra la nostra testa.

AST SpaceMobile è un produttore di satelliti con sede in Texas che ha recentemente annunciato di aver effettuato con successo una chiamata audio tra due smartphone standard direttamente attraverso il suo satellite BlueWalker 3 (BW3) in orbita bassa, una svolta che potrebbe migliorare la connettività cellulare globale in regioni remote.

AST SpaceMobile ha affermato che si tratta della "prima volta che qualcuno abbia mai realizzato una connessione vocale diretta dallo spazio a dispositivi cellulari comuni". La chiamata telefonica è stata effettuata da un Samsung Galaxy S22 non modificato a Midland, in Texas, utilizzando lo spettro mobile di AT&T.

Normalmente, uno smartphone comune non dovrebbe essere in grado di comunicare direttamente con i satelliti nello spazio poiché operano utilizzando spettri diversi, richiedendo invece agli smartphone di connettersi a torri cellulari vicine. AST SpaceMobile ha aggirato questo problema in diversi modi, per esempio progettando appositamente la sua architettura di rete per riflettere lo standard 3GPP (3rd Generation Partnership Project) utilizzato dalle reti cellulari terrestri. Inoltre il satellite BW3 è un dispositivo decisamente degno di nota: con i suoi 64 metri quadrati è la più grande antenna commerciale di comunicazione mai inviata in orbita bassa, in grado di rilevare segnali di telefonia cellulare da quasi 2000km di distanza grazie ai suoi 100.000 elementi antenna individuali.

Gli sforzi tecnici hanno fatto sì che gli smartphone collegati a BW3 non avessero bisogno di alcuna modifica hardware o software. Nessuna app sofisticata richiesta, solo il normale dialer Samsung. Le società coinvolte non hanno divulgato dettagli riguardanti le prestazioni, ma un portavoce di AT&T ha confermato che la chiamata di prova iniziale è stata effettuata su 2G.

Il nuovo test ha portato i risultati su un livello decisamente più interessante.

Mercoledì scorso, AST ha condiviso i risultati di una serie di test condotti alle Hawaii, in cui i loro ingegneri sono riusciti a raggiungere velocità di download di 10Mbps dal satellite BlueWalker 3 verso smartphone non modificati a terra su rete 4G/LTE. Come prossimo passo, AST si propone di collegare un telefono a BW3 utilizzando una connessione 5G. Questo rappresenterebbe un ulteriore progresso nella trasmissione dei dati e consentirebbe una connessione ancora più rapida.

L'obiettivo principale della comunicazione diretta con i satelliti è quello di migliorare l'accesso cellulare globale in regioni remote che mancano di infrastrutture. Queste iniziative potrebbero cambiare il modo in cui le persone si connettono tra loro e accedono alle informazioni, soprattutto in un mondo sempre più digitalizzato. La connettività satellitare diretta potrebbe essere il futuro della telefonia mobile, eliminando le zone morte in tutto il mondo.

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